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5×06 – The Vampires of Venice

Il Dottore ed Amy a Venezia.Episodio: 5×06;
Titolo: The Vampires of Venice;
Titolo italiano: I vampiri di Venezia;
Data di trasmissione in UK: ;
Data di trasmissione in Italia: ;
Scritto da Steven Moffat.

Trovate il nostro commento dettagliato all’episodio su Serialmente. EDIT Seriamente non esiste più, ecco quindi qui il commento:

“Yours is bigger than mine.”
“Let’s not go there.”

Sembra destino, l’ultima volta che c’è stato un episodio ambientato in Italia (The Fires of Pompeii) ero a Londra, a una convention di Firefly… e Adam Baldwin mi ha fatto perdere l’inizio cazzeggiando più del dovuto alla sessione degli autografi. E questa volta, con l’episodio ambientato a Venezia, ero a Londra, a una convention di Dollhouse… ma fortunatamente nessuno mi ha fatto perdere tempo e ho potuto vedere l’episodio in diretta (per quanto, in 4:3, mpf! Aggiorna i televisori, Sheraton!). Naturalmente quando dico “Venezia”, parlo in senso molto largo, visto che in realtà, a parte alcuni paesaggi, l’episodio è stato girato in Croazia… “WTF??” sarebbe la domanda che sorge spontanea, ma la motivazione non è del tutto assurda: questo paesino croato, colonizzato dai veneziani secoli fa, è ancora oggi simile a com’era Venezia allora, mentre la Venezia di oggi… not so much, con negozietti ovunque. Per cui prendiamola per buona… anche se in realtà, basta deviare anche di soli 10 metri dalla via principale che collega la stazione a Piazza San Marco per ritrovarsi in calli senza alcun negozietto e che sarebbero state perfette per girare l’episodio! Forse la vera Venezia costa di più!
Okay, avendo biecamente approfittato dello spazio per parlare dei fattacci miei e della location dell’episodio (essendo nel titolo e quindi non spoiler), passiamo all’episodio vero e proprio…

Il Dottore compare dalla torta dell’addio al celibato di Rory e se lo porta via, per offrire a lui e a Amy un viaggetto romantico, in modo che lei riprenda un po’ di prospettiva; viaggiare con lui e vedere le cose che si vedono con lui fa perdere di vista le cose più importanti. Così li porta a Venezia, nel 1580. Tempo 5 secondi ed è subito chiaro che c’è qualcosa che non va. La scuola della Signora Calvierri prende come studentesse ragazze che poi spariscono… o diventano, almeno così sembra, vampire. Il Dottore fa amicizia con un costruttore di barche, Guido, la cui figlia Isabella è stata da poco accettata alla scuola. Per riuscire ad entrare di nascosto, Amy fa da esca e si “iscrive” alla scuola, che la accetta… scopre così che, ovviamente, i Calvierri non sono vampiri, ma alieni. Dei pesci spaziali mascherati con un dispositivo di occultamento… e che piano piano trasformano le ragazze in femmine della loro specie. Perché i maschi (a parte Francesco, il figlio della Signora) popolano i canali di Venezia. La liberazione di Isabella non va a buon fine e questa viene sacrificata ai pesci spaziali che abitano nei canali.
La Signora, scoprendo un altro alieno nel Dottore, gli chiede aiuto. Il suo popolo infatti è scappato dal loro pianeta di origine perché questo è stato spazzato via dal silenzio e dalle crepe. Il Dottore però ovviamente si rifiuta e dà loro battaglia. Guido si sacrifica e fa saltare in aria le “vampire”, Amy e Rory riescono a uccidere Francesco, e il Dottore batte il piano della Signora, che finisce con il suicidarsi, dandosi in pasto ai suoi figli nei canali, che la divorano pensandola umana. Rory ed Amy sembrano risolvere i loro problemi ed Amy chiede a Rory di viaggiare un po’ con loro… Rory, naturalmente, accetta.

Episodio leggerino, nonostante il genocidio, dopo le performance delle ultime due settimane… ma comunque bello per quanto riguarda la reintroduzione di Rory nella storia e il suo rapporto con Amy e il Dottore. A differenza del primo Mickey (a cui subito si pensa, vedendo Rory, soprattutto ora che viaggia con loro), Rory non è del tutto sprovveduto. Nei due anni passati dal primo episodio, si è informato sulle ultime teorie scientifiche, e sebbene non sia uno spadaccino provetto, soprattutto con una scopa, alla fine riesce a non farsi ammazzare da Francesco. Non solo, Rory ricorda al Dottore quella che in fondo è una banalità, ma è sicuramente vera: per quanto lui non metta attivamente in pericolo le persone che lo circondano (più o meno), queste si mettono in pericolo da sole, tentando di impressionarlo, di non deluderlo… e in effetti chi non vorrebbe impressionare il Dottore? Il Dottore cerca attivamente di tenere presente questa cosa nel resto dell’episodio, urlando per l’ennesima volta dietro a Amy… ma probabilmente se ne dimenticherà nel giro di 10 minuti.

