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11×08 – The Witchfinders

Ezekiel?
Tarantino!

Evviva, un altro filler che fatico già a distinguere da “Robot of Sherwood”, ma meno bello. In realtà non sono il genere di persona che si lascia influenzare da scenografie/ambientazioni, ho guardato (e amato) tre stagioni di The Musketeers che in pratica avevano due set in croce composti da stanze vuote dall’aspetto sospettosamente anacronistico, per cui… no niente, fatico a distinguerli. Con la differenza che “Robot of Sherwood” era appunto più bello. E aveva colori meno fintamente spenti di questo.

Il punto principale di questo episodio, naturalmente, è che finalmente vediamo il Dottore messo in secondo piano – da gente ignorante – in quanto donna. Una cosa che tutti aspettavamo di vedere fin da quando hanno annunciato Jodie. E ha senso farlo vedere in un episodio dedicato alle streghe, perché è credibile che il Dottore non pensi minimamente di poter correre il pericolo di passare per strega, essendo abituato a essere uomo. Sarebb ancora più credibile se l’episodio fosse stato più vicino all’inizio della stagione, visto che ci hanno ampiamente detto che di avventure off-screen questi quattro ne hanno vissute tante (e sicuramente tante ne leggeremo in libri e fumetti e ne sentiremo in audio)… ed è curioso che non sia mai successo lì. Quindi, sicuramente, sarà successo anche lì, per cui avrebbe avuto molto più senso prima. Ma vabbè, questo è effettivamente un dettaglio.

Ho visto che il giornalista del Radio Times ha amato King James oltre ogni misura. Per me invece, Alan Cumming o meno, è stato principalmente insopportabile. Sicuramente il fatto che ci provasse con Ryan è stato gestito benissimo… “my Nubian prince!” E anche la sua breve “confessione” è stata fatta bene, ma tutto il resto l’ho trovato veramente troppo sopra le righe. Ho anche controllato per vedere se per caso King James fosse noto per essere sopra le righe… ma no, non particolarmente, per cui boh.

Notavo oggi su un gruppo di DW come questa stagione per me stia temporaneamente declassando Doctor Who dal trono di serie di gran lunga più importante in onda, a un procedurale, un NCIS, un CSI, o nel migliore dei casi a una serie come tante altre che guardo, ma a cui non penso particolarmente tranne in quei 43 minuti. E questo per i due motivi ripetuti più e più volte, la mancanza di una bella trama orizzontale (non c’è nemmeno brutta, ma ovviamente brutta non servirebbe) e la mancanza di episodi singoli veramente belli. Da Doctor Who voglio di più, molto di più.

Mi dispiace essere così negativo, quando poi in realtà non è che ci sia qualche episodio particolarmente terribile in sé (tranne i dialoghi di Punjab, quelli erano terribili), però.. niente, ora come ora mi dà più soddisfazione un episodio di Outlander o persino di Blindspot.

Spero che Chibnall (che sappiamo essere capace) cambi registro nella prossima stagione. Intanto… devo dire che la trama dello speciale di Capodanno sembra interessante, ma… boh, si vedrà.

PS: Se sento ancora una volta la parola SATAN uccido qualcuno.

11×07 – Kerblam!

Reminds me of you when you were younger.
When I say younger, I mean last month.

Okay, questo l’ho trovato carino.

Niente di entusiasmante che entri negli annali della storia di Doctor Who, però almeno era originale e molto ben scritto. Sono solo io che quando guardo serie TV in generale ogni tanto mi fermo – letteralmente – e mi dico, parlando da solo come un pazzo, “Oh, questa persona sa scrivere!”. Questa settimana mi è successo e questo non può che far piacere, in questa stagione.

Era un episodio molto alla RTD, per molti versi, e anche un po’ alla Moffat per altri (più che altro, ora abbiamo anche il pluriball da temere, ed è Moffat quello noto per prendere aspetti della vita normale e renderli terrificanti).

Inoltre, altro aspetto che ho apprezzato, l’episodio non è semplicemente una critica ad Amazon, come può sembrare a una prima analisi. Certo, lo è, alla fine l’azienda diventa principalmente “organica”… ma chi è che chiede aiuto e dà inizio a tutta la vicenda? A sorpresa non sono gli organici, ma è il sistema stesso. Il cattivo, è invece un ragazzo normale, non l'”azienda”.

