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5×13 – The Big Bang

River Song spara al fez.Episodio: 5×13;
Titolo: The Big Bang;
Titolo italiano: Il Big Bang;
Data di trasmissione in UK: ;
Data di trasmissione in Italia: ;
Scritto da Steven Moffat.

Trovate il nostro commento dettagliato all’episodio su Serialmente. EDIT: Serialmente non esiste più, copiamo quindi qui l’intero post.

“Okay, kid, this is where it gets complicated.”

E infine ci siamo! Dopo tanta ansia, dopo tanta attesa, dopo tante congetture più o meno strampalate, la stagione è finita e tutte le domande sorte nel corso di questi 3 intensi mesi hanno avuto una risposta. Forse.a uscirne indubbiamente vincitori, comunque, sono tutte le parti coinvolte, da Matt Smith in cui quasi nessuno (persone di poca fede!) credeva, a Steven Moffat in cui invece tutti (a ragione!) credevano a Karen Gillan, che ha dimostrato di esser brava quando gnoc bella. Alla fine, senza spoilerare, si può sicuramente dire che questa è stata una delle migliori stagioni di Doctor Who da quando è tornato, e qualcuno potrebbe dire persino la migliore…

Ma vediamo un po’ come si è riusciti a uscire dall’impossibile cliffhanger della scorsa settimana: Amy uccisa da Auton-Rory, River Song in un TARDIS che esplode, il Dottore rinchiuso nella Pandorica e tutte le stelle dell’universo che stanno andando in supernova…

…e l’episodio invece va a iniziare dove è iniziato il season premiere. Nel 1996 la piccola Amelia prega Babbo Natale, ma non compare nessun Dottore, questa volta. In compenso notiamo che non ci sono stelle in questo particolare universo, anche se qualcuno, tra cui Amelia, sembra ricordarle. Un volantino pubblicitario di un museo viene misteriosamente recapitato ad Amelia e l’attrazione principale è la Pandorica. Amelia va quindi al museo, si nasconde, attende la notte, e toccando la Pandorica la apre. E dentro c’è… Amy! Ed è qui che le cose si fanno complicate.
Nel 102 d.C. a un disperato Rory appare dal nulla il Dottore che gli dà il cacciavite sonico e gli dice di andare a liberarlo. Rory lo libera, mettono Amy nella Pandorica (che in 2000 anni la guarirà) e il Dottore (con il manipolatore temporale di River) se ne va nel futuro. Rory invece decide di fare la guardia per 2000 anni (!).
1996. Un Dalek pietrificato del museo viene ripristinato dalla luce che esce dalla Pandorica e inizia a inseguire tutti. Con tutti intendo le due Amelie, il Dottore, appena arrivato, e Rory, che ha appunto fatto la guardia per 2000 anni (!). Il Dottore, mentre fuggono, si occupa anche di fare i vari viaggetti nel tempo che sono serviti a farli arrivare lì. Incrociano anche un Dottore che 12 minuti dopo verrà ucciso dal Dalek. Intanto si scopre che il sole che scalda la Terra non è il sole, è il TARDIS che esplode, e intrappolata in un loop temporale al suo interno c’è River, che il Dottore salva. Il Dalek spara al Dottore, e River uccide il Dalek. Ma in realtà il Dottore non è ancora morto, si è trascinato nella Pandorica e intende guidarla fin dentro al TARDIS per poter spargere in tutto l’universo in tutti i momenti contemporaneamente la sua luce ripristinatrice e, sostanzialmente, reboottare l’universo. Prima di farlo parla con Amy, facendole così scoprire che non si ricorda come sono morti i suoi genitori. È speciale a causa della crepa che è stata per così tanti anni nella sua stanza. E con i suoi ricordi Amy potrà riportare indietro tutto quanto. Tutto tranne lui, condannato a finire al di là della crepa definitivamente, nel void.
Il Dottore porta la Pandorica nel TARDIS e il tempo comincia a scorrere all’indietro nella sua linea temporale. Tra le varie scene, vediamo quella con Amy (che può sentirlo, ma non vederlo) di Flesh and Stone e arriva fino alla notte in cui Amelia aspettò. Il Dottore, mentre lei dorme, la porta in camera e le racconta un po’ di cose (sul TARDIS principalmente, di come l’avesse rubato preso in prestito e di quanto fosse blu) mentre lei dorme, prima di sparire – in teoria definitivamente – nella crepa, che si richiude.
26/06/2010. Amy e Rory si sposano. Ma al banchetto Amy sente che manca qualcuno di importante. E di colpo capisce. Something old. Something new. Something borrowed. Something blue. Ma è ovviamente il TARDIS! E ricordandosene, il TARDIS, con tanto di Dottore in frac, appare. Si festeggia, si balla e alla fine, dopo un saluto a River Song che, ormai, tornerà molto presto, i tre dicono addio a Leadworth e partono. Il Dottore e i suoi sposati companion.

