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12×06 – Praxeus

Dopo la scorsa settimana si torna alla normalità, ma è una normalità… migliore di prima. Anche due settimane fa con Tesla, non si andava male, ma ora forse c’è una nuova aria in giro. E anche un episodio singolo come questo risulta più piacevole.

Sicuramente, come episodio singolo, è di nuovo migliore di tutti i precedenti. La storia è interessante, persino originale e non si ferma un istante (motivo per il quale ha anche senso che non ci sia spazio per elaborare quanto accaduto la settimana precedente, visto che l’episodio riparte immediatamente dopo).

L’aspetto ecologico non è didascalico e fastidioso come in tre episodi fa ed è ben integrato nella trama, senza prediche né forzature. La plastica è il motivo per cui tutta la storia accade, in fondo.

La gente continua a morire allegramente a frotte (mi sa che Chibnall se la gioca con RTD a morti), a volte persino senza esser mai più nominata (tipo il ragazzo in spiaggia con i corvi!) ed è infatti una sorpresa il fatto che il tizio alla fine venga salvato come Rose in “Parting of the Ways”, facendogli comparire attorno il TARDIS.

Però come due settimane fa non è che ci sia molto da dire a riguardo.

12×05 – Fugitive of the Judoon

“Seriously, three of you? I had a dream about this once.”

TL;DR:

Aaaaaaaaaaahhhhhhhhhh!!!!!

Commento più elaborato (spoiler, naturalmente! Non leggete se non avete visto l’episodio, questa settimana è importante!):

Attenzione, attenzione, comunicazione di servizio: Doctor Who è tornato! Dopo due anni e un mese, abbiamo finalmente un episodio davvero memorabile! E non solo per il totalmente inaspettato ritorno che alla fine è stata la ciliegina sulla torta. In generale una storia ben scritta, ben sceneggiata, con personaggi interessanti e colpi di scena coerenti seppur imprevedibili!

L’episodio parte subito bene, prendendola apparentemente alla lontana con la vita di una fin-troppo-felice persona che sembra abbastanza normale. Era ovvio che di normale ci fosse in realtà molto poco. Un inizio classico (molti episodi… e praticamente tutti i romanzi di Doctor Who iniziano così), ma curiosamente ben scritto. Continuo a pensare che la “sigla” andrebbe ancorameglio dopo un inizio così, ma son dettagli.

Non posso che restare piacevolmente sorpreso dalla buona sceneggiatura dell’episodio anche considerando che l’autore (con Chibnall) è lo stesso Vinay Patel di quello che considero l’episodio sceneggiato peggio degli ultimi 15 anni, cioè “Demons of the Punjab”,> il punto più basso della scorsa stagione. O Chibnall è intervenuto pesantemente, o c’erano stati problemi di qualche genere la stagione scorsa.

Ma passiamo subito all’ospite d’eccezione dell’episodio. Capitan Jack! Nel momento in cui ho sentito quel “Don’t move!” con quell’accento ho, come sicuramente tutti quanti, fatto un salto sulla sedia! Non vedevamo Jack in Doctor Who dalla comparsata nel finale di “The End of Time”, quindi da esattamente DIECI ANNI! (E in Torchood comunque da nove.)

Il buon Jack, come d’altra parte il buon John, è un po’ invecchiato, anche se si tinge i capelli, ma è sempre lui. Pur essendo pansessuale casca anche lui nella trappola “È un uomo, sarà lui il Dottore” e bacia allegramente Graham sulla bocca. Non rimane però ovviamente molto sconvolto dalla notizia che il Dottore è ora una donna, ed è un delitto, un delitto che i due non si incontrino nell’episodio. Ma narrativamente parlando forse, per ora, è anche meglio così.

E Chibnall lo conosce bene Capitan Jack, visto che ha curato le prime due stagioni di Torchwood.

Ora, John ha detto che non sa se tornerà in futuro e che non comparirà nel resto della stagione, ma ovviamente questo non significa niente; ricordiamo quando proprio per quella scena di 10 anni fa, noi stessi (e altre decine di persone) l’avevamo visto attraversare una strada di Cardiff vestito da Jack Harkness ed entrare nel locale dove stavano girando l’eposodio… e lui aveva poi detto che gli piaceva girare vestito così nella vita normale. Certo, John.
Questa volta invece aveva millantato dei lavori di ristrutturazione nel suo appartamento di Cardiff per giustificare la sua presenza lì. Vedremo se tornerà prima della fine della stagione, per me è abbastanza probabile.

Tornando all’episodio, Jack dà parecchie informazioni ai tre malcapitati, innanzitutto si parla di Cybermen… e in particolare di un Cyberman solitario. Perché il Dottore non dovrà dargli quello che vuole? Cosa vorrà? E chi o cosa viaggia tempo e nello spazio per evitare che i Cybermen tornino alla ribalta? E chi è l’alleanza?