Rory è ovviamente incazzato che Amy abbia baciato il Dottore (per quanto… kiss-o-gram!), ma alla fine se ne fa una ragione. E la sua aggiunta all’allegro gruppetto dei viaggiatori del tempo è l’esatto opposto di quella di Mickey Smith in School Reunion; in quell’episodio Rose continuava a far cenno al Dottore di NO, di NON prenderlo con loro… qui invece è Amy che gli chiede di venire, ed è chiaramente sincera! Soprattutto dopo che lui ha combattuto SpongeBob per lei. Prima è più sul “Il Dottore può fingere di essere il mio fidanzato… ma tu che SEI il mio fidanzato, meglio che fingi di essere mio fratello!” I prossimi episodi si preannunciano interessanti da questo punto di vista… basti pensare a quando si mettono a fare foto col cellulare. Sottile infine, ma ottimo, che si siano ricordati che Rory è un infermiere… è sempre il primo a correre al soccorso di qualcuno e a riconoscere se le loro condizioni di salute.

Impossibile non notare la bellissima scena che porta alla sigla… in genere c’è sempre qualche mini-cliffhanger, qualche scena d’azione, qualcuno che urla, o magari una battuta… qui invece abbiamo… il Dottore imbarazzato per aver detto a Rory davanti a tutti che Amy l’aveva baciato -> sigla. Geniale.

Ammetto di non trovare molto altro da scrivere sull’episodio, in realtà. Commento più corto di tutti i tempi. I pesci spaziali non mi hanno molto impressionato e nemmeno l’”ennesima razza che il Dottore indirettamente stermina” che ormai è abbastanza un cliché. I personaggi minori, per quanto dotati di nomi italiani, sono abbastanza dimenticabili… Guido, Isabella… non ci preoccupiamo molto quando schiattano. Un poco più interessante (ma nemmeno troppo) ed enigmatico è Carlo, lo steward. Non si capisce bene perché degli umani servissero questi alieni. Si intravede fuggire con dell’oro verso la fine, come Spugna in Hook, ma niente più.

Rimane il dubbio della fine che faranno i pesci spaziali maschi nei canali… probabilmente per qualche anno sarà pericoloso cadere in acqua e poi si estingueranno anche loro.

The Vampires of Venice è stato scritto da Toby Whithouse.

(Grazie a Morry per l’aiuto!)


In replica .

Ricordate anche che

Nella gallery trovate alcune immagini dell’episodio.

Ecco il trailer dell’episodio:

Intanto, nel TARDIS (parte II)

Il Dottore ed Amy.Sconvolti dal magnifico finale dell’episodio odierno? Il Moff trovava innaturale che nessuna companion fosse saltata addosso al Dottore (come volevano fare quasi tutte) e quindi ha rimediato. Ma come continua la scena finale, una volta entrati nel TARDIS?

Come abbiamo fatto per il primo di questi speciali mini-episodi riservati a chi possiede i DVD della quinta stagione, ecco la traduzione del secondo, che si situa tra “Flesh and Stone” e “The Vampires of Venice”:

Meanwhile in the TARDIS – II

5×05 – Flesh and Stone

Il Dottore, River ed Amy.Episodio: 5×05;
Titolo: Flesh and Stone;
Titolo italiano: Carne e pietra;
Data di trasmissione in UK: ;
Data di trasmissione in Italia: ;
Scritto da Steven Moffat.

Trovate il nostro commento dettagliato all’episodio su Serialmente. EDIT: Serialmente non c’è più, copiamo il post direttamente qui.

“Sex and violence. I love children’s television”.

Okay, ho barato. Questa citazione non viene da questo episodio, né da un altro episodio di Doctor Who, ma mi è sembrata decisamente appropriata per l’episodio di questa settimana. È pur sempre una frase scritta da Steven Moffat… 19 anni fa. Che avesse già in mente di scrivere questa stagione di Doctor Who? Perché ormai è appurato, quest’uomo è un pazzo furioso… per almeno due delle cose che accadono in questo episodio. Una che sicuramente avrà fatto incazzare molta gente e un’altra della quale molta gente non si è sicuramente accorta (io non mi sarei accorto nemmeno sotto minaccia di morte). E questo per citare due cose che sono in aggiunta rispetto alla fantastica storia dell’episodio in sé!

