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Listen

La maratona di Dottori indetta da RadioWho è arrivata al Dodicesimo Dottore, interpretato da Peter Capaldi.

In sua rappresentanza è stato scelto Listen, quarto episodio dell’ottava stagione del nuovo corso di Doctor Who, di cui si parlerà in trasmissione venerdì prossimo, 6 maggio.

Per l’occasione riportiamo alla vostra attenzione la recensione scritta dal nostro Laz per il sito ai tempi dell’uscita dell’episodio in Inghilterra, nel 2014.

Recensione di Listen

Con questo post si conclude la collaborazione tra il nostro sito e RadioWho per la maratona di Dottori, ormai giunta al termine.
L’iniziativa ci ha visto in prima linea nel supportare la web-radio: abbiamo realizzato i sottotitoli per i serial della serie classica prescelti dai conduttori, e abbiamo accompagnato e preparato la discussione sugli stessi serial tramite le nostre recensioni, scritte appositamente per questo progetto, che cercavano di fornire spunti ulteriori di critica e di commento durante la trasmissione.
Terminata la serie classica, abbiamo continuato a supportare la maratona riproponendo i sottotitoli realizzati quando vennero trasmessi per la prima volta gli episodi selezionati, e le recensioni che settimanalmente il patron Laz confezionava per il sito Serialmente prima e direttamente per Doctorwho.it poi.
Un membro del nostro staff – il sottoscritto – ha anche sostenuto un’intervista trasmessa durante una puntata del programma, con l’occasione per poter parlare del lavoro dietro alla realizzazione dei sub e nello specifico di quelli per questa maratona.
È stato un piacere collaborare con i ragazzi di RadioWho, che si sono rivelati persone entusiaste e capaci di mettere in piedi una realtà interessante e valida: quest’esperienza ci ha anche permesso di contribuire ad un ampliamento della conoscenza dei Dottori classici, troppo spesso sconosciuti ai fan della serie moderna.
Noi ci siamo divertiti molto, e se per voi è stato lo stesso siamo ancora più contenti.

Sottotitoli di Listen

La maratona di Dottori indetta da RadioWho è arrivata al Dodicesimo Dottore, interpretato da Peter Capaldi.

In sua rappresentanza è stato scelto Listen, quarto episodio dell’ottava stagione del nuovo corso di Doctor Who, di cui si parlerà in trasmissione venerdì prossimo (ricordatevi di seguire anche la diretta di stasera, dove si commenterà invece The day of the Doctor).

Per l’occasione riportiamo alla vostra attenzione il link ai sottotitoli che abbiamo realizzato un paio d’anni fa, quando l’episodio venne trasmesso per la prima volta in Inghilterra.

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Doctor Who – 8×01 – Deep Breath

“Nothing is more important than my egomania!”
“Right, you actually said that.”

Rieccoci!

E, a sorpresa, direttamente su Doctor-Who.it questa volta, perché come saprete Serialmente ha smesso di proporre commenti e recensioni agli episodi. Potevo smettere anch’io (magari in futuro!), ma per ora proviamo a spostarci direttamente in “casa” e vediamo come va.

Dopo tanta attesa finalmente è arrivato il buon Peter Capaldi… il Dottore vecchio, omiodio le ragazzine non lo vorranno più vedere, sarà un fallimento, moriremo tutti e altre amenità.

Brevemente. Subito dopo la rigenerazione il Dottore e Clara arrivano nella Londra vittoriana di Vastra, Jenny e Strax, portandosi dietro per caso anche un dinosauro. Qui il Dottore ha la solita sindrome post-rigenerativa e si ricorda poco o niente, ma inizia comunque a indagare su una serie di casi di combustione spontanea (tra cui quella del povero dinosauro). Si scopre così che ci sono dei droidi che si riparano da milioni di anni (!) usando parti umane e bruciando il resto del corpo del malcapitato di turno per non far sorgere sospetti. Sono cugini di quelli di “The Girl in the Fireplace”. Il Dottore li batte. Intanto Clara ha dei dubbi su di lui, ma una telefonata di Matt da Trenzalore la convince. Il droide “morto” si sveglia infine in un “Paradiso” dove una certa “Missy” lo attende.

