6×03 – The Curse of the Black Spot

Ed eccosi con il RECAP del secondo episodio!

Correte su Serialmente per trovare il nostro commento a “The Curse of the Black Spot“. EDIT; Serialmente non esiste più, copiamo quindi il post direttamente qui.

– Put the bunt into the slack of the clews!
– I swear he’s making half this stuff up.

Okay, doveri da Talk Like a Pirate Day soddisfatti. Pirati! Come in Hook! Come in Pirati di Roman Polanski! Come in Pirati dei Caraibi 1, 2, 3 e 4! Veri pirati sanguinari e crudeli che non appena vedono una donna come Amy in minigonna… non commentano nemmeno. Oh, be’… è pur sempre anche per i bambini.

Comunque. Nave di pirati nella bonaccia. Quando un pirata si ferisce gli compare una macchia nera sulla mano e viene disintegrato da una “sirena”. Arrivano il Dottore, Amy e Rory attirati da una misteriosa richiesta di soccorso e riescono a farsi amico il capitano Avery. Uno per uno tutti i marinai vengono presi dalla sirena… incluso il figlio clandestino del capitano. Ma pure Rory viene “maledetto” e quando viene infine preso, il Dottore decide che è giunto il momento di farsi prendere tutti per capire cosa succede realmente. Scoprono così che non è morto nessuno, la sirena è un MOE l’infermeria di una nave aliena precipitata senza superstiti che quindi cerca di curare i feriti che trova. Dopo aver rischiato di far schiattare ancora Rory, i nostri se ne tornano sul TARDIS, mentre i pirati prendono possesso della nave spaziale e spostano le loro scorrerie verso Sirio.

E questo è quanto… in pratica un grosso “The Empty Child”/”The Doctor Dances” sul mare tra i pirati. In realtà è solo lo spunto dietro la trama della sirena a essere ripreso… tecnologia aliena fatta per guarire che non capisce bene come si faccia a guarire un umano e quindi fa danni. “Pensa cosa succederebbe se giungesse a riva”, ecco, appunto, quello l’avremmo già visto.

È quindi infine giunto il famoso episodio leggero per farci respirare dopo l’inizio moffattiano e prima dell’episodio gaimaniano. E ovviamente, molti si sono lamentati perché non era all’altezza delle settimane precedenti… ma è giusto così, no? Se tutti gli episodi fossero fuori dal mondo, dopo un po’ non sarebbero più niente di speciale… quindi ben venga qualche “filler” ogni tanto. Anche se mi rendo conto che pure “Blink”, in fondo, non era nient’altro che un filler.

Leviamoci subito il dente del pirata scomparso… sì, il pirata più rompiballe viene preso dalla sirena fuoriscena. Sì, è decisamente curioso. No, non è un plot hole perché è ovvio cosa gli accade, non c’è nessun dubbio e nessuna illogicità a riguardo. No, non è comunque normale, quindi la mia idea è che probabilmente la scena ci fosse, ma per qualche motivo sia stata eliminata. Forse è stata persino girata ed eliminata alla fine per motivi di tempo (era effetivamente l’unica “sparizione” che non era necessario mostrare ai fini della storia). Comunque sì, la cosa stona un po’. Ancor di più in UK dove molti hanno riconosciuto l’attore (Lee Ross), cioè uno dei protagonisti della prima serie di Steven Moffat, Press Gang, in cui interpretava Kenny nelle prime 3 stagioni, tra il 1989 e il 1991. Da noi è solo un volto come un altro (che qualcuno avrà riconosciuto da Life on Mars e Ashes to Ashes, comunque).

