Ed ecco anche il commento a “Night Terrors”, l’episodio di Mark Gatiss andato in onda sabato scorso.
Come sempre, su Serialmente! EDIT: Serialmente non esiste più, quindi trovate il post qui.
Rory: “We’re dead, again.”
Ho visto reazioni molto contrastanti a questo episodio… “NOOOO, dov’è River Song??”, “EVVIVA, non c’è River Song!”, “NOOOO, non è timey-wimey!”, “EVVIVA, non è timey-wimey!”. Insomma, chi lo odia alla morte o chi lo ama alla follia. Al che io dico… rilassatevi! Una stagione è bella perché è varia! Ma vediamo cos’ha combinato di così controverso (?) come sempre il nostro Mark Gatiss.
L’episodio si apre con un bambino, George, che ha paura di tutto e ha così tanta paura che la sua richiesta di aiuto arriva fino alla carta psichica del Dottore. Il Dottore, Amy e Rory si precipitano così in suo aiuto, ma trovarlo, nell’enorme condominio genovese dove George abita, non è semplice. Mentre Amy e Rory precipitano in uno strano mondo con l’ascensore, il Dottore lo riesce comunque a trovare. Il padre, Alex, pensa che sia stato inviato dai servizi sociali, quindi lo fa entrare sperando che possa risolvere i problemi del piccolo George. Tutto sembra gravitare attorno all’armadio dove gli hanno sempre fatto chiudere i giochi di cui aveva paura. Ma non c’è niente di cui aver paura, giusto? Sbagliato, secondo il cacciavite sonico invece ci sono davvero dei mostri nell’armadio. Dopo aver convinto velocemente Alex che i mostri esistono, il Dottore, guardando delle foto, capisce che George non può essere figlio di Alex e della moglie, perché lei non era incinta poco prima della sua “nascita”. In effetti lei è sterile, come ha potuto Alex scordarlo? Ma a questo punto i due vengono risucchiati nell’armadio e si ritrovano nella stessa casa dove stanno girovagando Amy e Rory. Una strana casa con finte padelle di legno, occhi di vetro enormi e orologi dipinti. E bambole, bambole creepy che se ti pigliano ti trasformano in una bambola. E infatti Amy diventa una bella bambolina ginger. Il Dottore capisce che sono nella casa delle bambole che stava nell’armadio. Come è possibile tutto questo? Perché George è un alieno! Un Tenza, razza che fa esattamente questo… loro volevano un figlio e lui è diventato loro figlio. Ma ora avendo paura di essere mandato via ha causato tutto questo casino. Ma Alex vuole bene a George, anche se è un alieno e tutto va a posto.
La storia in sé è molto semplice e lineare, ma l’episodio vince nelle ambientazioni, nelle atmosfere e nelle interpretazioni dei protagonisti.
Come già si sapeva, non c’è nessun accenno alla trama della stagione… ed è ovvio visto che questo è l’episodio che doveva andare in onda come quarto ed è invece stato spostato nella seconda parte della stagione per non ammassare tutti gli episodi “claustrofobici” uno dopo l’altro (e in effetti una sequenza “The Doctor’s Wife“, “Night Terrors”, “The Rebel Flesh”/”The Almost People” sarebbe stata un po’… chiusa). In teoria questi Amy e Rory non sanno di River, ed Amy sarebbe persino di Carne, a voler essere pignoli… da cui la simpatica battuta del Dottore verso la fine, “…in the flesh”. E sicuramente nell’ultima scena hanno cambiato un monitor con lo stato della gravidanza di Amy con uno sulla morte del Dottore.
L’episodio è uno di quelli che vedono la separazione tra Dottore e trama principale da una parte, ed Amy e Rory con trama secondaria che rientrerà nella principale alla fine, dall’altra. Come “The Doctor’s Wife“, insomma. Ed entrambe le parti funzionano bene. Il Dottore e Alex stabiliscono subito un rapporto molto interessante… anche se volendo trovarci un difetto, Alex non ci mette molto a credere ai mostri nell’armadio. Nel frattempo, Amy e Rory vengono immersi in un’atmosfera che più inquietante non si può.
E non ho citato i personaggi secondari, cioè la vecchina che viene risucchiata nella spazzatura (i vecchietti in Doctor Who non hanno mai vita facile!) e il simpatico (!) padrone di casa che viene risucchiato nel suo pavimento e trasformato in bambola. In entrambi i casi perché temuti da George. Il padrone di casa è anche accessorio a quella che è forse la scena più bella dell’episodio… quando arriva per chiedere l’affitto, il Dottore mostra a George i poteri speciali del suo cacciavite sonico, animando i suoi giocattoli… e facendo abbastanza rumore per fare in modo che il bambino non sentisse i discorsi dell’altra stanza. Una scena piccola, ma con un grande Matt Smith.
L’episodio vede anche un ritorno a un ambientazione più “famigliare”. Letteralmente. Come “Fear Her” (ma molto meglio), episodio con cui “Night Terrors” ha sicuramente più di un punto di contatto… un bambino che con le sue paure sposta le persone in un altro universo. In effetti è praticamente la stessa storia, il che ci fa tornare al punto iniziale… pur non avendo chissà che trama, ne è uscito comunque un buon episodio.
E rimango anche con poche cose da dire, perché non restano particolari considerazioni o particolari domande da fare, va visto e basta.
Ah, ho detto che l’episodio era scollegato dalla storia principale della stagione… è vero, ma se fate caso alla filastrocca che cantano le bambole, forse non è proprio del tutto scollegato.
“Night Terrors” è stato scritto da Mark Gatiss.
(Grazie a Morry, che con me e altri cura Doctor-Who.it, per l’aiuto!)