Leviamoci subito il dente: l’episodio, di Steven Moffat, non è The Eleventh Hour, è “The Christmas Invasion” e va benissimo che lo sia. “The Eleventh Hour” è forse il più bell’episodio in assoluto di Doctor Who, ed era una situazione completamente diversa: non solo nuovo Dottore, ma nuovo tutto: companion, autore, produzione… tutto quanto (tranne la musica). Qui invece cambia solo il Dottore e la storia viene costruita proprio sul fatto che il Dottore viene circondato da facce note che vengono raccolte attorno a lui il più possibile, non solo Clara, ma Vastra, Jenny e Strax. E pure il nemico è in qualche modo familiare (anche se lui non se lo ricorda).

Si parte con un dinosauro… che viene inaspettatamente utilizzato pochissimo, pur essendo tecnicamente ottimo. Il nuovo Dottore è più importante di un dinosauro, ma introdurlo è un’ottima idea e fa sicuramente fa parte degli elementi inseriti per rendere l’episodio più appetibile a chi potrebbe essere intimorito da una serie di scene con gente seduta a parlare. Ho il sospetto che molti meno bambini di quanti ci si potrebbe aspettare vengano scoraggiati da tali scene, quando è il Dottore a parlare, ma un dinosauro sicuramente non fa mai male. Nella stessa categoria si potrebbe classificare la massiccia presenza di Strax (che alla prima visione avevo giudicato persino eccessiva, ma ora direi che ci sta e il Times in faccia a Clara è esilarante), sdrammatizzare i toni di un episodio che sulla carta poteva sembrare un po’ troppo oscuro, ma che all’atto pratico non lo è stato più di tanto.

Il Dottore non ricorda bene le cose dopo questa rigenerazione… nomi, parole, ma anche avvenimenti. Confonde le persone (Clara e Strax… Clara e Handles!) e anche quando più avanti non ha più problemi con i nomi continua a non ricordare gli avvenimenti di “The Girl in the Fireplace” il che è quantomeno singolare considerando quello che succede in quell’episodio. Di recente si era comunque scordato anche la Grande Intelligenza, per cui forse cominciano a essere troppe le cose da ricordare…

E poi c’è la questione del “flirtaggio”… in un’intervista chiaramente presentata male dal giornalista (non si sa quanto in buona fede) sembrava che Capaldi si fosse imposto per levare il lato “romantico” del personaggio. Già si sapeva che non era così, ma si inizia a chiarire nell’episodio, viene sottolineato come il Dottore si considerasse in precedenza una specie di ragazzo di Clara (e non viceversa!) e che quello fosse un errore da parte sua. In compenso il nuovo Dottore flirta con la dinosaura… e sarà divertente vederlo quando prima o poi incontrerà River Song! La questione dell’aspetto giovanile del Dottore è comunque trattata principalmente nel discorso tra Clara e Vastra. Vastra si incazza apparentemente in maniera eccessiva quando ha l’impressione che Clara fosse affezionata solo all’aspetto fisico del Dottore (scopriamo poi che sta facendo apposta per farla sbottare) dandoci un’interessante spiegazione del motivo per cui il Dottore avesse l’aspetto giovanile (per farsi accettare più facilmente) e del perché ora non ce l’abbia più (si fida abbastanza di Clara e lei dovrebbe accettarlo anche più “maturo”).

Naturalmente Clara non è rincoglionita di colpo, visto che è ben consapevole delle rigenerazioni del Dottore avendole viste tutte… semplicemente Clara rappresenta noi spettatori. Anche noi siamo ben consapevoli delle rigenerazioni del Dottore, ma ogni volta che cambia c’è sempre quel dubbio di fondo… “lo accetterò? Sarà anche lui il mio Dottore?” Dalla nostra parte noi abbiamo la fiducia in Moffat, sappiamo che difficilmente sbaglierebbe, ma Clara non conosce Moffat, non ha nulla a cui aggrapparsi, per cui la sua reazione a pelle per quanto irrazionale è perfettamente comprensibile. E dà anche un nuovo spessore al personaggio, tant’è che Jenna rischia quasi di rubare la scena a Capaldi tanto è brava a caratterizzare la Clara in preda ai suoi conflitti interiori.

E il Dottore non la aiuta affatto, abbandonandola persino in balia del “cattivo”. Naturalmente lo fa solo perché sa che saprà cavarsela… e lei, in fondo, lo sa, ma Eleven l’avrebbe fatto?