Avevamo lasciato i nostri eroi a saltare… e ora scopriamo il motivo: la gravità della nave è ancora attiva e saltando sono finiti… sul soffitto della caverna, cioè sullo scafo della nave. Sempre inseguiti dagli Angeli, entrano nella nave, dove trovano una foresta artificiale (per produrre aria) e… la crepa del muro di Amy! Mentre scappano, Amy comincia a fare un conto alla rovescia involontario; è perché c’è un Angelo nella sua mente, che sta per uscire e ucciderla. L’unico modo per evitarlo è tenere chiusi gli occhi. Mentre il Dottore, River e Octavian vanno a cercare il ponte principale, Amy resta con gli altri soldati che la difendono dagli Angeli. Ma a un certo punto anche gli Angeli fuggono, spaventati dall’energia che esce dalla crepa e che attira i soldati uno per uno… cancellandoli dall’esistenza, e dalla memoria degli altri soldati… perché è questo che fa la crepa. Amy resta sola ed è costretta a passare con gli occhi chiusi tra gli Angeli (distratti dalla crepa). Alla fine raggiunge River e il Dottore (Octavian è stato ucciso da un Angelo) e il Dottore frega gli Angeli levando la gravità dalla nave e facendoli precipitare nella crepa, chiudendola (per il momento); la crepa ha infatti origine il 26 giugno 2010 e la sua vera natura è ancora oscura. River viene riportata in prigione, ed Amy chiede di andare a casa… vuole rivelare al Dottore del matrimonio del giorno dopo. E non solo, apparentemente vuole proprio farsi il Dottore, senza tante storie e tante preoccupazioni. Ma lui fa il timido e con la scusa di rendersi conto di come tutto giri attorno a Donna Amy (perché guarda caso la data è proprio 26 giugno 2010), riesce a svicolare.

Come previsto, il cliffhanger dello scorso episodio si risolve in un secondo… ma (e anche questo era previsto) in maniera assolutamente brillante e inaspettata. Non solo, la gravità della nave, introdotta qui, spiana anche la via per la vittoria finale del Dottore, che questa volta risolve davvero tutta la faccenda da solo, con sollievo di tutti quanti, preoccupati per una companion troppo intelligente.

I Weeping Angels hanno aggiunto un nuovo livello di creepyness quando hanno iniziato a muoversi nella foresta (in realtà uno si intravede muoversi fin da quando afferrano la giacca del Dottore). Ci sono un paio di punti oscuri sui loro “poteri”, però. In teoria non dovrebbero guardarsi nemmeno tra di loro, per non bloccarsi, eppure qui sembrano farlo senza problemi (sempre che non siano sincronizzati in qualche modo)… e, soprattutto, non è molto credibile che a un certo punto si “distraggano” quanto basti per non rendersi conto che Amy ha gli occhi chiusi! Sono Angeli spaventati ma pur sempre Angeli. Anche se forse la scena più importante e agghiacciante relativa a loro, nell’episodio, è una semplice battuta piuttosto che una scena d’azione. Quando “Angel Bob” spiega al Dottore il motivo del conto alla rovescia: spaventare Amy per divertimento. Terribile e fantastico allo stesso tempo.

Ed Amy pure è fantastica (ma non terribile). Il modo in cui inserisce con naturalezza nelle sue frasi dei numeri apparentemente senza senso è inquietantissimo. E pure è bravissima quando è costretta a tenere gli occhi chiusi. Soprattutto quando cammina e in quella scena col Dottore… di cui parliamo più avanti. Così come più avanti parliamo dell’ultima scena, sempre su Amy.

Il Dottore ormai è IL DOTTORE, senza se e senza ma. Ha il pieno controllo della situazione anche quando non ce l’ha. E si incazza spesso e volentieri, il che continua ad avvicinarmelo sempre più a Nine, piuttosto che a Ten, anche se devo dire che ieri ho rivisto The Girl in the Fireplace e anche Ten lì urla non poco. Sarà il Moff che tende a scriverlo incazzoso!

E River Song! Finalmente scopriamo qualcosa sul suo passato, anche se non è qualcosa che ci aspettavamo. Ha ucciso un uomo. Un eroe per molti. L’uomo migliore che lei avesse conosciuto. È abbastanza chiaro chi ci vogliono far pensare che sia… sarà davvero così o sarà un inganno, come il fatto che River sia la moglie? (Che poi magari un inganno non è, e chi lo sa?). E se fosse il Dottore… vedremo prima o poi quando lo ucciderà? E sarà una semplice rigenerazione oppure la morte definitiva? E soprattutto, quando si arriverà a questo punto nella 23a stagione o giù di lì, la tecnologia sarà in grado di creare una River Song in CGI abbastanza giovane? 😛

La rivedremo comunque presto, come spoilera lei stessa alla fine dell’episodio. Quando la Pandorica si aprirà (finale di stagione?). E già sappiamo che lei sopravviverà, anche se… vallo a sapere, timey-wimey. E a proposito di finale di stagione, in questo episodio si comincia finalmente a capire il ruolo della crepa del muro di Amy e si spiega come mai lei non si ricordasse i Dalek… o il motivo per cui (e sono certo nessuno riuscisse a dormire la notte per questo) uno stagno per le anatre è uno stagno per le anatre anche se non ci sono anatre. Persino il CyberKing viene spiegato! Che fosse una cosa che stava sul gozzo al Moff e a cui ha voluto dare una spiegazione a prescindere? Fatto sta che la crepa, che casualmente, mondiali ed Eurovision permettendo, ha origine proprio nella data in cui verrà trasmesso il finale di stagione, sta cancellando molte cose dall’esistenza. “Il tempo può essere riscritto”, come dice il Dottore alla fine. Da sottolineare come lo dica con un sorriso sulle labbra… cosa avrà in mente?