Per quanto riguarda i protagonisti del titolo dell’episodio, i Judoon, non mi hanno mai fatto particolarmente né caldo, né freddo, ma come sempre non si fanno problemi ad ammazzare la gente. La vecchina (strage di vecchine quest’anno) e pure il barista con le teorie sul “companion” un po’ ‘shady’. Per il resto la loro presenza è una specie di rivisitazione di “Smith and Jones”, con i Judoon a caccia di un fuggitivo. Ricorda anche un po’ quella parte di “The Eleventh Hour” con la ricerca del Prisoner Zero, solo che qui c’è Gloucester invece di Leadsworth. E magari anche un po’ l’episodio Judoon nelle SJA. Va bene, la smetto.

E veniamo al fuggitivo… che ovviamente non era quello che sembrava dall’inizio (sorry, barista). E quindi… che accidenti sta succedendo??? Come fa Ruth a essere il Dottore? Ci sono diverse possibilità a questo punto, tutte, francamente, molto fighe.

  • Ruth è un Dottore di un universo parallelo. Che però funziona diversamente dagli universi paralleli in cui c’è Rose, perché là il Dottore era univoco. In fondo in Spyfall si parlava di universi paralleli, dove in teoria c’è il Master ora.
  • Ruth è un vecchio Dottore che s’è scordato per qualche motivo. Questa a sua volta si divide in:
    • Ruth è un vecchio Dottore che viene dopo il primo, che non ricorda il cacciavite sonico perché per qualche motivo l’ha scordato
    • Ruth è un vecchio Dottore prima del primo e questo caso apre milioni di possibilità. Ma perché il suo TARDIS sarebbe una cabina telefonica, allora? C’è una specie di sviluppo alla “Torre nera”?
    Ruth è un Dottore dal futuro con vuoti di memoria. Magari il prossimo e questa attrice sarà davvero il Dottore. (O magari, come il “Curator”, così futuro da non vederlo mai più…)
  • Ruth crede di essere il Dottore, ma non lo è davvero, magari ha preso le memorie del Dottore a un certo punto ed ha continuato da lì.
  • Ruth è una contaballe, ma francamente non credo.

Tutte queste opzioni (tranne l’ultima) sono potenzialmente estremamente fighe, se gestite bene. Anche la più estrema (che potrebbe essere pre-primo Dottore, in qualche modo…) se fatta in maniera almeno vagamente coerente sarebbe fantastica. Perché non si deve aver paura a inserire nuovi elementi nella “mitologia” della serie. In fondo all’inizio era solo un vecchietto che viaggiava con la nipote, nemmeno i Time Lord in quanto tali esistevano allora, per cui se si fossero fatti problemi in passato non saremmo qui ora a parlarne.

Naturalmente l’opzione più probabile è che in qualche modo si tratti di un universo parallelo… e che il Timeless Child abbia qualcosa a che fare con tutto questo. Jack dice proprio che questa alleanza ha mandato qualcosa indietro nel tempo e attraverso lo spazio per battere i Cybermen, per cui magari è nata una timeline alternativa per qualche motivo…

Anche se in fondo, parlando di Gallifrey, anche la possibilità che si vada pre-Primo Dottore non è così remota. Ma se fosse un universo parallelo questa distruzione di Gallifrey magari non sarebbe quella della timeline classica. D’altra parte Gat, la Time Lord che cercava il Dottore, non sa nulla della distruzione di Gallifrey… e come potrebbe essere possibile? Insomma, un bel casino, finalmente!

Dopo anni finalmente si torna a fare delle congetture e delle teorie interessanti, invece di dimenticarci dell’episodio dopo cinque minuti.

I tre dell’Ave Maria questa settimana non han fatto molto, ma hanno interagito con Jack e questo è già molto più del solito! Yaz s’è ricordata di essere una poliziotta e questo ha funzionato bene con gli Judoon. Finalmente inoltre riescono a far parlare il Dottore di quanto accaduto a Gallifrey… e il discorso che le fanno alla fine è effettivamente venuto bene e molto sentito. Nessun umano potrà conoscere a fondo il multi-millenario Dottore, va bene, ma è possibile conoscerlo quanto basta per amarlo e seguirlo.

Anche la musica questa settimana, pur non essendo certo Murray Gold, in un paio di scene ha persino funzionato!