Quanto ci sarebbe da dire su questo episodio! Innanzitutto, puro genio usare il modo di dire sul matrimonio (già ben noto anche qui grazie al classico episodio Something Blue di Buffy) per identificare il TARDIS. Geniale sia da parte del Dottore che lo inserisce in maniera apparentemente casuale nel discorsetto finale ad Amelia, sia da parte del Moff. Strano nessuno ci avesse mai pensato prima, la descrizione calza a pennello!

Ed è bellissimo, anche, che la storia non finisce! Credo nessuno si aspettasse che questo finale non chiudesse tutte le storie aperte. Be’, okay tutti ce lo aspettavamo per River Song, naturalmente, ma il “Silenzio che cadrà” rimane un mistero, e sarà chiaramente tema della prossima stagione. Ed è la prima volta che una trama supera i confini di una stagione. Siamo decisamente solo all’inizio! Ed è forse uno dei vari punti che mi spinge a considerare questa stagione la mia preferita insieme alla quarta, ora come ora.

Anche in questo episodio c’è almeno un grandissimo ribaltamento delle aspettative, subito all’inizio. Tutti abbiamo pensato che la piccola Amelia avrebbe trovato il Dottore, nella Pandorica. E invece no, c’è Amy e da quel punto in poi le cose si fanno davvero complicate, come dice lei. E il Moff ha usato il curioso abbigliamento del Dottore (il fez, il mocio) per rendere più chiari anche ai bambini i vari salti temporali, visto che ce ne sono parecchi. E aggiungendo in questo modo anche dei dettagli divertenti come il fez… che per fortuna Amy e River fanno saltare o ce lo saremmo sicuramente dovuto sorbire per un’intera stagione! E sempre per spiegare la complicata (?) trama, viene usato Rory che a un certo punto afferma di non aver capito bene la situazione, così che il Dottore possa ripeterla in termini più terra terra.

Ora che la stagione è finita può essere interessante notare le differenze tra RTD e Moffat. RTD fa sempre molto affidamento sul lato emotivo delle storie oltre che sulla storia in sé (anche se la cosa, nelle stagioni più recenti, risulta chiaramente facilitata dopo anni di Dottore interpretato dalla stessa persona che interagisce con persone anche loro in giro da anni. The Parting of the Ways non era così emotivo). Anche il Moff si diverte a giocare con le emozioni dello spettatore, ma ci aggiunge sempre una buona dose di intricati e divertenti paradossi temporali e spesso una trama più solida prende il sopravvento.
E forse una delle più grandi differenze tra i due è che RTD tende a non anticipare mai nemmeno vagamente come le cose potrebbero risolversi (e quando accadono sembrano saltate fuori dal nulla, mentre in realtà sono programmate da prima), mentre il Moff, anche se non con tutto, spesso anticipa, pur ribaltando poi le cose in modo che ben difficilmente uno riesca a immaginarsi il vero svolgersi degli eventi. “Se una cosa non è dimenticata del tutto non è davvero morta.” Chi non ha pensato si riferisse a Rory? E invece si riveriva a tutto quanto, genitori, Dottore e TARDIS inclusi.

E tenendo presente queste differenze… è molto bello notare quanto, in realtà, la gestione Moffat si sia rivelata diretta erede di quella RTD. Diversa in queste e altre sfumature, ma che segue prepotentemente la via aperta dal buon Russel, di cui Moffat si è dichiarato più volte grande fan. Certo, forse c’è qualcosina di timey-wimey in più. Rimango sempre molto perplesso davanti ai fanatici di Moffat che insultano RTD e ai fanatici di RTD che insultano Moffat (ci sono anche questi ultimi, come ampiamente previsto dai due quando si passarono il testimone).

La scena del (post-)matrimonio è bellissima. Ho visto che qualcuno non l’ha trovata all’altezza del resto dell’episodio, ma personalmente credo sia quella che ho rivisto più volte in questi giorni. Perfetta, dai riferimenti dell’amico immaginario, all’arrivo del Dottore e all’”addio” finale. E Karen è bravissima nel suo ricordare il suo “raggedy Doctor”. Inoltre… happy ending! Dev’essere una prima volta… finora, il più “allegro” era stato il finale della terza, dove Martha se ne andava (forse per quello era allegro?), e con la morte del Master, poco prima, che lasciava il Dottore unico e ultimo dei Time Lord. Quindi no, non proprio allegro. Qui invece… everybody lives! E tutti partono col Dottore!

E ora? Natale? Com’è possibile attendere fino a Natale? Per fortuna prima vedremo Matt Smith scritto da RTD (!!!) in un episodio delle Sarah Jane Adventures, ma è trooooooooppo poco! Ah, e ci sarà Sherlock di Moffat quest’estate, ma… non è Doctor Who!

Varie!

– Credevo che avendo visto Angel ballare, le avessi viste tutte. E invece no.
– Amy, Rory e River Song sono ora più vecchi del Dottore. Molto più vecchi, hanno circa 2000 anni. Be’, non fisicamente, visto che tutto si è ripristinato. E River Song era in loop ed Amy ha “dormito”. Ma Rory… ha 2000 anni di ricordi! Pensare che la settimana scorsa ci chiedevamo se il Dottore avrebbe trascorso migliaia di anni nella Pandorica. 5 minuti ci ha passato, invece. Lui.
– Perché le due Amy e i due Dottori non hanno problemi a toccarsi, anche se sono le stesse persone in due punti delle loro linee temporali? Ma in fondo, non è la prima volta che due Dottori si incontrano, l’ultima volta proprio a cura del Moff.
– Ma un mondo senza Dottore sarebbe stato distrutto mille volte dai vari alieni. PERÒ nemmeno gli alieni esistevano nel “cuore del ciclone”. PERÒ alla fine Amy ripristina tutto l’universo prima del Dottore. PERÒ poi alla fine in effetti ripristina pure lui. PERÒ, comunque, come può la Terra orbitare attorno al TARDIS e tutto accadere nello stesso identico (quasi) modo? PERÒ in questi casi mi ricordo sempre di queste cinque parole: TARDIS Che Trascina La Terra, e la smetto di pormi domande stupide. Non è Star Trek e non vuole esserlo… non pretende di essere hard SF.
– Apro una parentesi. Rimango un poco perplesso davanti a chi dice che gli ascolti di questa stagione sono stati bassi. In UK qualcuno ha anche affermato che sicuramente casseranno Matt Smith per questo motivo il prossimo anno (??). Ignorando apertamente che gli episodi sono andati in onda mediamente un’ora prima (in pratica il sabato pomeriggio) rispetto al passato. O che la gente sempre di più guarda i programmi sull’iPlayer della BBC (più di un milione di viste a settimana per DW, il programma più visto dell’iPlayer, mentre due anni fa erano ancora numeri insignificanti). Per capirci, ho fatto due conti: mancano ancora i dati definitivi degli ultimi due episodi, ma ora la media della stagione è 7,8 milioni a episodio. Lievemente più bassa della quarta (8), uguale alle prime due, e più alta della terza (7,5). Senza contare gli ascolti dell’iPlayer, come dicevo sopra. E un’ora prima. Mah, qualcuno preferisce andare a cercare il pelo nell’uovo, anche inventandoselo quando non c’è. Poi certo, ovviamente non ci sono i numeri di The End of Time o Journey’s End. E grazie al…
Orient Express in space, a Natale? Mi ricorda qualcosa… O magari sarà su tutt’altro. Tra l’altro, secondo una voce, il Moff avrebbe perso lo script dello Speciale di Natale (???!??! Una copia ne hai? Ma figuriamoci! Sarà una palla dei tabloid inglesi.)
– River Song…. È sposata/vuole sposare il Dottore? . Ma cosa “sì”, mortacci tua?
– Amy resta! Yay! E non solo Amy, anche Rory! E sono sposati! E partono entrambi senza indugio, nemmeno la prendono in considerazione l’idea di restare a casa! Grandissimo Team TARDIS!
– Per fortuna niente cancellazioni di memoria… anzi, al contrario (anche qui!), ripristini di memoria già scomparsa prima ancora che iniziasse la stagione!
– Per fortuna l’idea che mi era venuta la settimana scorsa (sì, che fosse tutto una specie di “sogno” di Amy) non si è avverata nemmeno lontanamente.
– Per fortuna il TARDIS non ha avuto bisogno di un altro lifting.
– Per fortuna il fez è stato disintegrato (sì, lo so che l’ho già detto).
– Mancano ora solo tre episodi prima dell’episodio di Neil Gaiman.
– Moffat è ancora un pazzo furioso.
– Guardate un piccolo pazzo furioso che intervista il padre dopo la trasmissione dell’episodio, sabato sera.

The Big Bang è stato scritto dal papà del piccolo pazzo furioso.

(Grazie a Morry per l’aiuto!)

Episodio:
6

Stagione:
5


Finita! Anche questa magnifica quinta stagione oggi finisce… con la rocambolesca seconda parte dell’episodio finale. La Pandorica si è ormai aperta… il Silenzio dunque calerà?

Attenzione all’orario lievemente anticipato.

In replica .

Nella gallery trovate alcune immagini dell’episodio insieme al precedente.

5×03 – Victory of the Daleks

Il Dottore gioca con un modellino di Dalek.Episodio: 5×03;
Titolo: Victory of the Daleks;
Titolo italiano: L’arma di Churchill;
Data di trasmissione in UK: ;
Data di trasmissione in Italia: ;
Scritto da Mark Gatiss.

Trovate il nostro commento dettagliato all’episodio su Serialmente. EDIT: Serialmente non c’è più, copiamo il post direttamente qui.

“Oi, Churchill!”

Siamo ormai giunti al terzo episodio e come ampiamente preannunciato dal titolo e dagli ultimi minuti dell’episodio precedente, è già arrivato il momento di reintrodurre i Dalek, la nemesi del Dottore che non è mai mancata dal suo ritorno nel 2005. Sarà già il caso? È già ora di giocare la carta Dalek? La prima stagione cinque anni fa aveva atteso qualche episodio in più, con il bellissimo episodio Dalek. Erano poi ricomparsi nel finale della prima, della seconda e della quarta, sempre con le storie più importanti della stagione, sempre con storie bellissime. Come dite? Sono comparsi anche nella terza? Uhm… no, non ricordo. Non ricordo proprio. Dev’esserci qualche interferenza. Quindi, dicevamo, finora i Dalek erano sempre apparsi in ottime storie… cosa sarà successo questa volta?

Il Dottore ed Amy arrivano da Churchill durante il Blitz. E scoprono che uno scienziato scozzese di nome Bracewell ha inventato… i Dalek! Soldati al servizio degli inglesi nella guerra e loro arma segreta. Il Dottore ovviamente esce di testa, cercando di convincere tutti che quelli sono Dalek, alieni assassini che vogliono solo sterminare chi non è come loro. Nemmeno Amy gli bada più di tanto, forse non ha visto la quarta stagione… A un certo punto il Dottore sclera, e pestando un Dalek gli dice chiaramente che lui è il Dottore e loro sono i Dalek. A questa affermazione, tutti felici i Dalek confermano la loro identità, rivelano che non è stato Bracewell a costruire loro, ma viceversa (è un androide a sua insaputa) e si teletrasportano sulla loro nave. Il Dottore (da solo) li segue e scopre che i Dalek stavano solo cercando la sua testimonianza sulla loro identità. Essendo infatti gli ennesimi sopravvissuti sfigati al precedente incontro col Dottore (e quindi generati direttamente da Davros), il loro dispositivo rigeneratore non li riconosceva come Dalek e si rifiutava di funzionare. Avendo ora la prova, viene generata una nuova razza di Dalek, più grandi, più incazzati e più… powerrangescamente colorati. Fanno fuori i vecchi Dalek sfigati, ma il Dottore riesce a scappare. Minacciano la Terra con un raggio che accende a giorno le luci su Londra (durante il Blitz: non bello), ma un attacco di X-Wing Spitfire modificati dal “redento” Bracewell blocca il raggio e fa scappare il Dottore. Ci sarebbe ancora una bomba nello scienziato, ma Amy evoca la forza dell’ammore e riesce a non farla esplodere. I Dalek riescono a fuggire e quindi, come giustamente dice il titolo, vincono. Tutti contenti alla fine dell’episodio: Churchill, i Dalek, Amy, il Dottore e lo scienziato. Ma perché Amy avrà dimenticato i Dalek? Mmhh…

Episodio decisamente migliore di quello della scorsa settimana. Dopo pochi minuti sembrava già finito, quasi alla “Midnight”! Complice probabilmente lo strano ritmo della storia (i Dalek vengono sconfitti ben prima della fine… da questo punto di vista poteva sembrare un episodio di Smallville, ma solo in questo!).

Personalmente amo i nuovi, colorati, Dalek… Power Rangers, appunto. O delle mini (come dice la figlia di Neil Gaiman). I vecchi erano magnifici, ma era effettivamente ora di svecchiare anche loro. Inoltre erano stati costruiti ad “altezza” di Billie Piper… era quindi giusto che questi fossero ad altezza di Karen! I vecchi Dalek comunque hanno dato un ottimo addio. La loro “recita” come servitori degli umani è fantastica. “Would you care for some tea?”. O quello che passa disinvolto di fianco al Dottore portando una cartelletta di documenti. Priceless.

Curioso il fatto che il titolo spoilerasse il finale. Chi avrebbe pensato che i Dalek avrebbero davvero vinto? Era così improbabile che nemmeno l’essere nel titolo poteva spoilerare davvero qualcuno. E invece… Sarà bello vedere cosa combineranno quando torneranno, probabilmente la prossima stagione (o già nel finale di questa?).

Probabilmente quei pochi che non conoscono i Dalek e hanno iniziato a vedere Doctor Who solo con questa stagione non riescono ad apprezzare pienamente l’ironia di vedere i Dalek in questo ruolo. Come succede alla stessa Amy, che per misteriosi motivi appunto non ricorda più nulla… è probabilmente la companion che ha l’incontro meno traumatico di tutte le companion, con i Dalek. Uccidono un paio di soldati davanti a lei, ma questo è quanto. Nulla rispetto a Dalek o a The Stolen Earth. (Come dite? Manhattan? Che c’entra ora l’America?).

E parlando di Amy… sembra già a suo agio come companion. Anche troppo. Tanto che se questo episodio fosse stato ventesimo invece che terzo non si sarebbe nemmeno notato. O è davvero molto ben preparata mentalmente a viaggiare per lo spazio e per il tempo, o hanno sbagliato a programmarlo. Anche se in effetti quando vede la Londra in CGI sul tetto, o quando saluta Churchill, rimane senza parole o quasi.

E il Dottore è il solito Dottore che comincia a urlare e scalciare quando vede un Dalek. Il che mi fa pensare più a un Nine, piuttosto che un Ten… in Dalek Nine dà fuori di matto come non mai alla vista del Dalek sopravvissuto. E allora toccò alla companion di mettere un freno alla sua rabbia. Oggi invece… per la seconda settimana di fila è la companion che salva la situazione, dopo che il Dottore, in un modo o nell’altro, si è arreso. O questo Dottore è particolarmente poco sveglio, o questa companion è particolarmente sveglia! Votiamo per la seconda. È lei a capire che per far sentire davvero lo scienziato umano era meglio far leva sui suoi sentimenti più nobili più che sul dolore. Situazione un po’ ai limiti dell’assurdo, ma salvata dalla bravura dell’attore che interpretava lo scienziato. Magnifica la scena in cui lui, de coccio, non capisce che lo stanno lasciando andare.

Molto bravo anche l’attore che interpreta Churchill. Ma c’è il trucco, l’aveva già interpretato a teatro nel 2008, E aveva quindi avuto il tempo di studiarsi Churchill per bene, inclusa la sua particolare cadenza o l’originale modo di pronunciare “nazi”.

Nell’ottica del Dottore reso sclerotico dalla presenza dei Dalek si può forse inquadrare anche la scena in cui zittisce Amy bruscamente. Porello, è frustrato che tutti amano i Dalek e nessuno lo caga… e lei sta lì a fare battute sugli scozzesi (ancora! Che siano loro il segreto tema della stagione? Altro che la-crepa-che-appare-sempre-meno-sottilmente…). Per fortuna però ci pensa il vero idolo dell’episodio a smorzare i toni: la terribile arma con cui il Dottore tiene in scacco i Dalek per dieci minuti… il Jammie Dodger! Geniale.

Un altro aspetto interessante dell’episodio è quello storico. Sebbene le Cabinet War Rooms ricostruite qui siano in realtà più grandi di quelle reali, sono abbastanza realistiche… e se volete vedere quelle vere basta guardare il Confidential, in cui l’autore dell’episodio Mark Gatiss ci accompagna in una visita guidata. Più che un Confidential sembra un documentario sulla Seconda Guerra Mondiale! Mark Gatiss non è l’ultimo arrivato, è stato lui a scrivere The Unquiet Dead (curiosamente, terzo episodio e primo episodio storico della prima stagione, come questo) e The Idiot’s Lantern (con la prima apparizione “Magpie” che sembra tornata di moda quest’anno).  E anche coautore, con Moffat, di Sherlock, un’attesa serie BBC su una versione moderna di Sherlock Holmes, di prossima trasmissione.

Un aspetto infine su cui forse è meglio sorvolare è quello scientifico… dubito che anche con bolle gravitazionali degli Spitfire potrebbero arrivare a quelle altezze. Ma francamente… chissenefrega. Non dimentichiamoci che il Dottore ha trascinato la Terra col TARDIS in passato! Ma chi avrebbe resistito? Spitfire nello spazio. E con effetti speciali davvero ottimi, fra l’altro. Anche Murray Gold si dev’essere sentito particolarmente patriottico, regalandoci una colonna sonora molto “britannica” e molto bella. Dovranno fare almeno un doppio CD per questa stagione se va avanti così.

In definitiva, un buon episodio, con buoni Dalek e buoni comprimari. Non un capolavoro, ma nemmeno un Dalek a Manhattan, per dire. Chissà da dove mi è uscita questa idea, Dalek a Manhattan, mmh…

E la prossima settimana… la prima parte dell’episodio che tutti stiamo aspettando! (E se non lo state aspettando… dovreste!)

Victory of the Daleks è stato scritto da Mark Gatiss.

(Grazie a Morry per l’aiuto!)

+


A qualcuno questo episodio e questi Dalek non sono piaciuti… ma personalmente, dopo un anno, posso confermare il primo impatto: bell’episodio e bei Dalek! In compenso abbiamo uno dei titoli italiani più campati in aria.

In replica .

Ricordate anche che

Nella gallery trovate alcune immagini dell’episodio.

Ecco il trailer dell’episodio:

3×05 – Evolution of the Daleks

Il Dottore al cinema.Episodio: 3×05;
Titolo: Evolution of the Daleks;
Titolo italiano: L’evoluzione dei Dalek II;
Data di trasmissione in UK: ;
Data di trasmissione in Italia: ;
Scritto da Helen Raynor.

Il Dottore deve affrontare questo strano ibrido umano-Dalek comparso alla fine dell’episodio precedente.

Nulla da aggiungere rispetto all’episodio precedente, ringraziamo che siano passati e ci stiamo avvicinando agli episodi veramente belli di Doctor Who!.

In Inghilterra il colpo di scena finale dell’episodio precedente fu spoilerato da una rivista che pubblicò in copertina, prima della trasmissione, una foto dell’ibrido.

In replica .

Nella gallery trovate alcune immagini dell’episodio.

3×04 – Daleks in Manhattan

Dalek.Episodio: 3×04;
Titolo: Daleks in Manhattan;
Titolo italiano: L’evoluzione dei Dalek I;
Data di trasmissione in UK: ;
Data di trasmissione in Italia: ;
Scritto da Helen Raynor.

Dopo New New York, il Dottore e Martha decidono di andare a New York, nel 1930. Peccato che qui incappino nei Dalek sfuggiti da “Doomsday”. Che stanno partecipando alla costruzione dell’Empire State Building.

Un episodio con i Dalek è in genere un episodio bello. Questo è pure doppio, dovrebbe essere doppiamente bello. E invece è uno degli episodi più brutti di Doctor Who. Peccato, perché l’ambientazione è sicuramente interessante e anche i Dalek del culto di Skaro, con i loro nomi, colori e personalità individuali. Ma l’episodio resta brutto. Sembra ci sia stato qualche problema di produzione, non è sicuramente colpa all’autrice, ma… l’episodio è brutto. OKAY, NON LO DICO PIÙ! Ci rifaremo più avanti!

I più attenti noteranno che nel simpatico ruolo di un maiale (!) c’è Andrew Garfield che, oltre a chiamarsi come un gatto, è stato co-protagonista di The Social Network e, soprattutto, sarà il prossimo Uomo Ragno.

In replica .

Nella gallery trovate alcune immagini dell’episodio.

2×13 – Doomsday

Il Dottore e Rose alla Bad Wolf Bay.Episodio: 2×13;
Titolo: Doomsday;
Titolo italiano: L’esercito dei fantasmi II;
Data di trasmissione in UK: ;
Data di trasmissione in Italia: ;
Scritto da Russell T. Davies.

E ci siamo… è giunta l’ora anche di dire addio alla seconda stagione e vi possiamo assicurare che questo addio non ve lo scorderete mai.
La prima parte di questo doppio episodio ha costruito le basi per un finale pieno di colpi di scena e di ritorni di personaggi già incontrati in precedenza ed è con loro che il Dottore e Rose si ritrovano a dover affrontare due pericoli nello stesso momento, Cybermen e Dalek nello stesso episodio, un’invasione che si prospetta essere il preludio della fine… Ed è sempre la voce di Rose che ci accompagna in apertura…

Il mio nome è Rose Tyler. E questa è la storia di Torchwood. L’ultima storia che mai racconterò. …Questa è la storia di come sono morta.

Ed è con queste parole che vi lasciamo, augurandoci che questo episodio vi faccia emozionare come ha fatto emozionare noi, che vi resti nel cuore e che vi confermi quando questa serie sia una delle serie più belle che siano mai state girate negli ultimi anni.

In replica .

Nella gallery trovate alcune immagini dell’episodio insieme al precedente (altamente spoiler!)

E voglio permettermi di lasciare un ultima nota personale perchè posso dire che questo episodio è quello che in assoluto è entrato nel mio cuore dalla prima visione.
Un episodio che mi ha fatto ridere, piangere, e soprattutto AMARE Doctor Who a livelli altissimi, livelli ai quali solo altre due serie erano riuscite ad entrarmi dentro in questo modo. Probabilmente il merito di questo va soprattutto a due grandi scrittori Davis e Whedon, li amo e li odio entrambi allo stesso modo, perché mi hanno regalato Doctor Who, Firefly e Buffy.
Okay, fine parentesi sentimentale fuori luogo, ma che ci volete fare, per una volta che mi sono convinta a scrivere qualcosa, sì ho rubato a Laz l’onore di scrivere di questo episodio, tanto vale approfittarne fino in fondo!