Neil Gaiman ha risposto a un’altra lunga serie di domande relative a Doctor Who sul suo blog.
Riassumendone qualcuna scopriamo che:
– Quando la serie è ripresa nel 2005, si è comprato un bel po’ di vecchi DVD e ha (ri)guardato con Maddy (la sua figlia più piccola) molti degli episodi classici;
– Il “junkyard at the end of the universe” è ovviamente una citazione da Douglas Adams;
– Non ha intenzione di pubblicare le prime versioni dello script, ma più volte ripete “se ne facessi una novellizzazione”… il fatto che lo ripeta diverse volte fa ben sperare! Un romanzo di Doctor Who basato sul suo episodio… e scritto da lui? Wow.
– Non c’era un “comitato” che rivedesse il suo script, c’era Steven Moffat che non gli ha messo paletti per vedere cos’avrebbe combinato. E poi c’erano Piers e Beth con suggerimenti minori.
– Viene riportato un pezzo di sceneggiatura in cui il Corsaro veniva introdotto in maniera più particolareggiata… una specie di modello per il Dottore. Ma il Moff gli ha fatto notare che avrebbe risposto a un po’ troppe domande sul Dottore – che è meglio lasciare tali – e la scena è diventata come sappiamo. Se mai scrivesse il romanzo ci sarebbero dei flashback con il Corsaro… probabilmente il suo TARDIS sarebbe una piccola barca a vela.
– La prima versione dello script era stata scritta senza nessun Dottore particolare in mente (anche se sicuramente tendeva a David), perché a quel tempo Neil non aveva mai visto Matt recitare. Or dell’ultima versione invece è stata cambiata con lui in mente (per esempio la scena con “i letti di castello sono fighi” è ovviamente nuova). Ma cercava comunque di pensare a tutti i Dottori che leggevano le sue battute a modo loro, ed era contento quando suonavano sempre bene.
– L’universo bolla non è un universo alternativo (per chi si poneva problemi di natura logica…)
– Non ha mai investigato sui vari mondi “paralleli” alla serie tv (romanzi, audio drama…);
– Il titolo è cambiato (da “Bigger on the Inside”) perché si voleva che la sorpresa sull’identità di Idris durasse di più. Il titolo ancora precedente (“The House of Nothing”) era durato poco perché all’inizio c’era davvero una casa… ma poi è diventata un pianeta, chiamato Casa.
– Vedere il suo nome durante la sigla è stato bello… non come sposare Amanda o veder nascere i suoi figli, ma sicuramente quanto vincere il suo primo premio Hugo;
– Cosa consiglia di vedere a chi non ha mai visto la serie prima: “Blink”, “The Girl in the Fireplace”, “Dalek”, “The Empty Child”/”The Doctor Dances”, “Human Nature”/”The Family of Blood, “City of Death. Oppure di cominciare con “The Eleventh Hour” e andare avanti. O con “Rose” e andare avanti. Sconsiglia di iniziare da “An Unearthly Child” e andare avanti, nonostante sia quello che ha fatto lui [e che sto facendo io, nota di Laz];
– Sicuramente il TARDIS ha archiviato di nuovo la precedente versione del suo interno, dopo averla cancellata.