Detto questo… devo dire che all’inizio l’episodio non mi ha preso molto, troppo veloce, troppo concitato, troppo “chi cacchio sono questi pirati tutti uguali e chissenefrega se li ammazzano”. Nella seconda parte dell’episodio però le cose hanno cominciato a girare meglio, il capitano ex-ufficiale che non resiste all’oro, i vari tentativi del Dottore (che ne sbaglia una dopo l’altra, come nei primi episodi della stagione scorsa) e i vari temi pirateschi, per i quali ammetto di avere un debole, hanno rialzato il livello dell’episodio fino a farlo arrivare a quello di simpatica avventura staccata da tutto e che si rivede volentieri. A questo hanno aiutato anche le visioni multiple obbligatorie quando si fanno i sottotitoli (almeno tre), anche perché rivedendolo e avendo familiare l’ambientazione anche la prima parte risulta più scorrevole.

I riferimenti alla trama generale sono solo accennati… la tizia con la benda sull’occhio (che farebbe quasi pensare che sia tutto un sogno di Amy… ma sarebbe eccessivo, sarebbe come un reclamare la doccia di Bobby e nessuno vuole la doccia di Bobby. Mai. Tranne forse in serie orribili) e quei minimi flashback finali e riferimenti al possibile bambino di Amy (e anche prima quando il Dottore dice che tutti ce ne dobbiamo andare prima o poi). E tutto ciò è curioso se si pensa che l’episodio era stato programmato per la seconda parte della stagione… non vorranno portare avanti tutto quanto fino a questo autunno?? Ma sicuramente avranno sistemato un paio di scene quando hanno spostato l’episodio.

Fra l’altro questo episodio era stato spostato qui per non avere troppi episodi “chiusi”… ma se tutto l’episodio ha luogo di notte su una nave! Certo, sono anche sul ponte, ma non è la prima cosa a cui penso quando sento “spazi aperti”. Curioso! Comunque è un episodio più leggero (tenendo conto che Everybody lives!) e scanzonato dei primi due… e a questo punto dobbiamo pensare che lo sia anche dei prossimi.

Hugh Bonneville è stato davvero grande nei panni del capitano Avery e ammetto che non mi dispiacerebbe riveder saltar fuori questi neo-pirati spaziali in futuro. Anche quello è stato uno sviluppo che mi è piaciuto molto… invece di tornare a quello che erano prima (o peggio, redimersi) i pirati prendono l’astronave e si mettono a viaggiare nello spazio! Inaspettato… anche se si sarebbe dovuto capire quando il capitano afferrava in mezzo secondo come si pilotava il TARDIS.

Lily Cole è stata sicuramente sotto-utilizzata! Arriva fluttuando qua e là, cantando in playback con la voce di un’altra una nenia ipnotica tutta colorata di verde come Elphaba (capelli inclusi! Delitto!) e non interagisce praticamente mai con nessuno. Anche se è comunque più sexy – anche colorata – del suo corrispettivo startrekkiano Roberto Picardo, con rispetto parlando. Comunque un peccato, sarebbe stato bello vedere le due rosse interagire di più, visto che Rory ci stava proprio in mezzo…

E a proposito di Rory… “hanno ammazzato Kenny Rory!”, come ha scritto Murray Gold su Twitter. La cosa sta cominciando a diventare un po’ scontata… Rory anche se non ha la maglietta rossa è come se l’avesse – anche se alla fine non muore quasi mai. Tanto ormai si sa che non muore più, almeno non a breve.
Comunque, volendo essere puntigliosi, Rory è morto in “Amy’s Choice“, ma così anche Amy e il Dottore; Rory è morto alla fine di “Cold Blood“, e qui davvero; ma poi Amy muore alla fine di “The Pandorica Opens“… poi risorge, ma è morta. E il Dottore è morto chissà quante volte in 50 anni di storia. Quindi alla fine è più un’impressione che un fatto quella che Rory muoia ogni 5 minuti…

Ho amato la Amy spadaccina… in teoria scena totalmente priva di senso (una che non ha mai preso in mano una spada tiene a bada 5 pirati?), ma con il suo senso se si pensa che i pirati non potevano ferirsi per paura di morire. Fra l’altro, mentre maneggia la spada, la pirata Amy fa alcune espressioni alla Keira Knightley… una sindrome da donna-pirata? Karen è comunque molto più bella. 😛