E qui veniamo a uno dei due punti “aggiuntivi” dell’episodio, senza i quali sarebbe stato comunque fantastico. Uno è legato al finale di stagione e qualcuno potrebbe voler smettere di leggere questo paragrafo proprio qui, anche se si tratta di pure supposizioni e non sono in nessun modo realmente spoiler, quanto teorie nate interamente dalla visione di questo episodio (e dal primo). Siete ancora qui? Bene… minuto 17:40. Il Dottore senza giacca e con le maniche della camicia abbottonate, saluta Amy e se ne va con River e Octavian. Un attimo dopo il Dottore con la giacca e le maniche svoltate indietro riappare da Amy, per chiederle se si ricordasse una cosa che le aveva detto da bambina e per infonderle sicurezza e confortarla, in una scena molto intima e molto diversa dal Dottore baldanzoso e un po’ cazzaro di due minuti prima. Dopodiché il Dottore se ne va e ricompare senza giacca con River in fondo alla foresta… dove capirà per la prima volta che la crepa cancella il tempo (ma se non l’aveva ancora capito poco prima, perché chiedere quella cosa a Amy?) Un blooper? Possibile, ma altamente improbabile. Un Dottore dal futuro che torna indietro nella sua stessa linea temporale per qualche misterioso motivo che scopriremo solo alla fine? Molto probabile! E assolutamente fantastico! Da qui una sequela di teorie anche sul primo episodio, su quell’ombra che si muove in casa di Amy mentre lei aspetta fuori i “5 minuti” (il Prigioniero Zero? O… qualcun altro?), sullo stagno delle anatre e persino su quello strano “sogno” finale di Amy. Era davvero un sogno? Oppure il Dottore è tornato dopo 5 minuti? Si annuncia una stagione sempre più esaltante! (E alla fine si scoprì che era un blooper…)

E infine, ovviamente, l’ultima fantastica scena. Amy confessa al Dottore che sta per sposarsi con Rory… e, dopo aver rischiato di morire (una volta dopo l’altra, aggiungerei) vuole passar bene l’ultima notte prima delle nozze, un addio al nubilato esclusivo… e salta addosso a un imbarazzatissimo Dottore. Non cerca grandi amori o chissà cosa (d’altra parte, si sposa il giorno dopo!), vuole solo farselo! Hanno qualche ora libera da passare, perché no? E per metterla come l’ha messa Moffat, c’è questo tizio, generalmente di bell’aspetto, intelligente, simpatico, con tutte le caratteristiche positive che un “uomo” possa avere… e mai nessuna companion ci ha fatto un pensierino? Seriously? (in realtà qualcuna sì, ma erano più timide di Amy! Lei è una kiss-o-gram, per l’amor del cielo, go Amy, go!).

Ora niente più Moffat fino al finale di stagione… ma ci aspettano autori interessanti: Toby “Being Human” Whithouse, Simon “Men Behaving Badly” Nye, Chris “Torchwood” Chibnall, Richard “Quattro matrimoni e un funerale/Il diario di Bridget Jones/Notting Hill/Love Actually/Blackadder/Mr. Bean” Curtis e il classico Gareth “The Shakespeare Code” Roberts. Neil Gaiman, come sappiamo, è slittato alla sesta stagione, purtroppo!

Note:
– Ogni volta che penso al nome “Rory” mi viene in mente Rory Gilmore.
– Just this once, everybody… DIES! Questa volta non sopravvivono tutti, anzi, praticamente schiattano tutti quanti tranne i protagonisti, sia i soldati entrati nelle catacombe che i Weeping Angels. Per i soldati c’è da dire che per una volta la chiesa non ci fa una figura barbina. Per quanto un po’ stronzo, infatti, Octavian non ne esce come un personaggio negativo e nemmeno i suoi soldati, Marco, Pedro e… chi è Pedro? Inoltre… Ben… è… Glory? Chi?
– Sia il Guardian che Paul Cornell (autore di Father’s Day e Human Nature/The Family of Blood) hanno definito questo episodio il migliore di sempre.
– Il Dottore si libera degli Angeli un po’ come si era liberato di Cybermen e Dalek in Doomsday (anche se per fortuna, qui, Amy non cade…)

Flesh and Stone è stato scritto da Steven Moffat.

(Grazie a Morry per l’aiuto!)

+


River Song. Chi è River Song? Ascoltate ogni sua minima frase e ogni suo minimo scambio con il Dottore, Amy o il vescovo… perché continuerete a pensarci per mesi! Inoltre… tenete bene gli occhi aperti per una scena particolare!

In replica .

Ricordate anche che

Nella gallery trovate alcune immagini dell’episodio (insieme al precedente).

Ecco il trailer dell’episodio:

5×04 – The Time of Angels

Il Dottore e il TARDIS alla "Bad Wolf Bay".Episodio: 5×04;
Titolo: The Time of Angels;
Titolo italiano: Il tempo degli angeli;
Data di trasmissione in UK: ;
Data di trasmissione in Italia: ;
Scritto da Steven Moffat.

Trovate il nostro commento dettagliato all’episodio su Serialmente. EDIT: Serialmente non c’è più, copiamo il post direttamente qui.

