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[Libro] The Good Doctor

Come avevo detto, volevo provare a vedere come poteva funzionare l’attuale Team TARDIS in un formato diverso da quello – per ora molto sfortunato – televisivo. Così, trovando da Forbidden Planet i tre libri usciti finora del Tredicesimo Dottore a un prezzo persino inferiore di quello di Amazon, ne ho comprato uno… quello che dalla breve descrizione mi ispirava di più, perché vagamente basato sui viaggi nel tempo (il mio tema preferito), The Good Doctor, di Juno Dawson.

Non voglio spoilerare perché lo scopo di questo post è portare la gente a comprarlo e a leggerlo. Casualmente noto ora che è proprio questo libro a essere stato annunciato per una prossima edizione italiana dalla Armenia.

Il libro è decisamente bello, m’è piaciuto… molto di più di qualsiasi episodio della stagione. Senza dire molto, posso anticipare che la storia è basata su quello che accade quando il Dottore fa qualcosa per aiutare qualcuno… e poi torna nello stesso posto qualche centinaio di anni dopo e scopre che le conseguenze delle sue azioni non sono esattamente quelle che ci si immaginerebbe.

Come in “Witchfinders”, anche qui il Dottore avrà da penare per il sesso con cui casualmente si ritrova a viaggiare ora (ed è esattamente questo il motivo per cui mi lamentavo che “Witchfinders” fosse arrivato così avanti nella stagione) e anche qui sarà il buon Graham a essere scambiato per il “capo” del gruppetto, per ovvi motivi.

Non so cosa abbia potuto vedere o leggere esattamente l’autrice prima di scrivere il romanzo, con i primi romanzi di un Dottore c’è sempre il rischio di non azzeccare interamente i personaggi per il poco materiale a disposizione degli autori, ma in questo caso mi sembra che tutti siano scritti benissimo. E tutti hanno il loro spazio, non solo il Dottore e Graham, ma anche Ryan e Yaz, ognuno con una storia molto precisa da portare avanti.

Quindi, lettura decisamente consigliata.

Potete acquistarlo in inglese su Amazon.it, o attendere la versione italiana.

“The Day of the Doctor”, di Steven Moffat

Dopo aver letto “Rose” di RTD, mi aspettavo qualcosa di simile anche con la novelization di “The Day of the Doctor” di Steven Moffat. Ma a quanto pare nessuno ha avvisato Moffat di fare un “normale” romanzo Target (come dice lui stesso nel video che ho postato con il commento all’altro libro) e posso dire che… si vede!

Non farò veri e propri spoiler in questo commento, ma a qualcosa devo almeno accennare, o non potrei dir niente. Se non volete spoiler di nessun genere… compratelo e basta.

Innanzitutto devo dire che il narratore del romanzo (ha un narratore) è spettacolare. Ci metterere un po’ a capire chi è… io all’inizio pensavo fosse qualcuno… e poi a tre quarti del romanzo ho capito chi era invece. Ma è assolutamente geniale.

C’è poi da dire che ogni capitolo è narrato in prima persona da qualcuno… e a volte ci vuole un po’ per capire da chi. E se tenete conto che nella storia ci sono tre Dottori protagonisti che vivono, in alcuni casi, le stesse scene per tre volte a centinaia di anni di distanza… potete già vagamente immaginare le implicazioni di questa tecnica narrativa.

Il romanzo parte con “The Night of the Doctor”, perché… perché non dovrebbe? La storia, dopotutto, comincia lì. Quindi avete quattro dottori. Per non parlare naturalmente della scena in cui ci sono tutti i Dottori con i calcoli dei loro TARDIS (abbastanza espansa, nel romanzo). E naturalmente Jodie, non pensiate che non possa esserci in qualche modo anche Jodie nascosta da qualche parte.

E River Song, ovviamente. Anche se nell’episodio non c’è, qui non poteva mancare.

Il poter entrare nella testa dei personaggi rende anche estremamente più interessante la parte relativa agli Zygon (che guadagnano molto dal non essere “visibili”), soprattutto per quanto riguarda Osgood. Il suo “sdoppiamento” diventa una delle parti più intense ed emozionanti del romanzo, mentre nell’episodio era solo una cosa tra le tante. Quello che accadrà poi in “The Zygon Invasion” ha molto più senso ora.