La risposta è… boh. I due Dottori sono realmente così diversi come potrebbe sembrare a prima vista? Fate una prova… guardate qualche scena dell’episodio chiudendo gli occhi e immaginando Matt al posto di Peter. Scoprirete che praticamente in quasi tutti i casi Matt direbbe le stesse cose. Con un tono di voce diverso, gesticolando e muovendosi diversamente, ma alla fine il Dottore è sempre uno solo e le differenze vengono apportate principalmente dal modo in cui l’attore recita, il modo in cui ci mette del suo. Naturalmente poi essendo questa la prima stagione di Capaldi, il Dottore per cui Moffat è abituato a scrivere è Matt… vedremo come procederà nel resto della stagione (e nelle eventuali sue prossime)… il primo episodio non è comunque mai indicativo in questo senso. Tra l’altro ho notato che in un paio di occasione Capaldi somiglia tantissimo a David Tennant! Fateci caso quando sorride sul TARDIS verso la fine… è uguale!

Il Dottore è spaventatissimo del fatto che Clara “non lo veda” e questo lo si può capire fin dal discorso “del dinosauro” che partirà anche come traduzione inconscia del lamento della povera bestia, ma termina sicuramente parlando di se stesso. Per fortuna alla fine, dopo la telefonata di Matt, Clara inizia a vederlo… un po’ come il bambino che infine riconosce Peter Pan in Hook.

E parlando della telefonata di Matt… è sicuramente stata un colpo al cuore a tantissime persone, ma utile anche ai più “duri” (qui rappresentati da Clara) per accettare o almeno cercaer capire il nuovo Dottore. Da notare che Eleven scopre qui che diventerà grigio… che si sia autoinfluenzato? O siccome ormai la rigenerazione era già iniziata ormai era così e basta?

Vogliamo poi parlare della… scozzesità del nuovo Dottore? L’accento non è particolarmente marcato (anche perché in USA non capirebbero una mazza!), ma si nota e naturalmente si sprecano le battute sulla voglia di indipendenza delle sopracciglia, o sull’incolpare gli inglesi di tutto o sul doversi sempre lamentare. La cosa non viene citata esplicitamente, ma avrebbe senso se il Dottore fosse diventato scozzese a causa di Amy (così come Ten aveva preso il suo accento da Rose, abbandonando quello “del Nord” di Nine).

C’è poi il discorso della faccia riciclata. Anche qui il Dottore non ricorda dove l’abbia vista e dove l’abbia presa (la stessa cosa che fa notare al droide alla fine), ma è sicuro di averla già vista. Si ricorderà autonomamente più avanti? O ci sarà un fattore esterno che tornerà sull’argomento? E perché ha scelto questa faccia?

I due momenti fondamentali dell’episodio comunque sono probabilmente i due discorsi. Il primo tra Vastra e Clara di cui ho parlato sopra e il secondo tra Clara e il Dottore al ristorante, prima di accorgersi che non era realmente un ristorante. Convinti entrambi che l’annuncio l’avesse scritto l’altra/o torna di nuovo in primo piano l’egomania di Clara che lei nemmeno contesta, ribadendone l’importanza davanti a tutto. I due attori nella scena si muovono e recitano come una coppia che lavora insieme da anni, si vede subito che si sono subito trovati sulla stessa lunghezza d’onda. Tra l’altro, casualmente, questo primo episodio è anche stato il primo a essere girato, per cui queste sono davvero le loro prime scene insieme (a differenza di Matt e Karen a suo tempo).

Per quanto riguarda il “cattivo” (pretestuoso come doveva essere, ma anche abbastanza interessante), alla fine il droide si sarà buttato da solo o l’avrà spinto il Dottore? Uno dei due mentiva sulla sua programmazione di base, ma sappiamo bene che il Dottore è sempre un po’ ipocrita quando si tratta di non far del male a qualcuno. Non vorrà toccare le pistole e tenderà a cercare di salvare Davros, ma alla fine aveva pur sempre distrutto Gallifrey (ora non più, ma in origine sì). Per cui entrambe le cose possono essere. Avrei lo stesso dubbio se si fosse trattato di un altro Dottore, chiaramente, non è una questione di sopracciglia indipendentiste assassine.

Torna infine un punto che sembrava essere stato abbandonato (ma figurarsi, con Moffat!)… la donna del negozio! Quella che ha dato il numero del Dottore a Clara e che ora sembrerebbe aver messo l’annuncio sul giornale. E che, incidentalmente, è il motivo per cui risolvono il caso, se fosse stato per loro o per la Paternoster Gang, sarebbero ancora lì a girare per Londra. Chi è la misteriosa donna? Non River, visto che Clara ha ora visto River (o almeno non sarà River con la faccia da Alex Kingston). Che sia… Missy? E chi è Missy? Definisce il Dottore “il suo ragazzo” e in qualche modo assiste agli eventi come noi (commenta l’accento e lo… acquisisce). Missy da Mrs, cioè Mistress, femminile di Master? Mah. Una rigenerazione uscita non si sa bene da dove di River? Mah. La Rani? Mah. Il TARDIS? Mah. Reinette? Mah. E cos’è questo “Heaven” esattamente? Come ci giunge un droide “morto”? Il nuovo story-arc è iniziato, ne scopriremo di più un po’ alla volta, immagino.