“There’s one thing you never put in a trap, if you’re smart, if you value your continued existence, if you have any plans about seeing tomorrow, there’s one thing you never ever put in a trap. Me.

Questi pre-cut diventano sempre più difficili da riempire senza poter minimamente parlare dei contenuti dell’episodio… soprattutto in casi come questo! Anche perché, francamente, chi non sa chi comparirà in questo episodio? E chi non sa chi saranno i cattivi di questo episodio? Probabilmente qualcuno che è vissuto in una grotta, naturalmente… Ma dobbiamo preoccuparci anche di loro e quindi non dirò assolutamente nulla che possa far capire di chi e/o di che cosa sto parlando. E anche l’immagine qui di fianco è assolutamente anonima (o almeno spero che la sceglierò tale quando la aggiungerò alla fine, per ora parlo alla cieca).
E appunto parlando a caso sono riuscito ad arrivare alla fine di questo pre-cut assolutamente inutile! Passiamo quindi a vedere…

…il grandissimo ritorno di River Song e dei Weeping Angel! 😀

In un museo del futuro, il Dottore trova un messaggio che inizia con “Hello Sweetie”. Gliel’ha lasciato 12.000 anni prima River Song, che noi vediamo sfuggire in maniera rocambolesca da un’astronave… fiduciosa che avrebbe trovato il Dottore pronto ad accoglierla nello spazio. L’astronave in questione però, poco dopo precipita alla Bad Wolf Bay su un pianeta e si schianta sopra delle catacombe dell’estinto popolo nativo. Il Dottore e River continuano a beccarsi come moglie e marito, per la gioia di Amy. Arrivano dei preti-soldati (la chiesa si è evoluta) e si scopre che quell’astronave trasportava un Weeping Angel. Dopo un incontro ravvicinato di Amy con la proiezione di un Angelo (a quanto pare un’immagine di un Angelo diventa un Angelo), i nostri eroi si avventurano nelle catacombe… catacombe piene di statue, il nascondiglio perfetto per un angelo di pietra. Ma un dettaglio sfugge a tutti finché non è troppo tardi: gli abitanti del pianeta avevano due teste… perché le statue ne hanno solo una? Perché sono tutti Weeping Angel! Avendo passato secoli senza fonti di sostentamento sono messi molto male, ma le perdite radioattive del motore del relitto dell’astronave li stanno facendo riprendere. Non solo, l’Angelo dell’astronave uccide (!) dei soldati per poter comunicare attraverso di loro… e sembra che Amy si stia in qualche modo trasformando in statua, dopo averlo fissato negli occhi. Come si salveranno?

Fin dall’annuncio del ritorno dei Weeping Angel, l’interesse per questo episodio è stato massimo. Blink ha vinto qualsiasi premio che potesse vincere ed era abbastanza prevedibile che si sarebbe finiti col confrontare gli episodi. Ma il Moff, che stupido non è, ha fatto un episodio completamente diverso da Blink, per cui in realtà confrontarli ha poco senso. Come ha detto lui stessso in un’azzeccata metafora, se Blink è Alien, questo è Aliens. Ora c’è solo da sperare che nessuno faccia Alien 3 e 4.
Era comunque scontato che i Weeping Angel sarebbero tornati prima o poi. Non ha molto senso non far mai ricomparire un buon cattivo in DW. Tutti i cattivi riappaiono prima o poi e l’aver fatto un’ottima prima comparsa non significa che non si debbano più vedere. Basti pensare ai Dalek, il loro primo episodio del 1963 era davvero ottimo, ma c’era molto più da dire! Devo anche aggiungere che personalmente non trovo i Weeping Angel così spaventosi. Né qui, né in Blink. O meglio, sono spaventosi in maniera sottile, molto creepy, ma non da non dormire la notte. Per quanto possa capire che un bambino li trovi davvero spaventosi ed è quella la cosa più importante. In effetti quando avevo 5 anni i Cybermen mi terrorizzavano…

Ma parliamo invece dell’altro grande ritorno dell’episodio… River Song! E ovviamente arriva accompagnata da un’altra carriolata di misteri! Perché in realtà sarebbe stata prigioniera? Perché il Dottore non l’aiuterebbe se lo sapesse? Perché, perché, perché… e ovviamente non ci pensano nemmeno lontanamente ad accennare una risposta alla classica domanda “Chi è River Song?” Anche se per un breve attimo il simpatico Dottore fa prendere un colpo a Amy e a tutti noi, rispondendo “Sì” a quella che sembrava essere la domanda “È tua moglie?”… e invece la domanda era un’altra. Chissà… Moffat dice che quando prima o poi si scoprirà chi è non sarà la cosa più ovvia. Ma che altro potrebbe dire? Be’, potrebbe stare zitto…
Una piccola cosa è stata spiegata però, cioè come avesse fatto River a riconoscere subito il Dottore in Silence of the Library, pur non avendolo mai visto con quella faccia: molto semplicemente ha delle foto di tutte le sue facce nel diario-TARDIS. A volte le risposte più semplici sono quelle vere.

