Episodio: 5×13;
Titolo: The Big Bang;
Titolo italiano: Il Big Bang;
Data di trasmissione in UK: ;
Data di trasmissione in Italia: ;
Scritto da Steven Moffat.
Trovate il nostro commento dettagliato all’episodio su Serialmente. EDIT: Serialmente non esiste più, copiamo quindi qui l’intero post.
“Okay, kid, this is where it gets complicated.”
E infine ci siamo! Dopo tanta ansia, dopo tanta attesa, dopo tante congetture più o meno strampalate, la stagione è finita e tutte le domande sorte nel corso di questi 3 intensi mesi hanno avuto una risposta. Forse.a uscirne indubbiamente vincitori, comunque, sono tutte le parti coinvolte, da Matt Smith in cui quasi nessuno (persone di poca fede!) credeva, a Steven Moffat in cui invece tutti (a ragione!) credevano a Karen Gillan, che ha dimostrato di esser brava quando gnoc bella. Alla fine, senza spoilerare, si può sicuramente dire che questa è stata una delle migliori stagioni di Doctor Who da quando è tornato, e qualcuno potrebbe dire persino la migliore…
Ma vediamo un po’ come si è riusciti a uscire dall’impossibile cliffhanger della scorsa settimana: Amy uccisa da Auton-Rory, River Song in un TARDIS che esplode, il Dottore rinchiuso nella Pandorica e tutte le stelle dell’universo che stanno andando in supernova…
…e l’episodio invece va a iniziare dove è iniziato il season premiere. Nel 1996 la piccola Amelia prega Babbo Natale, ma non compare nessun Dottore, questa volta. In compenso notiamo che non ci sono stelle in questo particolare universo, anche se qualcuno, tra cui Amelia, sembra ricordarle. Un volantino pubblicitario di un museo viene misteriosamente recapitato ad Amelia e l’attrazione principale è la Pandorica. Amelia va quindi al museo, si nasconde, attende la notte, e toccando la Pandorica la apre. E dentro c’è… Amy! Ed è qui che le cose si fanno complicate.
Nel 102 d.C. a un disperato Rory appare dal nulla il Dottore che gli dà il cacciavite sonico e gli dice di andare a liberarlo. Rory lo libera, mettono Amy nella Pandorica (che in 2000 anni la guarirà) e il Dottore (con il manipolatore temporale di River) se ne va nel futuro. Rory invece decide di fare la guardia per 2000 anni (!).
1996. Un Dalek pietrificato del museo viene ripristinato dalla luce che esce dalla Pandorica e inizia a inseguire tutti. Con tutti intendo le due Amelie, il Dottore, appena arrivato, e Rory, che ha appunto fatto la guardia per 2000 anni (!). Il Dottore, mentre fuggono, si occupa anche di fare i vari viaggetti nel tempo che sono serviti a farli arrivare lì. Incrociano anche un Dottore che 12 minuti dopo verrà ucciso dal Dalek. Intanto si scopre che il sole che scalda la Terra non è il sole, è il TARDIS che esplode, e intrappolata in un loop temporale al suo interno c’è River, che il Dottore salva. Il Dalek spara al Dottore, e River uccide il Dalek. Ma in realtà il Dottore non è ancora morto, si è trascinato nella Pandorica e intende guidarla fin dentro al TARDIS per poter spargere in tutto l’universo in tutti i momenti contemporaneamente la sua luce ripristinatrice e, sostanzialmente, reboottare l’universo. Prima di farlo parla con Amy, facendole così scoprire che non si ricorda come sono morti i suoi genitori. È speciale a causa della crepa che è stata per così tanti anni nella sua stanza. E con i suoi ricordi Amy potrà riportare indietro tutto quanto. Tutto tranne lui, condannato a finire al di là della crepa definitivamente, nel void.
Il Dottore porta la Pandorica nel TARDIS e il tempo comincia a scorrere all’indietro nella sua linea temporale. Tra le varie scene, vediamo quella con Amy (che può sentirlo, ma non vederlo) di Flesh and Stone e arriva fino alla notte in cui Amelia aspettò. Il Dottore, mentre lei dorme, la porta in camera e le racconta un po’ di cose (sul TARDIS principalmente, di come l’avesse rubato preso in prestito e di quanto fosse blu) mentre lei dorme, prima di sparire – in teoria definitivamente – nella crepa, che si richiude.
26/06/2010. Amy e Rory si sposano. Ma al banchetto Amy sente che manca qualcuno di importante. E di colpo capisce. Something old. Something new. Something borrowed. Something blue. Ma è ovviamente il TARDIS! E ricordandosene, il TARDIS, con tanto di Dottore in frac, appare. Si festeggia, si balla e alla fine, dopo un saluto a River Song che, ormai, tornerà molto presto, i tre dicono addio a Leadworth e partono. Il Dottore e i suoi sposati companion.
