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9×04 – Before the Flood

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“I somehow doubt that Rose or Martha or Amy lost their breakfast on the first trip.”

Sempre più tardi! Dovete scusarmi, ma l’avevo annunciato che quest’anno sarebbe andata così!

Comunque… il Dottore torna nel passato prima che il paese venisse allagato. Qui affronta il Re Pescatore che purtroppo uccide una delle due persone che lo accompagnavano (O’Donnell, fangirl, potenziale companion). Nel futuro intanto Clara deve gestire anche il fantasma del Dottore… ma è un fantasma del Dottore o cosa? In ogni caso ha un messaggio e basandosi su quello (sentito al telefono con Clara) il Dottore fa saltare la diga uccidendo il Re Pescatore mentre l’altro che l’aveva accompagnato torna con il TARDIS. Il Dottore invece torna nel futuro nella “bara” in animazione sospesa dell’astronave. I fantasmi vengono intrappolati grazie al fantasma del Dottore che in realtà non è un fantasma ma un ologramma mandato dal Dottore stesso. E tutto succede in questo modo perché il Dottore sapeva che sarebbe successo in questo modo, avendolo sentito al telefono dal futuro dal suo ologramma. Tutto chiaro? Se non lo è chiedete a Beethoven.

L’intro dell’episodio infatti è meravigliosa… il Dottore si rivolge direttamente agli spettatori (be’, quasi direttamente, non ai livelli del Primo Dottore che augurava buon Natale a tutti a casa) per spiegare il paradosso bootstrap che mi piace chiamare così anche in italiano perché prende il nome da “By His Bootstraps”, di Robert A. Heinlein e non posso perdere un’occasione così ghiotta per citare il mio scrittore preferito. (E consiglio sull’argomento il film “Predestination”, tratto da un successivo racconto di Heinlein, ‘—All You Zombies—’).
Qualcuno potrebbe lamentarsi che la cosa è spiegata fin troppo in dettaglio, proprio per gli spettatori più distratti (o “de coccio”), ma chissenefrega visto che il metodo scelto per spiegarlo è così efficace. E poi così abbiamo avuto la sigla suonata con la chitarra elettrica da Peter Capaldi, cosa si può volere di più dalla vita? E per chi si lamenta anche di questa… be’, ragazzi, get a life, come diceva un uomo con un parrucchino. Ricordo che è stato Capaldi a suggerire che il Dottore potesse suonare la chitarra, visto che lui la sa suonare.

Comunque non è certo la prima volta che in Doctor Who i viaggi nel tempo funzionano in questo modo. “Blink” è l’esempio più lampante. Ma anche “Time Crash” si basa sullo stesso principio (il Dottore lo dice pure!) ed è naturalmente il metodo con cui il Dottore esce dalla Pandorica (cosa che ancora oggi fa diventare matte diverse persone, per motivi misteriosi). E chissà quanti altri episodi. In questo caso, esplicito o meno, il tutto funziona comunque perfettamente.

Ma il paradosso non è l’unico motivo per cui l’episodio funziona; anche i personaggi secondari sono scritti molto bene. Da una parte abbiamo la ragazza muta e il suo traduttore che una svolta imprevista nel finale fa pure finire insieme. La scena in cui il fantasma la segue strisciando l’ascia per terra è geniale. Dall’altra abbiamo i due poveretti che sono andati nel passato con il Dottore… O’Donnell assolutamente fantastica nel fangirlizzare il Dottore e quindi, naturalmente, muore. Lui, poveraccio, che era innamorato di lei e ci rimane come un baccalà. (Se non sto facendo nomi e dico “quello là” o “quella là” è perché sono proprio di corsa, scusate!) (Tranne O’Donnell, lei me la ricordo.)

Come seconda parte dell’episodio della scorsa settimana poi, il tutto funziona ancora di più. Amo gli episodi in più puntate in cui l’ambientazione e le tematiche cambiano da una settimana all’altra. Mi ha ricordato “Topolino e il dominatore delle nuvole” di Casty. In un episodio doppio ci si aspetta sempre, sostanzialmente, un episodio singolo diviso in due, ma a volte le cose possono cambiare radicalmente.

“Under the Lake” / “Before the Flood” sono sicuramente la prova migliore di Toby Whithouse (che già aveva dato soddisfazioni soprattutto con “The God Complex”). Dovrebbe essere il successore di Moffat? Non esageriamo e comunque non saprei dire perché non ho mai visto serie di cui è il showrunner! Intanto comunque complimenti.

PS: “Kacca” in russo significa “cassa”.

5- (su 5).