E a proposito di pirati ho visto gente lamentare la mancanza di riferimenti a L’isola del tesoro, la più grande storia di pirati esistente e quella che ha praticamente creato il genere. In realtà il riferimento c’è eccome ed è persino nel titolo… certo, la struttura del titolo è ricalcata su quello del primo POTC, ma la “black spot”, la “macchia nera”, non è un riferimento al personaggio Disney (che in realtà è Phantom Blot, non c’entra una mazza), bensì alla macchia nera introdotta proprio da Stevenson nel suo celebre romanzo… un pezzo di carta con una macchia – appunto – nera che significava morte per chi la riceveva. Direi che non ci possono essere equivoci sulla natura della citazione!

Insomma, alla fine credo di poter dire che era il genere di episodio che ci aspettavamo, con qualche problema qua e là, ma sostanzialmente godibile seppur non particolarmente memorabile. Tant’è che non mi viene più in mente altro da dire, per vostra gioia!

Spero che l’autore, Steve Thompson, non se ne abbia a male per l’accoglienza un poco fredda all’episodio… è successa la stessa cosa con il suo episodio di Sherlock. Buono pure quello, ma quando ti tocca l’ingrato compito di seguire le aperture del Moff… non è facile!

Settimana prossima… Neil Gaiman!! Con uno degli episodi più attesi di tutti i tempi, in quanto… di Neil Gaiman!

“The Curse of the Black Spot” è stato scritto da Steve Thompson
(Grazie a Morry, che con me e altri cura Doctor-Who.it, per l’aiuto!)

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10 commenti su “6×03 – The Curse of the Black Spot”

  1. Devo dire che l’episodio mi è piaciuto… niente a che vedere con l’esplosivo inizio di stagione, ma ci stava.. comunque ci sono stati anche riferimenti a quello che è successo precedentemente.. la donna con la benda, chi è? In effetti sembrerebbe un sogno, ma spero e credo che non sia così.. e il TARDIS ce lo fa capire se Amy è incinta o no???
    Il capitano dei pirati mi è piaciuto parecchio, davvero molto bravo, anche il bimbo che interpretava il figlio! Lily Cole nella parte della sirena? Come dici tu Laz in Serialmente, è stata “sotto-utilizzata”, secondo me potevano benissimo metterci qualcun altro…
    E Rory che rischia di morire per la centesima volta?? BASTA please! Fategli fare qualcos’altro poverino!!!!
    Eleven mi ha fatto morire dal ridere con i suoi continui cambiamenti di teorie e supposizioni sulla sirena!!
    E ora aspetto con ansia il quarto attesissimo episodio!!!!!!!

  2. Appuntini piccolini (io ho gradito la parentesi più di tutti qui, forse, ma non l’ho più rivista e sono invece molto molto mooolto più in frizzy-mood per sabato e l’intreccio bucolico con l’Helena Bonham Carter look-alike Idris (beh, non nell’età, o si?) nei su-e-giù sentimentali del Gaiman-penned chapter o almeno suppongo ci siano, inseriti nella lettera d’amore dello scrittore ai fans). Ah e un appunto fin’ora si è parlato di Idris/Jones e dei vecchi amici asessuati dell’era RDT ma immagino ci siano altri personaggi più generici e inediti a rimpinzare la trama di The Docky Wife ed arricchirla di strapalati interludi. Che si dice di loro? Oh meglio non voglio sapere ma, solo spero siano piacevoli personaggi. Auguri fiduciosi per questi quasi ignoti e forse familiari characters.