Quanto ci sarebbe da dire su questo episodio! Innanzitutto, puro genio usare il modo di dire sul matrimonio (già ben noto anche qui grazie al classico episodio Something Blue di Buffy) per identificare il TARDIS. Geniale sia da parte del Dottore che lo inserisce in maniera apparentemente casuale nel discorsetto finale ad Amelia, sia da parte del Moff. Strano nessuno ci avesse mai pensato prima, la descrizione calza a pennello!
Ed è bellissimo, anche, che la storia non finisce! Credo nessuno si aspettasse che questo finale non chiudesse tutte le storie aperte. Be’, okay tutti ce lo aspettavamo per River Song, naturalmente, ma il “Silenzio che cadrà” rimane un mistero, e sarà chiaramente tema della prossima stagione. Ed è la prima volta che una trama supera i confini di una stagione. Siamo decisamente solo all’inizio! Ed è forse uno dei vari punti che mi spinge a considerare questa stagione la mia preferita insieme alla quarta, ora come ora.
Anche in questo episodio c’è almeno un grandissimo ribaltamento delle aspettative, subito all’inizio. Tutti abbiamo pensato che la piccola Amelia avrebbe trovato il Dottore, nella Pandorica. E invece no, c’è Amy e da quel punto in poi le cose si fanno davvero complicate, come dice lei. E il Moff ha usato il curioso abbigliamento del Dottore (il fez, il mocio) per rendere più chiari anche ai bambini i vari salti temporali, visto che ce ne sono parecchi. E aggiungendo in questo modo anche dei dettagli divertenti come il fez… che per fortuna Amy e River fanno saltare o ce lo saremmo sicuramente dovuto sorbire per un’intera stagione! E sempre per spiegare la complicata (?) trama, viene usato Rory che a un certo punto afferma di non aver capito bene la situazione, così che il Dottore possa ripeterla in termini più terra terra.
Ora che la stagione è finita può essere interessante notare le differenze tra RTD e Moffat. RTD fa sempre molto affidamento sul lato emotivo delle storie oltre che sulla storia in sé (anche se la cosa, nelle stagioni più recenti, risulta chiaramente facilitata dopo anni di Dottore interpretato dalla stessa persona che interagisce con persone anche loro in giro da anni. The Parting of the Ways non era così emotivo). Anche il Moff si diverte a giocare con le emozioni dello spettatore, ma ci aggiunge sempre una buona dose di intricati e divertenti paradossi temporali e spesso una trama più solida prende il sopravvento.
E forse una delle più grandi differenze tra i due è che RTD tende a non anticipare mai nemmeno vagamente come le cose potrebbero risolversi (e quando accadono sembrano saltate fuori dal nulla, mentre in realtà sono programmate da prima), mentre il Moff, anche se non con tutto, spesso anticipa, pur ribaltando poi le cose in modo che ben difficilmente uno riesca a immaginarsi il vero svolgersi degli eventi. “Se una cosa non è dimenticata del tutto non è davvero morta.” Chi non ha pensato si riferisse a Rory? E invece si riveriva a tutto quanto, genitori, Dottore e TARDIS inclusi.
E tenendo presente queste differenze… è molto bello notare quanto, in realtà, la gestione Moffat si sia rivelata diretta erede di quella RTD. Diversa in queste e altre sfumature, ma che segue prepotentemente la via aperta dal buon Russel, di cui Moffat si è dichiarato più volte grande fan. Certo, forse c’è qualcosina di timey-wimey in più. Rimango sempre molto perplesso davanti ai fanatici di Moffat che insultano RTD e ai fanatici di RTD che insultano Moffat (ci sono anche questi ultimi, come ampiamente previsto dai due quando si passarono il testimone).
La scena del (post-)matrimonio è bellissima. Ho visto che qualcuno non l’ha trovata all’altezza del resto dell’episodio, ma personalmente credo sia quella che ho rivisto più volte in questi giorni. Perfetta, dai riferimenti dell’amico immaginario, all’arrivo del Dottore e all’”addio” finale. E Karen è bravissima nel suo ricordare il suo “raggedy Doctor”. Inoltre… happy ending! Dev’essere una prima volta… finora, il più “allegro” era stato il finale della terza, dove Martha se ne andava (forse per quello era allegro?), e con la morte del Master, poco prima, che lasciava il Dottore unico e ultimo dei Time Lord. Quindi no, non proprio allegro. Qui invece… everybody lives! E tutti partono col Dottore!