Ma naturalmente la parte più interessante è il Capitolo Nove. Tutto Doctor Who si basa sul Capitolo Nove. Si scopre per esempio perché il TARDIS è esploso durante la questione della Pandorica. O perché Susan si chiama Susan (strano nome per una Time Lady). O se il Dottore sia veramente mezzo umano. Tutto questo nel Capitolo Nove. (Ah, i numeri dei capitoli non sono sequenziali, ma più legati a cosa accade nel capitolo… quindi Nove come il Dottore numero Nove… che come sappiamo, in “The Day of the Doctor” non c’è. Ops, forse ho detto troppo. Attenti al Silenzio.)

Detto questo (cosa?), non mi resta che consigliarvi molto caldamente questo romanzo. Se l’episodio è uno dei più belli di Doctor Who in assoluto, questo romanzo lo è ancora di più.

E dopo averlo letto andate a vedere uno dei film con Peter Cushing insieme al Dottore.

Amazon.it

“Rose”, di Russell T. Davies

Qualche mese fa sono usciti quattro romanzi ispirati a quattro episodi delle stagioni moderne, nello stile delle vecchie novelization Target (una volta questa cosa succedeva per tutti gli episodi ed era l’unico modo che i fan avessero per rivivere le storie, prima di internet e prima dei videoregistratori).

I quattro romanzi sono

  • “Rose”, di Russell T. Davies
  • “The Day of the Doctor”, di Steven Moffat
  • “Twice Upon a Time”, di Paul Cornell
  • “The Christmas Invasion”, di Jenny T. Colgan

Inoltre nella stessa edizione è uscito anche “City of Death”, di James Goss.

Noterete che i primi due romanzi sono di particolare interesse perché sono stati scritti dagli stessi autori degli episodi in questione, RTD e Moffat!

Attenzione! I romanzi sono ovviamente in lingua inglese!

Non ho potuto quindi esimermi dall’acquistare almeno questi due… spendiamo quindi due parole su “Rose”!

RTD sceglie di ricreare interamente l’atmosfera dei romanzi del Dottore… che spesso e volentieri iniziano con la storia di un personaggio che non si vedrà mai più nel corso del romanzo stesso perché muore alla fine del prologo. Come inserire questa struttura narrativa in “Rose”, che una struttura narrativa già ce l’ha? Semplicemente espandendo il ruolo di “Wilson”, il collega di Rose che il Dottore semplicemente dichiara morto all’inizio dell’episodio. Qui scopriamo invece che era una specie di truffatore che aveva fatto la cresta sui soldi della lotteria e che ovviamente viene ucciso dagli Auton alla fine del prologo.

La storia prosegue più o meno sulla struttura indicata dall’episodio, ma RTD ha spazio per aggiungere diverse nuove scene e diversi approfondimenti che rendono il libro sicuramente migliore dell’episodio (che non era un granché come episodio in sé, ricordiamolo). Mickey ha una band, la vita di Clive viene spiegata molto meglio (e Clive ha documentazione su molti altri Dottori, incluso il Tredicesimo e altri possibili futuri!), gli Auton sono molto più “cattivi” e il massacro alla fine è molto più cruento… e molte altre cose che evito di spoilerare per chi vuole leggere il romanzo.

Quindi, complice anche l’abilità di scrittore di Russell, tutto scorre in maniera molto più fluida rispetto all’episodio… Clive, appunto, la trasformazione di Mickey, le decisioni di Rose, il rapporto con Jackie… tutto quanto.

Aggiungo solo che a un certo punto si sente Graham Norton alla radio. Se vi ricordate, per errore durante la prima trasmissione di “Rose” si sentì per un pezzo Graham Norton che parlava in sottofondo.

Vi lascio una bellissima intervista a RTD e Moffat sui loro libri.

Amazon.it: “Rose“, “The Day of the Doctor“, “Twice Upon a Time“, “The Christmas Invasion“, “City of Death

Doctor Who – Sangue reale

Sangue realeRiceviamo dall’Armenia edizioni!

La città stato di Varuz sta cadendo. La capitale si sta sgretolando e i nemici la stanno per invadere. Il Duca Aurelio si sta preparando a puntare il tutto per tutto sull’ultima battaglia, convinto che la via “militare” sia l’unica soluzione percorribile. E’ per questo che quando un uomo magico, il Dottore, arriva a Varuz da oltre le montagne, Aurelio gli chiede la sua personale benedizione, affinché la battaglia abbia un esito positivo. Riuscirà il Dottore a convincere Aurelio a cambiare idea, facendolo rinunciare ai suoi propositi bellicosi? Perché l’ambasciatore nemico è così irrequieto? E chi sono gli antichi cavalieri, sfiniti da una marcia senza fine e chiamati alla battaglia per il Sacro Graal?