    Certo Laz, per tornare alla settimana precedente, che Black è stato un po’ pensato per un “aperto al chiuso”, un set di notte al buio! la bbc voleva forse naufragare il budget che ha nell’oceano atlantico?, (anche non tanto piccino budget ma potevano consentirsi di girare all’aperto sull’oceano invece che sulle rive nebbiose uk?!) So che lo sai, ma la cinematografia (forse non la verosimiglianza stretta) a me è parsa gradevole e cortese per un episodio così autonomo (non filler. lo era filler? Era solo autonomo, come molti, se non tutti, gli eccellenti capitoli passati) con qualche scena fisiologica di meno (chi voleva vedere il pirata n° 3 o n° 4 o n°5 evaporare? Io nu) e i personaggi, seppur non tanto dissimili tra loro (quasi indistinti ma per il problema-tempo. sono stati solo macchie e occhiolini come tutti gli altri elementi di quest’episodio che, per il Moffo, non sono altro che brainstormings in carne della parola “pirata” [e cioè mutiny, storm, padre-figlio in rotta, tesoro, avidità, sweet laughs, ecc] e se hanno dimenticato di far vedere il pappagallo verde, può darsi che si presenti anche lui in ritardo all’appello dei characters vecchi nella 6°) sono stati scritti in un modo un po’ davvero secco e povero, nella scrittura più disadorna possibile (ma avran pensato “c’è tempo di lavorare sui pirati b, c, d, e ed f ed empatizzare con loro prima del tocco delle dita? Nu, allora fingiamo di ucciderli mentre mostriamo Avery sul Tardis e costruiamo una relazione più solida con l’avido Capitano: missione compiuta? Ehm quasi… poi abbiamo visto bambini recitare più intensamente di Toby in DW…), però l’apporto espressivo (della cinematografia, non della scrittura eccetto il ribaltamento degli specchi) ha ben elevato il capitolo (ma quel veliero era già sufficiente per me! spero non abbiano speso tanto per quella barca epica al color limone) e ha impreziosito la storia (ahh niente prequel narrativo [a proposito è già uscito quello per Wife Loony Who? Stavolta non so se vederlo davvero! Fin’ora li ho visti] ma l’omissione sul motivo del naufragio del Tardis è stata crucciante per me che desideravo una sequenza d’apertura sott’acqua con Mme Blue) Eleven è Eleven dunque ragionevolmente divertente, molto meno fresco/sveglio e più lento con buona pace di chi può teorizzare insieme a lui e non solo grazie a lui. Prevedo una concreta impennata nell’acting di Matt nel prossimo episodio con Susanne Jones e delle sue note capacità deduttive al contrario!

    Breve ma chiara la citazione di Stevenson, ma anche altrettanto chiaro l’uso della tempistica con i pirati del cinema disneyano, anche se non so se e quanto il Moffo sia un fan dello scrittore o della saga di Verbinski, o di nessuno oppure di entrambi!) Episodio così così, di ritmo sostenuto, classico nell’alien-twist d’abitudine, claudicante e naif, ha fatto bene quello che si era proposto di fare nel suo villico cantuccio, dà vecchie carezze, sfuma, concede dieta all’arco narrativo, diverte, confonde un pochino (but it’s not a mess!), illude per qualche secondo di considerarsi brillanti perché all’istante si collega ninfetta = ologramma di propositi incantevoli di volontariato (avete notato il ritmo a atipico della soundtrack nell’infermeria?) dunque eccetto cacchiate qui e là (pirates al timone verso lo splendido sistema binario di Siro? Serious? Globi elettrici dell’olomedico in bad cgi e una domanda dettata dalla ragione: cosa pensava di fare il Dottore rompendo i vetri della stanza oltre crearne d’altri, di riflessi? Spero che il suo proposito fosse di buttarli poi nell’acqua non di lasciarli lì! Fiducia da parte mia sulla sua salute mentale, come no!) Black ci ha emancipato dunque ancora di più dalla tenera complessità e dagli artigli ombrosi della strutturata premiere, dalla sua incombente felicità narrativa e le sue domandine sull’identità dei Silence/Young Astronaut/Song/Gravidanza, rendendo gradito l’interludio spadaccino, per suggerirci di rimandare tutte le oziose domande sul “chi è/è stato/sarà chi al numero 7 e di apprezzare i soli (due!) capitoli brevi The Doc Wife/The Almost People prima dell’incitante e nebulosa (se crediamo al trailer) “darkest hour”.

