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Doctor Who – 8×05 – Time Heist

Time Heist

Basically, it’s the eyebrows.

Il commento a questo episodio vi arriva in versione molto breve e frammentaria per due motivi: 1) Non ho tempo! 2) Non ho trovato molto da dire!

Trama:
Il Dottore e Clara ricevono una telefonata e si ritrovano senza memoria insieme a due sconosciuti (anche loro senza memoria) nella banca più inespugnabile del mondo con le istruzioni per fare una rapina. Dopo varie vicissitudini scoprono che a mandarli è stata la direttrice stessa della banca, da vecchia, d’accordo con il Dottore per salvare l’ultima coppia di una razza che veniva sfruttata dalla direttrice stessa in “gioventù” per la sicurezza della banca.

Buon episodio, senza particolari alti né bassi. Tenendo conto dello curriculum di Steve Thompson finora (in Doctor Who) forse il migliore dei suoi episodi (sicuramente meglio di “Journey to the Centre of the TARDIS”, forse anche di “The Curse of the Black Spot” che a me comunque non era dispiaciuto).

Nessuna apparizione di Missy, questa settimana… se non vogliamo già identificarla con la donna che ha dato il numero di telefono a Clara che viene brevemente citata.

Il Dottore continua a fare il vago chiedendo a Clara informazioni sul suo “appuntamento”, si vede che è interessato anche se non vuol farlo notare. E alla fine dell’episodio sorge allo spettatore il dubbio che sia anche un po’ geloso, a suo modo, visto che commenta tra sé e sé che nessun appuntamento potrà mai essere migliore di una rapina in banca. Non credo si debbano iniziare ad agitare quelli che temono rapporti strani tra il Dottore e Clara, ma mi piace vedere che questo lato umano del Dottore sia rimasto, seppur un po’ nascosto dietro la maschera burbera.

Ricompare anche il tema dell'”uomo buono”, quando Saibra sta per “morire” e lui si rifiuta di prometterle di uccidere l’Architetto. Da notare anche che, seppure sapesse che era spacciata, sia andato da lei per portarle un minimo di conforto e una “via d’uscita”. Il Dottore è sempre lo stesso, ha solo smesso di piangersi addosso. E quando Psi gli fa notare il suo “distacco professionale” non ho potuto fare a meno di pensare ad House (quello di Hugh Laurie, non quello di “The Doctor’s Wife”).

A inizio episodio sospettavo (come tutti) che l’Architetto fosse il Dottore, sia per il nome, sia per la voce, sia per l’aspetto fisico, sia perché è il genere di cosa che il Dottore farebbe. E sospettavo, sbagliando, che non si fosse realmente cancellato la memoria (nonostante l’avessimo visto con il verme in mano – non una metafora). Ma immaginavo anche che l’Architetto potesse essere il fantomatico direttore (prima di vederla). Alla fine erano in qualche modo vere entrambe le cose, diciamo che non era una cosa imprevedibile. Di imprevedibile invece c’è sicuramente lo scopo finale della missione: salvare il “Teller” e la sua compagna; questa è stata una bella sorpresa che ha dato una logica strutturale di fondo all’episodio molto solida: tutto ha senso e l’aspetto timey-wimey risulta quasi trascurabile.

Interessanti, come alieni, i “Teller” (non so come chiamarli… “Teller” significa “Cassiere”, oltre, ovviamente, “Colui che dice”, “Colui che racconta”, doppio senso perso in italiano). C’è una vaga somiglianza dell’ambiente in cui viene tenuto con quello dei 456 di Torchwoodiana (è una parola?) memoria.

Ottimi comprimari Psi e Saibra, per quanto comparsi dal nulla risultano subito bene integrati e non sarei sorpreso se ricomparissero. Davvero importante, anche se in secondo piano nell’economia dell’episodio, la storia di Psi; la decisione di cancellare tutti i ricordi di amici, parenti, di tutte le persone amate per proteggerle non è un tema leggero e probabilmente avrebbe meritato un episodio a parte.

E Clara… Clara a quanto pare è il boss, come riconosce il Dottore alla fine! Nonostante questo il suo ruolo nell’episodio per la prima volta in questa stagione è secondario, e ,sempre per la prima volta, il Dottore non si sbaglia e capisce esattamente cosa sta succedendo prima di tutti.

Varie:

  • Per essere la banca più sicura dell’universo di certo ha tantissimi passaggi tra tutte le stanze chiusi solo da grate spesse pochi millimetri.
  • Ricompaiono i vermi cancella memoria da “The Snowmen”.
  • Il Dottore ha una certa età ormai e lo si nota quando… si stanca di correre! Anche in questo episodio infatti si corre, ma a un certo punto lui li ferma tutti col fiatone. LOL.
  • Tra i “cattivi” che appaiono sullo schermo notiamo un Terileptil, uno Slitheen, un Sensorite, Androvax (dalle SJA), il Trickster (SJA), il capitano John Hart (da Torchwood), il pistolero di “A Town Called Mercy”, un Ice Warrior, e persino Abslom Daak, un cacciatore di Dalek apparso solo in alcuni fumetti degli anni 80.
  • Dopo “Don’t blink”, “Don’t breath” e “Listen” abbiamo “Don’t think”.
  • Musica molto bella di Murray Gold, sia “d’ambiente” nel vari locali della banca, sia epica come durante il discorso di Psi.

Quindi, come dicevo, bell’episodio, senza infamia e senza particolare lode… 8 su 10!.

“Time Heist” è stato scritto da Steve Thompson e Steven Moffat.

Grazie a Morry per l’aiuto!