Chiudiamo! Murray Gold… wow, praticamente solo musica nuova tranne un accenno del tema di Clara! Non è ancora chiaro se il nuovo tema del Dottore sia quello che si sente mentre “fugge” dalla camera da letto o meno (diverso da quello sentito in “The Time of the Doctor”), ma si presenta molto bene!

Varie ed eventuali:

  • Il barbone è il marito di Elisabeth Sladen, Sarah Jane Smith;
  • Quando Vastra passa l’ossigeno a Jenny “si baciano”… e qualche imbecille ha avuto il coraggio di lamentarsi. Ma andate a buttarvi in mare.
  • Il nuovo Dottore non sembra avere frasi particolari, ma “Geronimo” non è ancora morto.
  • Viene nominata Amy! Semplicemente perché era più alta di Clara! LOL.
  • Come si fa i capelli da sola in quel modo Clara? È esperta di pettinature vittoriane?
  • Si è detto che questo Dottore non corre… ma in realtà almeno per ora corre eccome: sui tetti, a cavallo… nuota persino!
  • La location del “Paradiso” sarà anche la stessa di “The Girl Who Waited” (e non solo), ma non credo che il posto risulti essere lo stesso.
  • La sigla! Anche i muri sanno ormai che Moffat ne ha vista una fan-made, gli è piaciuta e ha ingaggiato il fan che l’aveva realizzata per fare quella reale. Di mio posso dire che a suo tempo mi era piaciuta con riserva, perché mancava il time vortex. Ora in quella vera il time vortex, seppur brevemente, c’è, per cui non posso proprio lamentarmi!
  • Come in “The Christmas Invasion” il Dottore per buona parte dell’episodio gira in pigiama.

Tirando le somme, ottimo episodio introduttivo e siccome qui non abbiamo nessuna regola esprimere i voti posso inventarmela sul momento e finalmente adottare la mia scala preferita, in decimi con la virgola! 😛

Voto finale quindi 9,5 su 10!

“Deep Breath” è stato scritto da Steven “ho appena vinto un Emmy per Sherlock alla facciazza vostra” Moffat.

Grazie a Morry per l’aiuto!

Moffat sulla scelta del Dodicesimo Dottore

Steven MoffatIn queste ore i vari siti stanno fornendo con il contagocce pezzi della conferenza stampa di Steven Moffat successiva all’annuncio di ieri, in cui è stato reso pubblico Peter Capaldi nel ruolo del Dodicesimo Dottore. Per fortuna abbiamo trovato un transcript completo così possiamo dirvi tutto quanto senza perdere tempo in commenti inutili.

Giornalista: Ottima scelta.

Moffat: Grazie.

Giornalista: Si sente che è la scelta giusta.

Moffat: Lo spero.

Giornalista: Quando è entrato sotto il vostro radar?

Moffat: Be’, un po’ di tempo fa. Scusa, Morgan [di Digital Spy], ti ho mentito. Un bel po’ di tempo fa. Sapevo che era un grandissimo fan. C’è qualcosa di affascinante nel sapere che c’è un attore così fantastico e carismatico, uno dei migliori attori in Gran Bretagna, che è un fan dello show. E cominci a pensare “Forse dovremmo combinarci qualcosa”. Per cui un bel po’ di tempo.

Giornalista: Avevi una breve lista di nomi?

Moffat: Sì, la lista era: Peter Capaldi.

Giornalista: Una lista molto breve.

Moffat: Una lista molto, molto breve. Onestamente, abbiamo fatto un solo provino questa volta. E non è stato un vero provino, più un… è venuto a casa mia e l’abbiamo messo su video per vedere come fosse nel ruolo del Dottore e, Dio, è stato bravissimo. L’ha fatto la maggior parte delle sere, credo.

Giornalista: Sei deluso che la notizia è uscita prima online? Sei sorpreso di quanti ci abbiano scommesso sopra?

Moffat: Be’, ci ho realizzato un piccolo profitto anch’io! Confrontato ad altre nostre uscite recenti di notizie questa è relativamente minore!