Ho notato che qualcuno si è scandalizzato del fatto che il tipico Wvorp wvorp del TARDIS sia in realtà semplicemente il freno a mano inserito. Come se non si potesse scherzare su queste cose. Ma, gente, parliamo di una macchina del tempo che ha l’aspetto di una cabina telefonica perché gli si era bloccato un circuito (e poi lui ci ha preso gusto e l’ha lasciata così). Non è che d’ora in poi… smetterà di tenere il freno a mano. È solo un particolare divertente che ci fa capire che River Song sul TARDIS deve averci passato parecchio tempo. Come quando ha rivelato al Dottore che per aprirlo bastava che schioccasse le dita. Piccole perle che rendono episodi come questo ancora più memorabili.

Un’altra cosa curiosa che ho notato è come molti abbiano commentato positivamente le interpretazioni di Matt Smith e Karen Gillan in questo episodio… di come si veda che si sentono ormai a loro agio nei loro nuovi panni. Solo che… questo è stato il primo episodio che hanno girato, con le riprese alla ex-Bad Wolf Bay proprio il primissimo giorno di riprese. E quindi com’è la faccenda? Poi sarebbero… peggiorati? O magari è semplicemente una questione psicologica dove gli spettatori stanno cominciando ad abituarsi a loro? Personalmente continuo a ritenere il primo episodio quello con i migliori Dottore ed Amy, ma lì erano entrambi volutamente sopra le righe per ovvi motivi. Qui Amy si mostra più “bimba” che si aggira tra le meraviglie… e per fortuna non salva la situazione per la terza volta di fila (almeno, non ancora). Salva se stessa dal Weeping Angel digitale, ma questo è più normale. E ha un comportamento più spontaneo a realistico forse che nei precedenti due episodi, dove già sembrava una viaggiatrice del tempo di vecchia data (per quanto conosce il Dottore da 14 anni, bla bla). Fra l’altro viene anche sottolineato chiaramente che non ci sono state altre avventure “off-screen” tra gli episodi andati in onda finora. Niente libri, niente fumetti, niente videogiochi (anche se in effetti il videogioco debutterà a breve e sarà in qualche modo canon!). Sono anche magnifiche le reazioni di Amy alla presenza di River Song; come Donna prima di lei, è divertita da questa misteriosa donna del futuro e si immagina subito che sia la moglie del Dottore, anche se gli altri due restano su un generico no-comment.

Alla fine dell’episodio ci troviamo di fronte al tipico cliffhanger da episodio doppio di Steven Moffat: il L’Undicesimo Dottore, Amy, River e altri (il Decimo Dottore, River e altri) (Il Nono Dottore, Rose e Jack) sono circondati da Weeping Angel (dai Vashta Nerada) (da umani mutati con le maschere antigas) che vogliono ucciderli. Il che vuol dire che sfuggiranno al terribile pericolo in 10 secondi netti e in maniera molto semplice all’inizio del prossimo episodio.

Quindi, per farla breve, per ora questo episodio soddisfa le attese pienamente, con un soddisfacente ritorno di un grande personaggio del passato e un soddisfacente ritorno di un grande cattivo del passato. Ma è solo una prima parte, chissà cosa ci attende questo sabato!

Note:
Blink ormai ha qualche anno, e nel frattempo, tutti noi abbiamo pensato al modo più ovvio per non “blinkare”: chiudere forzatamente un occhio alla volta. Ed Amy… lo fa! Ma sottolinea anche quanto sia difficile farlo.
– Questo è ovviamente il “Crash of the Byzantium” citato da River Song in Silence of the Library. Chissà se in futuro vedremo il picnic su Asgard o questi nuovi “Bone Meadows”…
– In Galles hanno una sola spiaggia, anche se questa volta siamo una ventina di metri più in là. Più o meno dove Merlin e ArthAH si sono fatti una bevuta una volta. E questo perché… in Galles c’è una sola spiaggia. E io la amo.
– Come mai Sally Sparrow ha potuto fotografare tranquillamente i Weeping Angel, l’altra volta? E perché quelli si potevano guardare negli occhi senza problemi? Probabilmente con la solita scusa, “erano dei morti di fame la volta scorsa, ma questi di adesso sono cazzutissimi!”
– Tre soldati-preti sono… morti? Naah, li salveranno in qualche modo nel prossimo episodio. Altrimenti non varrebbe il classico “Everybody lives!” di tutti gli episodi di Moffat di Doctor Who. Anche se prima o poi presumibilmente finirà!
– Mi sarebbe piaciuto trovare una screencap, ma il tempo per passare al setaccio 5 stagioni in DVD non ce l’ho: Karen è vestita esattamente come era vestita Lynda Day, la protagonista della prima serie di Steven Moffat, Press Gang (1989-1994). O almeno, io ho questo chiaro ricordo, magari ho le allucinazioni. Allora faceva molto anni Novanta, ma ora su Amy fa molto *_________*.
– Alla fine ho scelto come screencap un’espressione di Karen che ho trovato fin subito meravigliosa. Mentre il Dottore imita il suono del freno del TARDIS (magnifico pure lui). Dura una frazione di secondo… per cui don’t blink, o ve la perderete!

The Time of Angels è stato scritto da Steven Moffat.