Sorvoliamo invece sulla particolare economia di questo strano pianeta… se il 10% è organico e quella è l’azienda più grande – occupa una luna, persino – e ha “ben” 10000 lavoratori organici (“ben”?) qualche conto non mi torna, ma non ha importanza, non sono questi i veri problemi.

Non mi aspettavo che la ragazza, Kira, schiattasse così tranquillamente. È stata una morte assolutamente da era RTD, chi non ricorda Lynda con la y in “Parting of the Ways, nella prima stagione? In generale il feeling che ho percepito in questo episodio era da prima stagione di RTD e lo intendo in maniera positiva. Anche Julie Hesmondhalgh, l’attrice che interpreta Judy, la “Head of People”, era un’attrice da RTD (l’ha usata in Cucumber) (naturalmente l’ha usata anche Chibnall, nella terza stagione di Broadchurch).

E a proposito di buona scrittura… quando Yaz si è trovata “accerchiata” dai due robot, la prima cosa che viene in mente a una persona normale è “scappa attraverso gli scaffali!”, mentre in genere in queste situazioni nessuno scappa mai e schiatta stupidamente. In questo caso invece… Yaz scappa attraverso gli scaffali, incredibile! (Certo, era Yaz e non poteva morire, ma è già qualcosa.) Questo Pete McTighe secondo me è da tenere d’occhio, è il Jamie Mathieson di questa stagione.

Abbiamo avuto anche i primi veri riferimenti al passato da quando è iniziata la stagione! Il Dottore riceve un fez (evidentemente ordinato quando era ancora Eleven, temo non abbia Kerblam Prime!)… e ricorda agli altri di quando ha conosciuto Agatha Christie con una vespa gigante! Riferimenti innocui per chi non sa, ma simpatici per chi sa. Ah, il dottore ricorda anche di aver avuto amici robot. Il primo che viene in mente è sicuramente K9 (ma anche Nardole, in effetti).

Quindi un buon episodio divertente e onesto che non avrebbe per niente sfigurato in una stagione in alternanza a episodi stupendi. Così invece è al momento il mio secondo preferito dopo “Rosa”.

11×06 – Demons of the Punjab

Mentre vedevo questo episodio, e subito dopo, ho pensato fosse il peggiore della stagione. Poi, siccome non ho avuto tempo di rivederlo e postare questo commento immediatamente, ho fatto in tempo a notare in giro molta gente dire il contrario, che fosse il migliore, il che mi ha lasciato abbastanza perplesso. Ora l’ho rivisto e posso cercare di essere un po’ più chiaro nel mio giudizio che però, purtroppo, non cambia particolarmente rispetto all’impressione iniziale.

La storia (intesa come soggetto) è bella. Anche perché, sostanzialmente, è “Father’s Day”, in un contesto storico (e questo l’ho apprezzato) e senza l’impatto emotivo di essere un genitore a dover morire, anzi, è un primo marito di tua nonna che – per quanto simpatico – non è tuo padre.

Il vero problema questa settimana sono i dialoghi; frasi buttate là a caso, innaturali e irrealistiche… cosa che finora non era successa. Il mio dubbio è che in questa stagione, quando non compare il nome dello showrunner come co-autore dell’episodio, significa che davvero questo non ci ha messo mano. Il che sarebbe estremamente preoccupante, in passato RTD e Moffat hanno sempre tranquillamente riscritto tutto (tranne in rarissimi casi), perché è una cosa che va fatta. Spero di sbagliarmi e sia un caso…

Davvero poco da aggiungere, dialoghi fastidiosi a parte, l’episodio è come i precedenti, carino ma tra una settimana sarà già nel dimenticatoio. E ne mancano quattro (+1, lo Speciale di Natale Capodanno).

Salvo il povero primo marito della donna, che mi è piaciuto molto e… be’, gli alieni erano interessanti nel loro non essere i veri cattivi, per una volta.

Un ultimo appunto sulla musica… in sé molto buona questa settimana, ma… un po’ come i dialoghi, messa a caso e fuori luogo, fin dalla primissima scena. (Che si tratti invece di un problema di montaggio?)

Ribadisco il concetto principale: non è che nelle stagioni di RTD e Moffat non ci fossero episodi così (e anche, in alcuni casi estremi, peggiori: “Daleks in Manhattan”, “The Long Game”, “Kill the Moon”…), è che qui ci sono solo episodi così.