Giornalista: Credi che la gente scommetta e ci guadagni? C’è un vero problema di uscita di notizie? È un po’ uno scandalo che sia uscita prima?

Moffat: Credo che ci siano ben altri scandali al mondo di cui preoccuparsi. Non ci badiamo troppo.

Giornalista: Hai visto nessuno del tuo staff con una Ferrari?

Moffat: Non credo ci guadagneresti una Ferrari. Io mi son fatto un pogo-stick, è fantastico.

Giornalista: Hai mai pensato di non procedere perché in qualche modo sembrava troppo perfetto?

Moffat: No. Questo è il modo in cui ti devi sentire quando il casting è giusto. Non me lo sono inventato quando ho detto che avevo pensato a lui mentre stavamo sostituendo David, ma allora non sembrava la cosa giusta fa fare. A dire il vero, se ci pensate, non sarebbe stata affatto la cosa giusta. Non allora. Ma c’è qualcosa nel Dottore di Matt che spiana la via per il Dottore di Peter.

Giornalista: Quindi ragioni nel contesto del precedente?

Moffat: È un unico personaggio… ed è questa la cosa importante da ricordare in Doctor Who. Un personaggio che vive la sua vita interpretato da una serie di attori diversi e devi arrivare ogni volta in quel posto. Posso in qualche modo assolutamente credere che lo strano vecchio-giovane Matt Smith si trasformerà nello strano giovane-vecchio Peter Capaldi. Non mi causa alcun problema.

Giornalista: Cosa vuoi che porti Peter?

Moffat: Genialità, ma se devo essere assolutamente onesto, lasciamo che sia Peter a fare il suo lavoro. Non gli dirò come interpretare il Dottore. Io scriverò il Dottore. E sareste sorpresi nel vedere quanto simili siano i Dottori su carta. Lo sono davvero. Se guardate scene scartate delle ere precedenti – che non avete mai sentito il Dottore recitare – vedrete che è sempre più o meno lo stesso. Quando ho messo online i tre provini – o meglio, li ho messi sulla DWM e poi sono finiti online – tutti hanno detto “Oh, suona come Matt”, no, non è vero. Quella è solo la voce dominante ora nella vostra testa. Una era una scena di Matt adattata, una era di David e una di Chris. Sono i tre che abbiamo avuto nell’era moderna. È solo che quando li metti su carta… è il Dottore. È solo quell’uomo molto, molto intelligente. Va in giro con voce e faccia diversa. Diventa molto diverso. Ricordo quando ho scritto “The Eleventh Hour” e tutti mi dicevano “È esattamente come il Dottore di David”. E poi qualche settimana dopo abbiamo scelto Matt e tutti che si complimentavano con me – e io accettavo i complimenti – per come avessi riscritto bene l’episodio per Matt. Non avevo toccato una parola. Lo guardavano e immaginavano Matt. Il Dottore è il Dottore. Questo è molto, molto importante, ma avrà una nuova faccia e una nuova voce.

Giornalista: Cos’ha fatto Peter nel provino? C’è stato qualcosa di particolare che ti ha fatto pensare “Wow”?

Moffat: Non credo nulla di particolare. È che sai quando il Dottore è nella stanza – lo sai e basta. Abbiamo visto il Dottore non essere nella stanza quando delle persone recitano quelle battute a voce alta. Io, per esempio. Faccio schifo quando lo faccio. E ci provo tutte le sere. E non sono mai bravo. Lo sai e basta. Per controllare di non essere impazziti l’abbiamo mostrato a Ben [Stephenson, capo della sezione “drama” della BBC] e altri. E tutti abbiamo detto “Sì, è ovvio, ci siamo – il Dottore è nella stanza”. Quando l’avete visto uscire stasera non avete pensato “Be’, eccolo lì”? È il Dottore, vero? Improvvisamente è il Dottore. Malcom Tucker è stato spazzato via. Improvvisamente è questo magnifico leader. Com’è successo? Non lo so.

Giornalista: È stata una scelta consapevole invecchiare, questa volta?