(Grazie a Morry per l’aiuto!)


Torna subito il Moff con la prima parte di questo fantastico episodio doppio. E con lui ritornano vecchie conoscenze.

In replica .

Ricordate anche che

Nella gallery trovate alcune immagini dell’episodio (insieme al successivo, attenzione, spoiler!)

Ecco il trailer dell’episodio:

5×03 – Victory of the Daleks

Il Dottore gioca con un modellino di Dalek.Episodio: 5×03;
Titolo: Victory of the Daleks;
Titolo italiano: L’arma di Churchill;
Data di trasmissione in UK: ;
Data di trasmissione in Italia: ;
Scritto da Mark Gatiss.

Trovate il nostro commento dettagliato all’episodio su Serialmente. EDIT: Serialmente non c’è più, copiamo il post direttamente qui.

“Oi, Churchill!”

Siamo ormai giunti al terzo episodio e come ampiamente preannunciato dal titolo e dagli ultimi minuti dell’episodio precedente, è già arrivato il momento di reintrodurre i Dalek, la nemesi del Dottore che non è mai mancata dal suo ritorno nel 2005. Sarà già il caso? È già ora di giocare la carta Dalek? La prima stagione cinque anni fa aveva atteso qualche episodio in più, con il bellissimo episodio Dalek. Erano poi ricomparsi nel finale della prima, della seconda e della quarta, sempre con le storie più importanti della stagione, sempre con storie bellissime. Come dite? Sono comparsi anche nella terza? Uhm… no, non ricordo. Non ricordo proprio. Dev’esserci qualche interferenza. Quindi, dicevamo, finora i Dalek erano sempre apparsi in ottime storie… cosa sarà successo questa volta?

Il Dottore ed Amy arrivano da Churchill durante il Blitz. E scoprono che uno scienziato scozzese di nome Bracewell ha inventato… i Dalek! Soldati al servizio degli inglesi nella guerra e loro arma segreta. Il Dottore ovviamente esce di testa, cercando di convincere tutti che quelli sono Dalek, alieni assassini che vogliono solo sterminare chi non è come loro. Nemmeno Amy gli bada più di tanto, forse non ha visto la quarta stagione… A un certo punto il Dottore sclera, e pestando un Dalek gli dice chiaramente che lui è il Dottore e loro sono i Dalek. A questa affermazione, tutti felici i Dalek confermano la loro identità, rivelano che non è stato Bracewell a costruire loro, ma viceversa (è un androide a sua insaputa) e si teletrasportano sulla loro nave. Il Dottore (da solo) li segue e scopre che i Dalek stavano solo cercando la sua testimonianza sulla loro identità. Essendo infatti gli ennesimi sopravvissuti sfigati al precedente incontro col Dottore (e quindi generati direttamente da Davros), il loro dispositivo rigeneratore non li riconosceva come Dalek e si rifiutava di funzionare. Avendo ora la prova, viene generata una nuova razza di Dalek, più grandi, più incazzati e più… powerrangescamente colorati. Fanno fuori i vecchi Dalek sfigati, ma il Dottore riesce a scappare. Minacciano la Terra con un raggio che accende a giorno le luci su Londra (durante il Blitz: non bello), ma un attacco di X-Wing Spitfire modificati dal “redento” Bracewell blocca il raggio e fa scappare il Dottore. Ci sarebbe ancora una bomba nello scienziato, ma Amy evoca la forza dell’ammore e riesce a non farla esplodere. I Dalek riescono a fuggire e quindi, come giustamente dice il titolo, vincono. Tutti contenti alla fine dell’episodio: Churchill, i Dalek, Amy, il Dottore e lo scienziato. Ma perché Amy avrà dimenticato i Dalek? Mmhh…

Episodio decisamente migliore di quello della scorsa settimana. Dopo pochi minuti sembrava già finito, quasi alla “Midnight”! Complice probabilmente lo strano ritmo della storia (i Dalek vengono sconfitti ben prima della fine… da questo punto di vista poteva sembrare un episodio di Smallville, ma solo in questo!).

Personalmente amo i nuovi, colorati, Dalek… Power Rangers, appunto. O delle mini (come dice la figlia di Neil Gaiman). I vecchi erano magnifici, ma era effettivamente ora di svecchiare anche loro. Inoltre erano stati costruiti ad “altezza” di Billie Piper… era quindi giusto che questi fossero ad altezza di Karen! I vecchi Dalek comunque hanno dato un ottimo addio. La loro “recita” come servitori degli umani è fantastica. “Would you care for some tea?”. O quello che passa disinvolto di fianco al Dottore portando una cartelletta di documenti. Priceless.

Curioso il fatto che il titolo spoilerasse il finale. Chi avrebbe pensato che i Dalek avrebbero davvero vinto? Era così improbabile che nemmeno l’essere nel titolo poteva spoilerare davvero qualcuno. E invece… Sarà bello vedere cosa combineranno quando torneranno, probabilmente la prossima stagione (o già nel finale di questa?).