E ora? Natale? Com’è possibile attendere fino a Natale? Per fortuna prima vedremo Matt Smith scritto da RTD (!!!) in un episodio delle Sarah Jane Adventures, ma è trooooooooppo poco! Ah, e ci sarà Sherlock di Moffat quest’estate, ma… non è Doctor Who!
Varie!
– Credevo che avendo visto Angel ballare, le avessi viste tutte. E invece no.
– Amy, Rory e River Song sono ora più vecchi del Dottore. Molto più vecchi, hanno circa 2000 anni. Be’, non fisicamente, visto che tutto si è ripristinato. E River Song era in loop ed Amy ha “dormito”. Ma Rory… ha 2000 anni di ricordi! Pensare che la settimana scorsa ci chiedevamo se il Dottore avrebbe trascorso migliaia di anni nella Pandorica. 5 minuti ci ha passato, invece. Lui.
– Perché le due Amy e i due Dottori non hanno problemi a toccarsi, anche se sono le stesse persone in due punti delle loro linee temporali? Ma in fondo, non è la prima volta che due Dottori si incontrano, l’ultima volta proprio a cura del Moff.
– Ma un mondo senza Dottore sarebbe stato distrutto mille volte dai vari alieni. PERÒ nemmeno gli alieni esistevano nel “cuore del ciclone”. PERÒ alla fine Amy ripristina tutto l’universo prima del Dottore. PERÒ poi alla fine in effetti ripristina pure lui. PERÒ, comunque, come può la Terra orbitare attorno al TARDIS e tutto accadere nello stesso identico (quasi) modo? PERÒ in questi casi mi ricordo sempre di queste cinque parole: TARDIS Che Trascina La Terra, e la smetto di pormi domande stupide. Non è Star Trek e non vuole esserlo… non pretende di essere hard SF.
– Apro una parentesi. Rimango un poco perplesso davanti a chi dice che gli ascolti di questa stagione sono stati bassi. In UK qualcuno ha anche affermato che sicuramente casseranno Matt Smith per questo motivo il prossimo anno (??). Ignorando apertamente che gli episodi sono andati in onda mediamente un’ora prima (in pratica il sabato pomeriggio) rispetto al passato. O che la gente sempre di più guarda i programmi sull’iPlayer della BBC (più di un milione di viste a settimana per DW, il programma più visto dell’iPlayer, mentre due anni fa erano ancora numeri insignificanti). Per capirci, ho fatto due conti: mancano ancora i dati definitivi degli ultimi due episodi, ma ora la media della stagione è 7,8 milioni a episodio. Lievemente più bassa della quarta (8), uguale alle prime due, e più alta della terza (7,5). Senza contare gli ascolti dell’iPlayer, come dicevo sopra. E un’ora prima. Mah, qualcuno preferisce andare a cercare il pelo nell’uovo, anche inventandoselo quando non c’è. Poi certo, ovviamente non ci sono i numeri di The End of Time o Journey’s End. E grazie al…
– Orient Express in space, a Natale? Mi ricorda qualcosa… O magari sarà su tutt’altro. Tra l’altro, secondo una voce, il Moff avrebbe perso lo script dello Speciale di Natale (???!??! Una copia ne hai? Ma figuriamoci! Sarà una palla dei tabloid inglesi.)
– River Song… sì. È sposata/vuole sposare il Dottore? Sì. Ma cosa “sì”, mortacci tua?
– Amy resta! Yay! E non solo Amy, anche Rory! E sono sposati! E partono entrambi senza indugio, nemmeno la prendono in considerazione l’idea di restare a casa! Grandissimo Team TARDIS!
– Per fortuna niente cancellazioni di memoria… anzi, al contrario (anche qui!), ripristini di memoria già scomparsa prima ancora che iniziasse la stagione!
– Per fortuna l’idea che mi era venuta la settimana scorsa (sì, che fosse tutto una specie di “sogno” di Amy) non si è avverata nemmeno lontanamente.
– Per fortuna il TARDIS non ha avuto bisogno di un altro lifting.
– Per fortuna il fez è stato disintegrato (sì, lo so che l’ho già detto).
– Mancano ora solo tre episodi prima dell’episodio di Neil Gaiman.
– Moffat è ancora un pazzo furioso.
– Guardate un piccolo pazzo furioso che intervista il padre dopo la trasmissione dell’episodio, sabato sera.
The Big Bang è stato scritto dal papà del piccolo pazzo furioso.
(Grazie a Morry per l’aiuto!)
Episodio:
Stagione:
Finita! Anche questa magnifica quinta stagione oggi finisce… con la rocambolesca seconda parte dell’episodio finale. La Pandorica si è ormai aperta… il Silenzio dunque calerà?
Attenzione all’orario lievemente anticipato.
In replica .
Nella gallery trovate alcune immagini dell’episodio insieme al precedente.