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Speciale di Capodanno: Resolution

Finalmente. Finalmente un bell’episodio di Doctor Who. Lo dico subito: questo è tranquillamente il miglior episodio della stagione (vedo qualcuno numerarlo “12×00”, ma ha poco senso) e il miglior episodio mai scritto da Chris Chibnall.

E naturalmente non è perché c’è un Dalek, ma semplicemente perché è bello, è scritto bene, c’è una storia, una storia avvincente, c’è del pathos, dell’epicità, i personaggi si muovono a loro agio… insomma, è un bell’episodio.

Poi, chiaramente, la presenza di un Dalek aiuta… tanto per cominciare non serve una parte di episodio per far capire allo spettatore quanto sia pericolosa la minaccia, e poi è davvero un ottimo cattivo! E la variazione sul tema (cosa che con i Dalek è sempre avvenuta ogni volta che tornano in scena) è molto interessante: il primo tipo di Dalek a lasciare Skaro che resta sulla Terra smembrato per più di mille anni. Fantastico. Anche il Nono Dottore aveva dovuto affrontare un unico Dalek nella sua unica stagione e anche in quel caso un Dalek bastava e avanzava per essere terrificante.

Le scene iniziali (che quasi non sembravano nemmeno Doctor Who) con la voce narrante (che invece ricordava The End of Time) aiutano a donare epicità all’episodio. A volte bastano anche queste piccolezze a contribuire alla qualità di un episodio.

Anche la questione di UNIT è stata una sorpresa molto gradita. La “sospensione” è chiaramente un modo per prendere in giro la Brexit, ma il Dottore nomina esplicitamente Kate Stewart; speriamo che la cosa non resti una battuta, ma venga esplorata durante la prossima stagione! Inoltre mentre il Dalek cerca informazioni sul computer di Lin, si vede brevemente che è entrato anche nel sito del “Black Archive”, introdotto nelle Sarah Jane Adventures, ma che probabilmente tutti ricordiamo meglio in “The Day of the Doctor”.

Parlando di Lin… lei e Mitch sono due ottimi personaggi, introdotti in maniera molto intelligente con il siparietto sul bacio e che reggono molto bene la storia, soprattutto lei, che si vede trasformata in novella Donna con qualcosa sulla schiena.

C’è anche – giustamente – un rimando alla stagione appena finita, sostanzialmente all’unico sviluppo reale della stagione, il rapporto tra Ryan e Graham che con tutte le avventure e i viaggi si sono finalmente trasformati in nipote e nonno. E quindi è il momento adatto (anche in quanto Capodanno) per far tornare il padre prodigo… che in qualche modo alla fine si perdona o quantomeno si inizia a perdonare, essendosi in qualche modo scusato con Ryan e avendo persino aiutato a fondere il Dalek con il suo forno a microonde. Non posso fare a meno di notare come questo padre ricordi vagamente nella sua attività di inventore/piazzista di robe strampalate, il padre di Rose.

Per quanto riguarda il Capodanno… boh, i riferimenti sono minimi e probabilmente si potevano anche tenere sul Natale… sì, ci sono i fuochi d’artificio di 19 Capodanni all’inizio, ma non erano essenziali. E Mitch e Lin lavorano a Capodanno perché in effetti è vero che tutti hanno i postumi della sbronza e non c’è niente da fare, rispetto a Natale dove invece c’è il tradizionale pranzo con i parenti. E il padre che ritorna a Capodanno perché “anno nuovo, vita nuova”. Ma mi sembrano tutte cose secondarie. Non che personalmente mi cambi molto la data in cui va in onda lo Speciale. In fondo nove anni fa c’era già stato uno speciale di Capodanno.

Con il Dalek possiamo anche dare il bentornato a Nicholas Briggs e alla sua voce! A occhio e croce potrebbe essere l’unico rimasto a lavorare alla serie dal 2005 (ora che siamo orfani di Moffat e Murray Gold). (A memoria dovrebbe esserci anche almeno il direttore del casting Andy Pryor, ma immagino ci sia anche altra gente nella crew.)

E parlando di quanto siamo orfani di Murray Gold (davvero tanto), questa volta posso dire che la musica di Akinola nell’episodio non è stata male. Niente di memorabile (e sicuramente non mi interessa ascoltarla autonomamente), ma non è fastidiosa e risulta corretta per le scene a cui è abbinata, soprattutto la corsa in auto.

Peccato invece per l’assenza della sigla. Un dettaglio, ma si poteva evitare. Spero anche che diano addio alla sigla prima di tutto… un crescendo che culmina nella sigla aiuta ad aumentare il livello emotivo con il quale si percepisce l’episodio.

Ora non ci rimane che aspettare poco più di un anno per la dodicesima stagione. Chissà se Chibnall cambierà completamente le carte in tavola e ci darà una stagione degna del Dottore, cosa che questa – speciale a parte – non è stata… Speriamo!