Probabilmente quei pochi che non conoscono i Dalek e hanno iniziato a vedere Doctor Who solo con questa stagione non riescono ad apprezzare pienamente l’ironia di vedere i Dalek in questo ruolo. Come succede alla stessa Amy, che per misteriosi motivi appunto non ricorda più nulla… è probabilmente la companion che ha l’incontro meno traumatico di tutte le companion, con i Dalek. Uccidono un paio di soldati davanti a lei, ma questo è quanto. Nulla rispetto a Dalek o a The Stolen Earth. (Come dite? Manhattan? Che c’entra ora l’America?).

E parlando di Amy… sembra già a suo agio come companion. Anche troppo. Tanto che se questo episodio fosse stato ventesimo invece che terzo non si sarebbe nemmeno notato. O è davvero molto ben preparata mentalmente a viaggiare per lo spazio e per il tempo, o hanno sbagliato a programmarlo. Anche se in effetti quando vede la Londra in CGI sul tetto, o quando saluta Churchill, rimane senza parole o quasi.

E il Dottore è il solito Dottore che comincia a urlare e scalciare quando vede un Dalek. Il che mi fa pensare più a un Nine, piuttosto che un Ten… in Dalek Nine dà fuori di matto come non mai alla vista del Dalek sopravvissuto. E allora toccò alla companion di mettere un freno alla sua rabbia. Oggi invece… per la seconda settimana di fila è la companion che salva la situazione, dopo che il Dottore, in un modo o nell’altro, si è arreso. O questo Dottore è particolarmente poco sveglio, o questa companion è particolarmente sveglia! Votiamo per la seconda. È lei a capire che per far sentire davvero lo scienziato umano era meglio far leva sui suoi sentimenti più nobili più che sul dolore. Situazione un po’ ai limiti dell’assurdo, ma salvata dalla bravura dell’attore che interpretava lo scienziato. Magnifica la scena in cui lui, de coccio, non capisce che lo stanno lasciando andare.

Molto bravo anche l’attore che interpreta Churchill. Ma c’è il trucco, l’aveva già interpretato a teatro nel 2008, E aveva quindi avuto il tempo di studiarsi Churchill per bene, inclusa la sua particolare cadenza o l’originale modo di pronunciare “nazi”.

Nell’ottica del Dottore reso sclerotico dalla presenza dei Dalek si può forse inquadrare anche la scena in cui zittisce Amy bruscamente. Porello, è frustrato che tutti amano i Dalek e nessuno lo caga… e lei sta lì a fare battute sugli scozzesi (ancora! Che siano loro il segreto tema della stagione? Altro che la-crepa-che-appare-sempre-meno-sottilmente…). Per fortuna però ci pensa il vero idolo dell’episodio a smorzare i toni: la terribile arma con cui il Dottore tiene in scacco i Dalek per dieci minuti… il Jammie Dodger! Geniale.

Un altro aspetto interessante dell’episodio è quello storico. Sebbene le Cabinet War Rooms ricostruite qui siano in realtà più grandi di quelle reali, sono abbastanza realistiche… e se volete vedere quelle vere basta guardare il Confidential, in cui l’autore dell’episodio Mark Gatiss ci accompagna in una visita guidata. Più che un Confidential sembra un documentario sulla Seconda Guerra Mondiale! Mark Gatiss non è l’ultimo arrivato, è stato lui a scrivere The Unquiet Dead (curiosamente, terzo episodio e primo episodio storico della prima stagione, come questo) e The Idiot’s Lantern (con la prima apparizione “Magpie” che sembra tornata di moda quest’anno).  E anche coautore, con Moffat, di Sherlock, un’attesa serie BBC su una versione moderna di Sherlock Holmes, di prossima trasmissione.

Un aspetto infine su cui forse è meglio sorvolare è quello scientifico… dubito che anche con bolle gravitazionali degli Spitfire potrebbero arrivare a quelle altezze. Ma francamente… chissenefrega. Non dimentichiamoci che il Dottore ha trascinato la Terra col TARDIS in passato! Ma chi avrebbe resistito? Spitfire nello spazio. E con effetti speciali davvero ottimi, fra l’altro. Anche Murray Gold si dev’essere sentito particolarmente patriottico, regalandoci una colonna sonora molto “britannica” e molto bella. Dovranno fare almeno un doppio CD per questa stagione se va avanti così.

In definitiva, un buon episodio, con buoni Dalek e buoni comprimari. Non un capolavoro, ma nemmeno un Dalek a Manhattan, per dire. Chissà da dove mi è uscita questa idea, Dalek a Manhattan, mmh…

E la prossima settimana… la prima parte dell’episodio che tutti stiamo aspettando! (E se non lo state aspettando… dovreste!)

Victory of the Daleks è stato scritto da Mark Gatiss.

(Grazie a Morry per l’aiuto!)

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A qualcuno questo episodio e questi Dalek non sono piaciuti… ma personalmente, dopo un anno, posso confermare il primo impatto: bell’episodio e bei Dalek! In compenso abbiamo uno dei titoli italiani più campati in aria.

In replica .

Ricordate anche che

Nella gallery trovate alcune immagini dell’episodio.

Ecco il trailer dell’episodio: