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Genesis of the Daleks

Genesis_of_the_Daleks_intListen, if someone who knew the future pointed out a child to you and told you that that child would grow up totally evil, to be a ruthless dictator who would destroy millions of lives, could you then kill that child?

Il serial scelto per rappresentare il Quarto Dottore nella maratona indetta da RadioWho è probabilmente uno di quelli più celebri della serie classica di Doctor Who.

Genesis of the Daleks (ecco i nostri sottotitoli per la prima metà e per la seconda metà del serial) mostra infatti, come promette il titolo stesso, il momento in cui lo scienziato Davros crea i Dalek, che diventeranno esseri votati alla distruzione e alla conquista nonché acerrimi nemici del Dottore.
Il protagonista, inviato in quel preciso momento storico sul pianeta Skaro dai Signori del Tempo con il compito di impedire la nascita dei Dalek, si trova così faccia a faccia per la prima volta con Davros. Costui appare come un grottesco e orrido essere metà umano e metà mostro, la cui pelle ha un colore putrescente e che si muove su una sorta di sedia semovente che contiene anche i sistemi che lo tengono in vita, modello dal quale viene ripresa la parte inferiore del rivestimento dei Dalek. Non viene spiegato il passato di questo personaggio, quindi non si sa il motivo per cui è ridotto in queste condizioni, ma questa omissione volontaria rende forse ancora più affascinante un villain molto “cerebrale”, che porta avanti i suoi interessi grazie all’uso della sua mente di scienziato e alle conquiste tecniche che raggiunge con il suo lavoro.

Questa caratterizzazione rende Davros un avversario interessante per il Dottore, perché permette un confronto anche e soprattutto a livello intellettuale: al contrario di un nemico che punta tutto sulla fisicità e sull’azione (come saranno i Dalek stessi), con Davros il Dottore crede di poter dialogare e ragionare, e ci prova almeno un paio di volte nel corso di questa lunga avventura, anche se con esiti infruttuosi. Davros è infatti consumato dall’insano desiderio di eternità e potere, che rincorre attraverso esperimenti scientifici al limite dell’eticità che trovano pieno compimento proprio con i Dalek.
A conti fatti non c’è realmente bisogno di conoscere la sua back-story: il villain è rappresentato perfettamente anche solo così.
Si potrebbe paragonare per certi versi a Palpatine, il malvagio Imperatore della saga cinematografica di Star Wars, anch’egli corrotto all’interno dalla brama di potere e conquista.

Tom Baker veste i panni di questa quarta incarnazione del protagonista, ed è forse la più convincente e “completa” caratterizzazione del personaggio vista finora. A partire dal costume scelto, che tra cappello, cappotto e soprattutto l’iconica sciarpa lunga e colorata comunica immediatamente l’idea di un viaggiatore un po’ strambo, il Dottore di Baker riesce ad essere un simpaticone sopra le righe ma anche, quando la situazione si fa critica, la persona giusta al momento giusto, pronto ad agire con prontezza e serietà. La mimica facciale dell’attore è forse il quid vincente, permettendo allo sguardo di questo Dottore di apparire quasi sempre stralunato, anche nei momenti più carichi, quasi come se fosse un cartoon. E in effetti molte movenze del corpo ricordano alcuni guizzi dell’animazione.

Tom Baker mi appare come il Dottore più simile alla resa del personaggio adottata nella “rinascita” del 2005, con un approccio piuttosto moderno alla caratterizzazione del protagonista che trovo funzioni molto anche vista oggi. Non sorprende che il Quarto Dottore sia uno dei più conosciuti tra gli otto classici, particolarmente noto anche negli Stati Uniti d’America.

