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Premio Hugo 2012 a “The Doctor’s Wife”

Hugo 2012Questa notte si è svolta la cerimonia di premiazione del premi Hugo 2012 alla Chicon 7 di Chicago… e ancora una volta il premio per la Best Dramatic Presentation, Short Form è andato a Doctor Who!

Quest’anno a vincere è stato “The Doctor’s Wife”, scritto da Neil Gaiman e diretto da Richard Clark. E ha battuto pezzi da novanta come “The Girl Who Waited” e “A Good Man Goes to War”.

La cerimonia è stata trasmessa in diretta su Ustream, ma per qualche problema si è interrotta subito prima della consegna del premio a Neil! Vedremo se spunterà il filmato online più avanti.

Dal ritorno della serie nel 2005 Doctor Who ha vinto sei volte il premio, con “The Empty Child”/”The Doctor Dances” (2006), “The Girl in the Fireplace” (2007), “Blink” (2008), “The Waters of Mars” (2010) e “The Pandorica Opens”/”The Big Bang” (2011).

EDIT: Nel discorso di accettazione del premio Neil ha annunciato che ne sta scrivendo un altro!! Solo uno stupido o un folle ci riproverebbe… quindi sono alla terza stesura.

Neil Gaiman e Hugh Bonneville questa sera su Rai 4

È giovedì, e quindi è il giorno di Doctor Who!

Questa sera su Rai 4 “The Curse of the Black Spot” (“La maledizione della macchia nera”) di Steve Thompson (che ricordiamo per aver scritto il magnifico finale della seconda stagione di Sherlock) e “The Doctor’s Wife” (“La moglie del Dottore”) di un certo Neil Gaiman (probabilmente il maggiore scrittore vivente).

Rai 4 ha messo online alcuni video relativi agli episodi: un’intervista a Hugh Bonneville (che probabilmente ormai in Italia tutti conoscono come Lord Robert Crawley di Downton Abbey e che qui è il capitano dei pirati) e il prequel all’episodio, per quanto riguarda la 2×03 e un’introduzione di Neil Gaiman per quanto riguarda il suo episodio, la 2×04.

A suo tempo noi abbiamo parlato degli episodi su Serialmente, come sempre: “The Curse of the Black Spot” e “The Doctor’s Wife“.

Infine, anche per questi due episodi abbiamo diverse foto nella gallery: The Curse e Wife.

Rai 4, 21:11 e 22:01

Neil Gaiman su “The Doctor’s Wife”

Neil Gaiman e un Weeping Angel.Neil Gaiman ha risposto a un’altra lunga serie di domande relative a Doctor Who sul suo blog.

Riassumendone qualcuna scopriamo che:
– Quando la serie è ripresa nel 2005, si è comprato un bel po’ di vecchi DVD e ha (ri)guardato con Maddy (la sua figlia più piccola) molti degli episodi classici;
– Il “junkyard at the end of the universe” è ovviamente una citazione da Douglas Adams;
– Non ha intenzione di pubblicare le prime versioni dello script, ma più volte ripete “se ne facessi una novellizzazione”… il fatto che lo ripeta diverse volte fa ben sperare! Un romanzo di Doctor Who basato sul suo episodio… e scritto da lui? Wow.
– Non c’era un “comitato” che rivedesse il suo script, c’era Steven Moffat che non gli ha messo paletti per vedere cos’avrebbe combinato. E poi c’erano Piers e Beth con suggerimenti minori.
– Viene riportato un pezzo di sceneggiatura in cui il Corsaro veniva introdotto in maniera più particolareggiata… una specie di modello per il Dottore. Ma il Moff gli ha fatto notare che avrebbe risposto a un po’ troppe domande sul Dottore – che è meglio lasciare tali – e la scena è diventata come sappiamo. Se mai scrivesse il romanzo ci sarebbero dei flashback con il Corsaro… probabilmente il suo TARDIS sarebbe una piccola barca a vela.
– La prima versione dello script era stata scritta senza nessun Dottore particolare in mente (anche se sicuramente tendeva a David), perché a quel tempo Neil non aveva mai visto Matt recitare. Or dell’ultima versione invece è stata cambiata con lui in mente (per esempio la scena con “i letti di castello sono fighi” è ovviamente nuova). Ma cercava comunque di pensare a tutti i Dottori che leggevano le sue battute a modo loro, ed era contento quando suonavano sempre bene.
– L’universo bolla non è un universo alternativo (per chi si poneva problemi di natura logica…)
– Non ha mai investigato sui vari mondi “paralleli” alla serie tv (romanzi, audio drama…);
– Il titolo è cambiato (da “Bigger on the Inside”) perché si voleva che la sorpresa sull’identità di Idris durasse di più. Il titolo ancora precedente (“The House of Nothing”) era durato poco perché all’inizio c’era davvero una casa… ma poi è diventata un pianeta, chiamato Casa.
– Vedere il suo nome durante la sigla è stato bello… non come sposare Amanda o veder nascere i suoi figli, ma sicuramente quanto vincere il suo primo premio Hugo;
– Cosa consiglia di vedere a chi non ha mai visto la serie prima: “Blink”, “The Girl in the Fireplace”, “Dalek”, “The Empty Child”/”The Doctor Dances”, “Human Nature”/”The Family of Blood, “City of Death. Oppure di cominciare con “The Eleventh Hour” e andare avanti. O con “Rose” e andare avanti. Sconsiglia di iniziare da “An Unearthly Child” e andare avanti, nonostante sia quello che ha fatto lui [e che sto facendo io, nota di Laz];
– Sicuramente il TARDIS ha archiviato di nuovo la precedente versione del suo interno, dopo averla cancellata.