    Però ti piace alquanto Pond Laz! lei gode si degli ameni screencaps da parecchie puntate e niente Eleven dall’epoca dello spazzolino di Craig?!! le sue lacrime ti peseranno sul cuore prima o poi.

    C’è anche come tema l’avidità che tutto strappa intorno all’avido come tema stevensoniano. Invece qui Avery viene premiato con una seconda chance, l’A-class ship e l’everybody lives!!! Ehehe.

    Lily Cole ginger or as red as Amy Pond? Beh la bolla verd’acqua che la contornava ce ne ha tolto la percezione dunque niente Lily nei gingers (they do have souls!) di DW in my book!

    Sono ancora davvero curiosamente ignaro sul 4 e come ho tenuto per Day Of The Moon terrò anche per Gaiman non dolendo per quasi 24 ore. Una teoria: Wife molto più simile a Black Spot che a DotM! nel serso di autonoma dall’arco narrativo che rincontreremo solo nel 6/7 (eccetto forse Mme Stalker), chi scommette sulla natura self-contained dell’episodio di sabato? Ah ripensarci mi sembra chiaro che sia una storia contenuta e non piena di intrecci con Day Of The Moon, dunque dimenticate le scommessa. O forse no se avete altre idee.

    Neil Gaiman ci introduce Coraline e bottoni. lo linko solo perché mi è parso il suo breve discorso ben collegabile al tema cose-semplici-che-inquietano di Moffat e per introdurlo a chi non conoscesse l’aspetto e la voce dello scrittore: http://www.youtube.com/watch?v=vQC0QVXa33o&hd=1

    1. Koumpounofobia.. non ne conoscevo il nome nè l’esistenza. Suggerisci sempre filmati interessanti (Who Wars ’70s.. meeeraviglioso…). Merci.

      1. Pas de quoi. Bottoni. Brrrrr.

        Neil e i bottoni contro ombre predatrici, muffe e crepe o putti assassini? Mmm. anche se la sua voce flemmatica potrebbe tranquillizzarli tutti.

  3. Ah ho dimenticato di citare la teoria per la quale il Tardis si trasporta da sola in infermeria poiché è dall’anno scorso che si sente giustamente malata e crackata!!! Che ne pensate, piccole teorie voi su questo mini-ep?

    1. ..a me e’ venuto in mente un delirio puro per i malori “della” TARDIS…e se “la”signorina TARDIS fosse lei “in stato interessante”??? (oddio si dice ancora cosi’..? incinta e’ cosi’..brutto..pregnant..forse meglio)..se fosse un entaglement Amy-Tardis ??…assoluto delirio vero, devo dire che neanche Star Trek mi ha mai dato cosi’ alla testa come il Doctor..

        1. ah e’ solo una sensazione, un riverbero e..un delirio,in effetti cosa ne sappiamo di come si riproducono i/le Tardis (che vengono allevati e non costruiti..) e..pensandoci bene anche i Time Lord ???…potrebbero riprodursi per partenogenesi e non aver bisogno di “nessuno” (??)…che noia..ecco perche’ viaggiano…

  4. Dico la mia cavolata anche qui. Episodio brutto, e non ditemi che i filler debbano essere brutti o sconclusionati perché Blink (come qualcuno ha già riconosciuto) era chiaramente un filler. Si dice filler quando non riprende la main plot, punto.
    Un filler potrebbe anche non essere leggero. O potrebbe essere leggero ma molto ben fatto (Planet of the dead?).
    Questo è sconclusionato e raffazzonato. La fissa dell’everybody lives arriva al punto che il capitano non resiste MAI alla sua tentazione eppure alla fine viene premiato (ok, non è il massimo della vita ma meglio che cessare di esistere).
    Almeno esilaranti i nostri eroi, in particolare il classico “Forget what I’ve said up to know” del Doctor, portato all’inverosimile.

  5. ora mi guardo anche questo episodio! doctor who! forever siete grandi l’ho scoperto da poco sto sito ma davvero complimenti… una delle serie più affascinanti che abbia mai visto!

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