Ad accompagnare il Dottore ci sono due companions: Harry e Sarah Jane.
Il primo appare come un’ottima spalla, più comica che d’azione anche se non manca di audacia: la scena in cui spalleggia il Dottore nel chiedere del tè ai propri carcerieri, o la nonchalance tutta british che mantiene anche nelle situazioni più critiche lo rendono un personaggio tutto sommato piacevole, anche se è innegabile che il Dottore privilegi la compagnia di Sarah Jane.
Quest’ultima per buona parte del serial in esame è separata dai due compagni, e proprio in tale frangente dimostra di possedere le doti che spesso hanno contraddistinto le companion moderne: coraggio, iniziativa, curiosità e prontezza di spirito. Anche da sola, anche prigioniera, Sarah Jane le prova tutte per capovolgere la situazione, non arrendendosi mai e non rimanendo mai passiva o in attesa che il Dottore salvi la situazione.

L’ho trovata un’ottima caratterizzazione, e non è un caso che proprio lei sia diventata protagonista di uno spin-off di Doctor Who nel 2007. Dopo l’apparizione da guest star dell’attrice, Elizabeth Sladen, nel terzo episodio della seconda stagione del “New Who” (dove il Dottore era interpretato da David Tennant), la vecchia compagna reciterà in The Sarah Jane Adventures, prodotto di stampo più prettamente teen e da “TV dei ragazzi” di quanto non fosse Doctor Who, ma apprezzabile, e testimonianza tangibile dell’affetto dell’attrice verso questo universo narrativo e verso il ruolo che aveva ricoperto decenni prima.

Genesis of the Daleks, come diversi serial dell’epoca, conosce vari punti di stanca nel suo svolgimento, spalmato su ben 6 episodi da 22 minuti ciascuno che costringono gli autori ad allungare il brodo e a far girare a vuoto la trama in almeno un paio di occasioni. Resta comunque una storia riuscita, e gestita bene nella sua importante funzione di mostrare l’origine dei più terribili nemici del Dottore.

Davros tornerà a incrociare la strada del Dottore altre quattro volte durante la serie classica, e comparirà in un paio di occasioni anche in quella moderna: si confronterà infatti con il Decimo Dottore (David Tennant) alla fine della quarta stagione e più recentemente con il Dodicesimo Dottore (Peter Capaldi) nei primi due episodi della nona stagione, occasione nella quale i due torneranno a dialogare in alcune ottime scene, dove la qualità della sceneggiatura si innalza e dove non mancheranno esplicite citazioni proprio a Genesis of the Daleks, compreso un footage dalla sesta parte del serial.

Sottotitoli di Genesis of the Daleks, seconda parte

Mentre vi ricordiamo che stasera alle 21.30 andrà in onda, come di consueto, la nuova puntata di RadioWho, siamo già in grado di fornirvi i sottotitoli della seconda parte di Genesis of the Daleks (episodi 4, 5, 6), quarto serial della maratona indetta dalla web-radio a tema Doctor Who, del quale abbiamo già reso disponibili i sottotitoli per la prima metà (episodio 1, 2, 3) e che verrà discusso in trasmissione venerdì prossimo, 26 febbraio.

Insomma, avete tutto il tempo per arrivare preparati alla diretta di settimana prossima!

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Sottotitoli di Genesis of the Daleks, prima parte

Questa settimana RadioWho (della quale vi consigliamo di ascoltare il podcast della puntata di venerdì scorso), pur andando in onda con il consueto appuntamento del venerdì sera, non parlerà di episodi di Doctor Who facenti parte della maratona in corso: si tratterà infatti di una puntata speciale, di minor durata del solito e dove si discuteranno alcuni degli argomenti più caldi relativi alla nostra serie televisiva preferita.

Venerdì 26 febbraio ci sarà invece la puntata dedicata, come da programma, al serial classico Genesis of the Daleks, con protagonista il Quarto Dottore, interpretato da Tom Baker.

In questo post vi forniamo i sottotitoli dei primi 3 episodi che compongono questa storica e fondamentale avventura, mentre nei prossimi giorni provvederemo a fornirvi anche quelli per le parti restanti, realizzati apposta perché possiate arrivare preparati alla diretta radiofonica dedicata.

Enjoy!

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