Una nuova, avvincente avventura che vede come protagonisti il Dottore e Clara, pronti a scrivere l’ennesima tappa di questa modernissima epopea.

Uma McCormack vive e lavora a Cambridge, nel Regno Unito. Scrive da tempo libri di fantascienza e, oltre a prestare la sua penna alla serie Doctor Who, si è dedicata anche alla saga di Star Trek.

Il volume è acquistabile sul sito Armenia (dove trovate anche un’anteprima) o, come sempre, su Amazon.it.

Universo espanso in convergenza

20150730105726diary_cover_largeUltimamente ci sono state diverse notizie sull’interessante apertura e fusione dell’universo televisivo del Dottore e gli altri mondi “meno canon” (si fa per dire) degli audiobook e dei libri.

Il tutto naturalmente è iniziato quando Steven Moffat ha recuperato l’Ottavo Dottore in “The Night of the Doctor” e gli ha fatto citare tutti i suoi companion apparsi solo nelle sue avventure audio. Ma era solo l’inizio, infatti sono stati in seguito annunciati diversi progetti che dimostrano che i “muri” che per lungo tempo avevano tenuto diviso l’universo televisivo da quello audio della Big Finish sono crollati.

Si è partiti con l’annuncio della serie audio UNIT di cui avevamo già parlato mesi fa. La prima serie Big Finish con personaggi nati nella attuale serie TV (Kate Stewart e Osgood). UNIT Extinction uscirà a novembre.

Ma è stato solo l’inizio. Avremo infatti anche The Churchill Years a gennaio con Ian McNiece nel ruolo di Churchill (come nella serie televisiva) e con tanto di apparizione di Kazran Sardic da “The Christmas Carol”; Classic Doctors, New Monsters, in cui Dottori classici incontrano mostri nuovi (il Quinto Dottore affronterà i Weeping Angels, il Sesto i Judoon, il Settimo i Sycorax e l’Ottavo i Sontaran – okay questi ultimi non sono nuovi). Doom Coalition invece sarà una nuova serie dell’Ottavo Dottore in cui comparirà anche… River Song! River Song che sarà protagonista anche della sua serie personale, The Diary of River Song, naturalmente interpretata da Alex Kingston (e con la partecipazione di Paul McGann che ricambierà la visita nella sua serie) a gennaio. Infine Strax si unirà a Jago e Litefoot (due personaggi dell’episodio del Quarto Dottore “The Talons of Weng-Chiang” che da anni hanno una loro serie audio) in Jago & Litefoot & Strax – The Haunting”, sempre a novembre.

Ma ho accennato anche a dei libri. In questo caso non siamo nuovi ai muri che cadono, basti pensare a quando in “Boom Town” Rose fece un riferimento al libro The Monsters Inside. La novità invece è che in uno dei libri in uscita questo ottobre (“Big Bang Generation”, di Gary Russell), il Dodicesimo Dottore, per l’occasione “orfano” di Clara, farà coppia con…

Be’, è una specie di spoiler se già siete lettori regolari dei libri. E questa presenza non è pubblicizzata in nessun modo, per cui è possibile che riusciate ad arrivare alla lettura senza sapere nulla. D’altra parte è anche possibile (se non probabile) che non siate lettori regolari dei libri e che potreste essere spronati alla lettura proprio dalla presenza di questo personaggio. Per cui in questo caso procedete pure a leggere.

Il personaggio in questione è… (dopo la gallery)

Bernice Summerfield! Bernice era stata creata nel 1992 da Paul Cornell (“Father’s Day”) come companion del Settimo Dottore per la serie di romanzi Virgin New Adventures. Personaggio molto amato ha continuato a vivere in più serie audio della Big Finish. Persino Moffat ha scritto un racconto con lei, “Continuity Errors”, nel 1996 (era la prima volta che pubblicava qualcosa di Doctor Who, se escludiamo una piccola sezione nel romanzo di Paul Cornell “Human Nature”, da cui venne tratto l’episodio omonimo molti anni dopo).

Il mondo di Doctor Who diventa quindi sempre più affascinante e interconnesso, riunendo giustamente quello che per molti anni, per motivi di licenze, è stato separato.