6×04 – The Doctor’s Wife

Recap! Recap! Neil Gaiman! Neil Gaiman!

Correte su Serialmente per trovare il nostro commento a “The Doctor’s Wife“. EDIT: Serialmente non esiste più, quindi copiamo il post qui.

– Put the bunt into the slack of the clews!
– I swear he’s making half this stuff up.

Okay, doveri da Talk Like a Pirate Day soddisfatti. Pirati! Come in Hook! Come in Pirati di Roman Polanski! Come in Pirati dei Caraibi 1, 2, 3 e 4! Veri pirati sanguinari e crudeli che non appena vedono una donna come Amy in minigonna… non commentano nemmeno. Oh, be’… è pur sempre anche per i bambini.

Comunque. Nave di pirati nella bonaccia. Quando un pirata si ferisce gli compare una macchia nera sulla mano e viene disintegrato da una “sirena”. Arrivano il Dottore, Amy e Rory attirati da una misteriosa richiesta di soccorso e riescono a farsi amico il capitano Avery. Uno per uno tutti i marinai vengono presi dalla sirena… incluso il figlio clandestino del capitano. Ma pure Rory viene “maledetto” e quando viene infine preso, il Dottore decide che è giunto il momento di farsi prendere tutti per capire cosa succede realmente. Scoprono così che non è morto nessuno, la sirena è un MOE l’infermeria di una nave aliena precipitata senza superstiti che quindi cerca di curare i feriti che trova. Dopo aver rischiato di far schiattare ancora Rory, i nostri se ne tornano sul TARDIS, mentre i pirati prendono possesso della nave spaziale e spostano le loro scorrerie verso Sirio.

E questo è quanto… in pratica un grosso “The Empty Child”/”The Doctor Dances” sul mare tra i pirati. In realtà è solo lo spunto dietro la trama della sirena a essere ripreso… tecnologia aliena fatta per guarire che non capisce bene come si faccia a guarire un umano e quindi fa danni. “Pensa cosa succederebbe se giungesse a riva”, ecco, appunto, quello l’avremmo già visto.

È quindi infine giunto il famoso episodio leggero per farci respirare dopo l’inizio moffattiano e prima dell’episodio gaimaniano. E ovviamente, molti si sono lamentati perché non era all’altezza delle settimane precedenti… ma è giusto così, no? Se tutti gli episodi fossero fuori dal mondo, dopo un po’ non sarebbero più niente di speciale… quindi ben venga qualche “filler” ogni tanto. Anche se mi rendo conto che pure “Blink”, in fondo, non era nient’altro che un filler.

Leviamoci subito il dente del pirata scomparso… sì, il pirata più rompiballe viene preso dalla sirena fuoriscena. Sì, è decisamente curioso. No, non è un plot hole perché è ovvio cosa gli accade, non c’è nessun dubbio e nessuna illogicità a riguardo. No, non è comunque normale, quindi la mia idea è che probabilmente la scena ci fosse, ma per qualche motivo sia stata eliminata. Forse è stata persino girata ed eliminata alla fine per motivi di tempo (era effetivamente l’unica “sparizione” che non era necessario mostrare ai fini della storia). Comunque sì, la cosa stona un po’. Ancor di più in UK dove molti hanno riconosciuto l’attore (Lee Ross), cioè uno dei protagonisti della prima serie di Steven Moffat, Press Gang, in cui interpretava Kenny nelle prime 3 stagioni, tra il 1989 e il 1991. Da noi è solo un volto come un altro (che qualcuno avrà riconosciuto da Life on Mars e Ashes to Ashes, comunque).

Detto questo… devo dire che all’inizio l’episodio non mi ha preso molto, troppo veloce, troppo concitato, troppo “chi cacchio sono questi pirati tutti uguali e chissenefrega se li ammazzano”. Nella seconda parte dell’episodio però le cose hanno cominciato a girare meglio, il capitano ex-ufficiale che non resiste all’oro, i vari tentativi del Dottore (che ne sbaglia una dopo l’altra, come nei primi episodi della stagione scorsa) e i vari temi pirateschi, per i quali ammetto di avere un debole, hanno rialzato il livello dell’episodio fino a farlo arrivare a quello di simpatica avventura staccata da tutto e che si rivede volentieri. A questo hanno aiutato anche le visioni multiple obbligatorie quando si fanno i sottotitoli (almeno tre), anche perché rivedendolo e avendo familiare l’ambientazione anche la prima parte risulta più scorrevole.