Moffat: Da parte mia? Sì, invecchio consapevolmente da un po’ ormai. Potrei fare il contrario, se volessi. Ma non voglio particolarmente. L’età apparente del Dottore non ha alcun senso, narrativamente parlando. È stato di tutto, dalla ventina alla settantina. Ovviamente non gli interessa, si prende la faccia dall’attaccapanni e la usa. Quindi, non specialmente. Credo sia bello che abbiamo un’età diversa, solo perché non riesco a immaginare cosa potrebbe fare con il Dottore qualcuno sulla ventina dopo che Matt ha mostrato a tutti noi come fare. Non so cosa potrebbe fare perché era così perfetto. Dovresti essere un’alternativa o una contraddizione deliberata… non funzionerebbe, non credo. Quindi ci rende la vita più facile, credo, il fatto che Peter sia diverso. Ma non è stata questa la ragione. La ragione è stata che il Dottore era nella stanza, fine. Non si discute con questo.

Giornalista: Quanto sei bravo a tenere i segreti?

Moffat: Non ve lo dico. [Pausa] Che bella risposta! Posso avere un po’ di rispetto? È stata una risposta fenomenale. [Brevi applausi]

Giornalista: Be’, hai tenuto segreti la morte e il ritorno di Sherlock.

Moffat: Non è morto, è dietro a un albero.

Giornalista: Insomma, quanto è stata dura? Te lo chiedono tutti.

Moffat: Be’, non è davvero dura, basta dire “Non te lo dico”. Oppure menti. Scusa ancora, Morgan.

Giornalista: Credi che riuscirete a tenerlo come Dottore per un po’? Lo vorrete tenere il più a lungo possibile, no?

Moffat: Sì. Ed è per questo che teniamo la sua famiglia in cantina. È l’unico modo che abbiamo.

Giornalista: Che genere di Dottore sarà?

Moffat: Magnifico. Non lo so. La verità è che non lo so. Abbiamo visto… l’ho visto fare roba da Dottore e ha funzionato. L’ho visto provare la technobabble, l’ho visto con delle cose assurde. Ho scritto scene volutamente impossibili, con dialoghi volutamente impossibili. Solo per vedere: riesci a fare l’impossibile anche senza che ti gettino robe viscide addosso? E ora ti getteremo robe viscide addosso e una lucertola e ti chiederemo di dire tutta questa roba e spiegare la trama. Quindi non lo sappiamo ancora. Ci lavoreremo. E, come abbiamo fatto con Matt – sapete come Matt si sia sviluppato enormemente mentre si approcciava alla parte nei primi episodi – faremo con Peter.

Giornalista: Cosa indosserà?

Moffat: Vestiti. Qualcosa di diverso sarebbe uno shock. Non lo so. A nessuno interessa nulla di quello che penso sui costumi, è questa la verità. Non ho mai avuto la minima influenza. Non saprei immaginare cosa.

Giornalista: Quanto è stato frustrante organizzare questa serata?

Moffat: È stato fantastico che nessuno abbia detto che potesse essere Peter(!) Voglio dire, dev’essere stato uno shock quando è uscito. Mi preoccupo per la persona che non lo sapeva e magari non stava guardando. Ho pensato che avremmo potuto chiamarli e dire “Sei a casa? Be’, inizieremo quando ci sarai.” È stato frustrante, non per la segretezza… importa? No, non molto. Importa che la gente ami la scelta, ecco. E quello che vedevamo quando c’è stato qualche vago indizio che potesse essere Peter era che tutti erano euforici all’idea. Ho detto a Peter, prima che uscisse stasera – era un po’ nervoso, ovviamente – gli ho detto “Immagina se non fossi Peter Capaldi e dovessi uscire lì fuori stasera. Ti abbatterebbero. Devi essere tu. Se fosse stato qualcun altro ti avremmo rapito e portato qui”. Non avevamo scelta. Per cui non è stato frustrante dal punto di vista della sicurezza perché, onestamente, se il segreto viene rivelato non succede niente. Non succede assolutamente nulla. Qualcuno vince un sacco di soldi alle scommesse. Ben Stephenson.

Giornalista: Hai mai preso seriamente in considerazione una donna?

Moffat: È assolutamente possibile dal punto di vista narrativo e quando sarà la decisione giusta forse lo faremo. In questo momento non mi sembrava giusta. Non sentivo che abbastanza persone lo volessero. Curiosamente la maggior parte delle persone che si dichiarano assolutamente contrarie – e so che mi metto nei guai a dirlo – sono donne. Dicono “No, no, non fatelo donna!” Non che sia stato influenzato da questo. Nulla mi influenza. Ovviamente.

Giornalista: Cosa dici a Helen Mirren?

Moffat: Che è ora che un uomo interpreti la regina. Fatti da parte a favore di un uomo.

Giornalista: Come sono i tempi? Quando inizierà a lavorare?

Moffat: Ehm, farà una scena molto breve a Natale.