11×04 – Arachnids in the UK

Ed Sheeran!

Dopo l’ovvio caso eclatante della scorsa settimana, l’episodio di ieri è stato comunque bello, finalmente una storia con un capo e una coda e con gli ottimi personaggi che stiamo imparando ad amare.

Per fortuna i ragni erano abbastanza palesemente finti, altrimenti non avrei potuto vedere almeno il 50% dell’episodio (oppure sarei morto). Ma nonostante questo era comunque tutto abbastanza spaventoso con punte veramente inquietanti come la ragazza mummificata nel suo letto o i bozzoli con i due cadaveri… cosa che tra l’altro non sarà normale tra i ragni reali, ma evidentemente questi ragni in particolare avevano visto Il Signore degli Anelli.

Finalmente siamo tornati a Sheffield e m’è davvero piaciuto il modo in cui all’inizio nessuno di loro voglia separarsi dal Dottore. Ne approfittiamo quindi per conoscere la famiglia di Yaz (che ha una sorella antipatica quasi come quella di Stranger Things). Molto belle le scene casalinghe (molto “The Power of Three”) e ci sta anche la coincidenza che la madre di Yaz fosse coinvolta con il problema locale. Da notare come la madre di Yaz prima le chieda se esce con il Dottore (un po’ infastidita) e poi se esce con Ryan (tutt’altro che infastidita, in questo caso). In entrambi i casi la risposta è naturalmente no, ma è sempre esilarante la reazione del Dottore che non lo sa. Molto Eleven.

Ho trovato molto interessante il cattivo dell’episodio, che chiamerò, per chiarezza, Mr. Big. Stereotipo del miliardario senza scrupoli americano (ma molto meno macchietta di quello di “Dalek”), si vuole candidare come presidente USA nel 2020. Mi domando se davvero porteranno avanti questa storyline in futuro… e lo spero vivamente. Val la pena di notare che Trump è il presidente anche nell’universo di Doctor Who, quindi i presidenti sono ufficialmente tornati “in linea” con i nostri. In realtà c’era stato anche Obama, ma ci ricordiamo tutti del presidente Winters che fa una brutta fine nella terza stagione.

Se c’è una cosa nell’episodio che ha avuto poco senso secondo me è stata la fine che hanno fatto i ragni. Non uccidiamoli con le pistole (per carità!), ma rinchiudiamoli in un bunker con del cibo, così avranno una morte più umana. A me pare che qui si stia prendendo un po’ troppo alla lettera l’odio del Dottore per le armi. Secondo me il concetto dovrebbe essere che il Dottore non ama le armi in quanto simbolo di quello per cui vengono usate, uccidere. Quindi, ottenere lo stesso risultato con un mezzo “più umano” (ma perché far morire di fame dovrebbe essere più umano, poi?) non dovrebbe essere comunque accettabile, il Dottore dovrebbe quantomeno cercare di trovare una soluzione per la quale i ragni non muoiono. Poi magari non la trova, però almeno provarci. Era successa la stessa cosa nel secondo episodio, spero non sia una tendenza, perché mi pare una chiave di lettura davvero sempliciotta.

Poco chiara anche quale fosse la “cospirazione” dei rifiuti del padre di Yaz. Certo, era causata dai rifiuti sotto l’albergo, ma… quindi? Boh, sarò scemo io, ma non l’ho capita.

Sono comunque due particolari abbastanza secondari, l’episodio m’è piaciuto.

E la parte più bella è stata sicuramente il finale. Il Team TARDIS (ora chiamato così ufficialmente), si presenta dal Dottore e le dice che vogliono viaggiare con lei. E con tre ottime motivazioni! Graham, a casa sua, non fa che vedere il fantasma di Grace ovunque, e sicuramente viaggiare e vivere delle avventure lo aiuterà a gestire il suo lutto. Ryan ha un lavoraccio, ci vuol poco a voler andar via… e Yaz, in Yaz ho visto Rose Tyler, che semplicemente vuole di più. Ama la sua famiglia (come Rose), ma questo non basta.

Varie:
– A questo Dottore non da fastidio esser chiamata “Doc”, ormai sono quattro episodi che Graham la chiama così.
– Molto figo il Time Vortex.
– Bellazio, il Dottore chiama ancora “dude” la gente.
– Yaz e Ryan non usciranno insieme, ma alla sorella di lei piacerebbe uscire con lui.
– Ed Sheeran!