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Doctor Who torna il 23 agosto (e mini-trailer)

La BBC ha appena annunciato la data di inizio dell’ottava stagione! Sabato 23 agosto il Dodicesimo Dottore arriverà finalmente sugli schermi inglesi in un episodio lungo scritto da Steven Moffat e intitolato “Deep Breath”!

La BBC ha diffuso anche un mini-trailer di pochi secondi:

Trascrizione:

The Doctor: Clara, be my pal, tell me… Am I a good man?
Clara: I don’t think I know who the Doctor is anymore.

Traduzione:

Il Dottore: Clara, dimmi… sono un brav’uomo?
Clara: Non credo di sapere più chi sia il Dottore.

Infine due immagini promozionali:

Ottava stagione: cosa sappiamo finora

Keeley HawesPeriodo di poche notizie questo, le riprese continuano e a parte foto dal set e annunci di guest stars, c’è poco di cui parlare.

Approfittiamo della guest star annunciata oggi (Keeley Hawes, che tutti ricorderete in Ashes to Ashes, nella parte della cattiva dell’episodio 8×05… una bancaria!) per riassumere quanto sappiamo per ora sui singoli episodi.

  • 8×01. Scritto da Steven Moffat; diretto da Ben Wheatley. Guest stars: Neve McIntosh, Catrin Stewart, Dan Starkey, Nigel Betts, Paul Hicket, Tony Way, Maggie Service e Sean Ashbun. Storia ambientata nella londra vittoriana con la Paternoster gang. Dovrebbe aver luogo immediatamente dopo lo speciale di Natale.
  • 8×02. Scritto da Phil Ford; diretto da Ben Wheatley. Guest star: Michael Smiley. Sappiamo solo che ci saranno delle “lasagne” (?) e la frase “dietro le linee nemiche”.
  • 8×03. Diretto da Paul Murphy.
  • 8×04. Scritto da Steven Moffat; diretto da Douglas Mackinnon. Guest star: Robert Goodman.
  • 8×05. Scritto da Steve Thompson; diretto da Douglas Mackinnon. Guest stars: Keeley Hawes, Jonathan Bailey e Pippa Bennett-Warner.

Non è molto… non abbiamo ancora nessun titolo e naturalmente nessuna data di trasmissione!

Un nuovo companion? Danny Pink (Samuel Anderson)

Samuel AndersonAnnuncio a sorpresa della BBC questa mattina. Samuel Anderson (attore noto in patria per serie come Emmerdale e Gavin & Stacy) è stato annunciato come nuovo personaggio recurring del Dottore, un collega di Clara alla Coal Hill School.

Steven Moffat:

Per la quarta volta nella storia di Doctor Who, la Coal Hill School viene in aiuto del TARDIS. Nel 1963 gli insegnanti Ian Chesterton e Barbara Wright accompagnarono il Primo Dottore. Ai giorni nostri è il turno di Jenna Coleman nel ruolo di Clara Oswald. E molto presto Sam Anderson entrerà nel mondo del Dottore nel ruolo di Danny Pink. Ma come? E perché? Le risposte arriveranno più avanti quest’anno, nella prima stagione di Doctor Who con Peter Capaldi!

Moffat sulla scelta del Dodicesimo Dottore

Steven MoffatIn queste ore i vari siti stanno fornendo con il contagocce pezzi della conferenza stampa di Steven Moffat successiva all’annuncio di ieri, in cui è stato reso pubblico Peter Capaldi nel ruolo del Dodicesimo Dottore. Per fortuna abbiamo trovato un transcript completo così possiamo dirvi tutto quanto senza perdere tempo in commenti inutili.

Giornalista: Ottima scelta.

Moffat: Grazie.

Giornalista: Si sente che è la scelta giusta.

Moffat: Lo spero.

Giornalista: Quando è entrato sotto il vostro radar?

Moffat: Be’, un po’ di tempo fa. Scusa, Morgan [di Digital Spy], ti ho mentito. Un bel po’ di tempo fa. Sapevo che era un grandissimo fan. C’è qualcosa di affascinante nel sapere che c’è un attore così fantastico e carismatico, uno dei migliori attori in Gran Bretagna, che è un fan dello show. E cominci a pensare “Forse dovremmo combinarci qualcosa”. Per cui un bel po’ di tempo.

Giornalista: Avevi una breve lista di nomi?

Moffat: Sì, la lista era: Peter Capaldi.

Giornalista: Una lista molto breve.

Moffat: Una lista molto, molto breve. Onestamente, abbiamo fatto un solo provino questa volta. E non è stato un vero provino, più un… è venuto a casa mia e l’abbiamo messo su video per vedere come fosse nel ruolo del Dottore e, Dio, è stato bravissimo. L’ha fatto la maggior parte delle sere, credo.