I riferimenti alla trama generale sono solo accennati… la tizia con la benda sull’occhio (che farebbe quasi pensare che sia tutto un sogno di Amy… ma sarebbe eccessivo, sarebbe come un reclamare la doccia di Bobby e nessuno vuole la doccia di Bobby. Mai. Tranne forse in serie orribili) e quei minimi flashback finali e riferimenti al possibile bambino di Amy (e anche prima quando il Dottore dice che tutti ce ne dobbiamo andare prima o poi). E tutto ciò è curioso se si pensa che l’episodio era stato programmato per la seconda parte della stagione… non vorranno portare avanti tutto quanto fino a questo autunno?? Ma sicuramente avranno sistemato un paio di scene quando hanno spostato l’episodio.

Fra l’altro questo episodio era stato spostato qui per non avere troppi episodi “chiusi”… ma se tutto l’episodio ha luogo di notte su una nave! Certo, sono anche sul ponte, ma non è la prima cosa a cui penso quando sento “spazi aperti”. Curioso! Comunque è un episodio più leggero (tenendo conto che Everybody lives!) e scanzonato dei primi due… e a questo punto dobbiamo pensare che lo sia anche dei prossimi.

Hugh Bonneville è stato davvero grande nei panni del capitano Avery e ammetto che non mi dispiacerebbe riveder saltar fuori questi neo-pirati spaziali in futuro. Anche quello è stato uno sviluppo che mi è piaciuto molto… invece di tornare a quello che erano prima (o peggio, redimersi) i pirati prendono l’astronave e si mettono a viaggiare nello spazio! Inaspettato… anche se si sarebbe dovuto capire quando il capitano afferrava in mezzo secondo come si pilotava il TARDIS.

Lily Cole è stata sicuramente sotto-utilizzata! Arriva fluttuando qua e là, cantando in playback con la voce di un’altra una nenia ipnotica tutta colorata di verde come Elphaba (capelli inclusi! Delitto!) e non interagisce praticamente mai con nessuno. Anche se è comunque più sexy – anche colorata – del suo corrispettivo startrekkiano Roberto Picardo, con rispetto parlando. Comunque un peccato, sarebbe stato bello vedere le due rosse interagire di più, visto che Rory ci stava proprio in mezzo…

E a proposito di Rory… “hanno ammazzato Kenny Rory!”, come ha scritto Murray Gold su Twitter. La cosa sta cominciando a diventare un po’ scontata… Rory anche se non ha la maglietta rossa è come se l’avesse – anche se alla fine non muore quasi mai. Tanto ormai si sa che non muore più, almeno non a breve.
Comunque, volendo essere puntigliosi, Rory è morto in “Amy’s Choice“, ma così anche Amy e il Dottore; Rory è morto alla fine di “Cold Blood“, e qui davvero; ma poi Amy muore alla fine di “The Pandorica Opens“… poi risorge, ma è morta. E il Dottore è morto chissà quante volte in 50 anni di storia. Quindi alla fine è più un’impressione che un fatto quella che Rory muoia ogni 5 minuti…

Ho amato la Amy spadaccina… in teoria scena totalmente priva di senso (una che non ha mai preso in mano una spada tiene a bada 5 pirati?), ma con il suo senso se si pensa che i pirati non potevano ferirsi per paura di morire. Fra l’altro, mentre maneggia la spada, la pirata Amy fa alcune espressioni alla Keira Knightley… una sindrome da donna-pirata? Karen è comunque molto più bella. 😛

E a proposito di pirati ho visto gente lamentare la mancanza di riferimenti a L’isola del tesoro, la più grande storia di pirati esistente e quella che ha praticamente creato il genere. In realtà il riferimento c’è eccome ed è persino nel titolo… certo, la struttura del titolo è ricalcata su quello del primo POTC, ma la “black spot”, la “macchia nera”, non è un riferimento al personaggio Disney (che in realtà è Phantom Blot, non c’entra una mazza), bensì alla macchia nera introdotta proprio da Stevenson nel suo celebre romanzo… un pezzo di carta con una macchia – appunto – nera che significava morte per chi la riceveva. Direi che non ci possono essere equivoci sulla natura della citazione!

Insomma, alla fine credo di poter dire che era il genere di episodio che ci aspettavamo, con qualche problema qua e là, ma sostanzialmente godibile seppur non particolarmente memorabile. Tant’è che non mi viene più in mente altro da dire, per vostra gioia!

Spero che l’autore, Steve Thompson, non se ne abbia a male per l’accoglienza un poco fredda all’episodio… è successa la stessa cosa con il suo episodio di Sherlock. Buono pure quello, ma quando ti tocca l’ingrato compito di seguire le aperture del Moff… non è facile!

Settimana prossima… Neil Gaiman!! Con uno degli episodi più attesi di tutti i tempi, in quanto… di Neil Gaiman!

“The Curse of the Black Spot” è stato scritto da Steve Thompson
(Grazie a Morry, che con me e altri cura Doctor-Who.it, per l’aiuto!)

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