Giornalista: Sei deluso che la notizia è uscita prima online? Sei sorpreso di quanti ci abbiano scommesso sopra?

Moffat: Be’, ci ho realizzato un piccolo profitto anch’io! Confrontato ad altre nostre uscite recenti di notizie questa è relativamente minore!

Giornalista: Credi che la gente scommetta e ci guadagni? C’è un vero problema di uscita di notizie? È un po’ uno scandalo che sia uscita prima?

Moffat: Credo che ci siano ben altri scandali al mondo di cui preoccuparsi. Non ci badiamo troppo.

Giornalista: Hai visto nessuno del tuo staff con una Ferrari?

Moffat: Non credo ci guadagneresti una Ferrari. Io mi son fatto un pogo-stick, è fantastico.

Giornalista: Hai mai pensato di non procedere perché in qualche modo sembrava troppo perfetto?

Moffat: No. Questo è il modo in cui ti devi sentire quando il casting è giusto. Non me lo sono inventato quando ho detto che avevo pensato a lui mentre stavamo sostituendo David, ma allora non sembrava la cosa giusta fa fare. A dire il vero, se ci pensate, non sarebbe stata affatto la cosa giusta. Non allora. Ma c’è qualcosa nel Dottore di Matt che spiana la via per il Dottore di Peter.

Giornalista: Quindi ragioni nel contesto del precedente?

Moffat: È un unico personaggio… ed è questa la cosa importante da ricordare in Doctor Who. Un personaggio che vive la sua vita interpretato da una serie di attori diversi e devi arrivare ogni volta in quel posto. Posso in qualche modo assolutamente credere che lo strano vecchio-giovane Matt Smith si trasformerà nello strano giovane-vecchio Peter Capaldi. Non mi causa alcun problema.

Giornalista: Cosa vuoi che porti Peter?

Moffat: Genialità, ma se devo essere assolutamente onesto, lasciamo che sia Peter a fare il suo lavoro. Non gli dirò come interpretare il Dottore. Io scriverò il Dottore. E sareste sorpresi nel vedere quanto simili siano i Dottori su carta. Lo sono davvero. Se guardate scene scartate delle ere precedenti – che non avete mai sentito il Dottore recitare – vedrete che è sempre più o meno lo stesso. Quando ho messo online i tre provini – o meglio, li ho messi sulla DWM e poi sono finiti online – tutti hanno detto “Oh, suona come Matt”, no, non è vero. Quella è solo la voce dominante ora nella vostra testa. Una era una scena di Matt adattata, una era di David e una di Chris. Sono i tre che abbiamo avuto nell’era moderna. È solo che quando li metti su carta… è il Dottore. È solo quell’uomo molto, molto intelligente. Va in giro con voce e faccia diversa. Diventa molto diverso. Ricordo quando ho scritto “The Eleventh Hour” e tutti mi dicevano “È esattamente come il Dottore di David”. E poi qualche settimana dopo abbiamo scelto Matt e tutti che si complimentavano con me – e io accettavo i complimenti – per come avessi riscritto bene l’episodio per Matt. Non avevo toccato una parola. Lo guardavano e immaginavano Matt. Il Dottore è il Dottore. Questo è molto, molto importante, ma avrà una nuova faccia e una nuova voce.

Giornalista: Cos’ha fatto Peter nel provino? C’è stato qualcosa di particolare che ti ha fatto pensare “Wow”?

Moffat: Non credo nulla di particolare. È che sai quando il Dottore è nella stanza – lo sai e basta. Abbiamo visto il Dottore non essere nella stanza quando delle persone recitano quelle battute a voce alta. Io, per esempio. Faccio schifo quando lo faccio. E ci provo tutte le sere. E non sono mai bravo. Lo sai e basta. Per controllare di non essere impazziti l’abbiamo mostrato a Ben [Stephenson, capo della sezione “drama” della BBC] e altri. E tutti abbiamo detto “Sì, è ovvio, ci siamo – il Dottore è nella stanza”. Quando l’avete visto uscire stasera non avete pensato “Be’, eccolo lì”? È il Dottore, vero? Improvvisamente è il Dottore. Malcom Tucker è stato spazzato via. Improvvisamente è questo magnifico leader. Com’è successo? Non lo so.

Giornalista: È stata una scelta consapevole invecchiare, questa volta?

Moffat: Da parte mia? Sì, invecchio consapevolmente da un po’ ormai. Potrei fare il contrario, se volessi. Ma non voglio particolarmente. L’età apparente del Dottore non ha alcun senso, narrativamente parlando. È stato di tutto, dalla ventina alla settantina. Ovviamente non gli interessa, si prende la faccia dall’attaccapanni e la usa. Quindi, non specialmente. Credo sia bello che abbiamo un’età diversa, solo perché non riesco a immaginare cosa potrebbe fare con il Dottore qualcuno sulla ventina dopo che Matt ha mostrato a tutti noi come fare. Non so cosa potrebbe fare perché era così perfetto. Dovresti essere un’alternativa o una contraddizione deliberata… non funzionerebbe, non credo. Quindi ci rende la vita più facile, credo, il fatto che Peter sia diverso. Ma non è stata questa la ragione. La ragione è stata che il Dottore era nella stanza, fine. Non si discute con questo.

Giornalista: Quanto sei bravo a tenere i segreti?

Moffat: Non ve lo dico. [Pausa] Che bella risposta! Posso avere un po’ di rispetto? È stata una risposta fenomenale. [Brevi applausi]

Giornalista: Be’, hai tenuto segreti la morte e il ritorno di Sherlock.

Moffat: Non è morto, è dietro a un albero.

Giornalista: Insomma, quanto è stata dura? Te lo chiedono tutti.

Moffat: Be’, non è davvero dura, basta dire “Non te lo dico”. Oppure menti. Scusa ancora, Morgan.

Giornalista: Credi che riuscirete a tenerlo come Dottore per un po’? Lo vorrete tenere il più a lungo possibile, no?

Moffat: Sì. Ed è per questo che teniamo la sua famiglia in cantina. È l’unico modo che abbiamo.

Giornalista: Che genere di Dottore sarà?

Moffat: Magnifico. Non lo so. La verità è che non lo so. Abbiamo visto… l’ho visto fare roba da Dottore e ha funzionato. L’ho visto provare la technobabble, l’ho visto con delle cose assurde. Ho scritto scene volutamente impossibili, con dialoghi volutamente impossibili. Solo per vedere: riesci a fare l’impossibile anche senza che ti gettino robe viscide addosso? E ora ti getteremo robe viscide addosso e una lucertola e ti chiederemo di dire tutta questa roba e spiegare la trama. Quindi non lo sappiamo ancora. Ci lavoreremo. E, come abbiamo fatto con Matt – sapete come Matt si sia sviluppato enormemente mentre si approcciava alla parte nei primi episodi – faremo con Peter.

Giornalista: Cosa indosserà?

Moffat: Vestiti. Qualcosa di diverso sarebbe uno shock. Non lo so. A nessuno interessa nulla di quello che penso sui costumi, è questa la verità. Non ho mai avuto la minima influenza. Non saprei immaginare cosa.

Giornalista: Quanto è stato frustrante organizzare questa serata?

Moffat: È stato fantastico che nessuno abbia detto che potesse essere Peter(!) Voglio dire, dev’essere stato uno shock quando è uscito. Mi preoccupo per la persona che non lo sapeva e magari non stava guardando. Ho pensato che avremmo potuto chiamarli e dire “Sei a casa? Be’, inizieremo quando ci sarai.” È stato frustrante, non per la segretezza… importa? No, non molto. Importa che la gente ami la scelta, ecco. E quello che vedevamo quando c’è stato qualche vago indizio che potesse essere Peter era che tutti erano euforici all’idea. Ho detto a Peter, prima che uscisse stasera – era un po’ nervoso, ovviamente – gli ho detto “Immagina se non fossi Peter Capaldi e dovessi uscire lì fuori stasera. Ti abbatterebbero. Devi essere tu. Se fosse stato qualcun altro ti avremmo rapito e portato qui”. Non avevamo scelta. Per cui non è stato frustrante dal punto di vista della sicurezza perché, onestamente, se il segreto viene rivelato non succede niente. Non succede assolutamente nulla. Qualcuno vince un sacco di soldi alle scommesse. Ben Stephenson.

Giornalista: Hai mai preso seriamente in considerazione una donna?

Moffat: È assolutamente possibile dal punto di vista narrativo e quando sarà la decisione giusta forse lo faremo. In questo momento non mi sembrava giusta. Non sentivo che abbastanza persone lo volessero. Curiosamente la maggior parte delle persone che si dichiarano assolutamente contrarie – e so che mi metto nei guai a dirlo – sono donne. Dicono “No, no, non fatelo donna!” Non che sia stato influenzato da questo. Nulla mi influenza. Ovviamente.

Giornalista: Cosa dici a Helen Mirren?

Moffat: Che è ora che un uomo interpreti la regina. Fatti da parte a favore di un uomo.

Giornalista: Come sono i tempi? Quando inizierà a lavorare?

Moffat: Ehm, farà una scena molto breve a Natale.