  • Hanno davvero girato molte scene di Harry Potter nella cattedrale di Gloucester.
  • Il Dottore è tornato diverse volte su Gallifrey dopo la distruzione. Questo risponde a chi si lamentava che il Dottore sarebbe dovuto partire in quarta dopo Spyfall. Io di questo non mi sono mai lamentato perché è normale per il Dottore fare anche altre cose, in questi casi, non è che gli manchi il tempo…
  • Il faro è in realtà… un albergo! E curiosamente qualche anno fa avevo anche considerato di andarci (non ricordo come l’avessi trovato) perché io amo i fari!
  • Che figo è comunque che Ruth usi il Cameloen Arch per camuffarsi da umana come in Human Nature?

Non mi esaltavo così per un episodio di Doctor Who da una vita… speriamo continuino su questa linea!

This is the way!

12×04 – Nikola Tesla’s Night of Terror

Okay, questo era bellino. Probabilmente meglio di tutta la stagione passata.

Però… ho passato gli scorsi giorni a pensare “ma cosa posso scrivere?” Perché davvero non mi viene in mente niente da dire… era bellino, ben scritto, bravi attori, bei personaggi… e stop.

Ah, sì, sicuramente bravissima Anjli Mohindra (riconoscibilissima nonostante il pesantissimo trucco) nei panni della regina. E curioso rivedere Robert Glenister in DW dopo 36 anni in un altro ruolo.

Per cui davvero, bello, ma niente di particolare da dire. Forse è anche inutile fare post così in effetti.

12×03 – Orphan 55

Devo dire di non aver molto da dire su questo episodio. Dopo i relativi fasti dell’apertura, torniamo con un filler che pare uscito dalle prime due stagioni di RTD (e nulla di male in questo ovviamente, erano bellissime) come ambientazione e trama.

Però… boh, c’è qualcosa che non va. Da quando, post 2005, il futuro può essere riscritto così a caso solo dicendolo? Il Dottore ha sempre saputo cosa succede nel futuro (della Terra, almeno), non in dettaglio, non tutto, ma le cose importanti sì. E queste non cambiano. Una distruzione globale causata dai cambiamenti ambientali e dalle loro conseguenze è una cosa abbastanza grossa che il Dottore dovrebbe conoscere bene. Inoltre, il futuro in questione non sembra troppo lontano (lo dicono? non mi pare), al massimo 100-200 anni giudicando dalla scena “flashback”, quindi come si incastra con tutti gli altri futuri più o meno coerenti che abbiamo visto finora?

Sicuro, nella serie classica non riuscivano a rendere coerenti due episodi in croce, ma dal 2005 era tutto abbastanza (non pretendiamo la precisione assoluta) coerente. Non mi viene in mente qualcosa del genere senza alcuna spiegazione.

L’unico sgamo che posso trovare è che sono arrivati lì con il cubo e non con il TARDIS. E che quindi questo segua delle regole diverse. Ma magari dirlo, se è questo il caso…

L’altro problema che vedo è il messaggio ecologista (sacrosanto, ci mancherebbe) un po’ troppo spiattellato nel discorsetto del Dottore alla fine. Sicuramente un bambino – e Doctor Who è ancora anche per bambini – lo impressiona, ma non c’è tanto bisogno di impressionare i bambini che secondo me queste cose le sanno già e le sapranno ancora meglio crescendo, c’è più bisogno di impressionare noi vecchiacci e forse essere così sfacciatamente espliciti può essere persino controproducente. Bastava la storia senza discorso finale, secondo me.

Ho notato anche una tendenza ad ammazzar la gente in allegria, più che in passato. Magari è solo un’impressione, ma mi pare che il Dottore avrebbe potuto tranquillamente salvare il 90% della gente che invece lascia morire tranquillamente.

Varie:

  • Che ci facevano quei cosi con Benni? Inquietante che non si sia visto nemmeno il cadavere.
  • L’anno scorso Ed Hime aveva scritto “It Takes You Away”… che devo dire m’era piaciuto di più.
  • Faceva un po’ “Midnight” quando erano sul mezzo… ma non diciamolo troppo forte che mi insultate
  • C’è ROGIAH di His Dark Materials, ma è più inutile di una forchetta per mangiare la pastina (lui e suo padre)
  • C’è anche Laura Fraser! <3 Ma anche lei abbastanza sprecata (mai quanto è stata sprecata in The Magicians, comunque). Tutti a rivedere Casanova!

12×01-02 – Spyfall

Darkness never sustains.

Il Dottore è tornato e con lui quella che sembrerebbe prospettarsi come una stagione un bel po’ più in grazia di quella “procedurale” dello scorso anno. Almeno così parrebbe dalle dichiarazioni e finalmente anche dai fatti, visto questo primo episodio (doppio, non per caso).

Succederà veramente? Lo vedremo. Intanto vediamo invece un po’ cos’è successo in questo debutto di stagione.

Ovviamente non leggete se non avete visto l’episodio visto che, a differenza della stagione precedente, qui ne succedono parecchie di cose!

Scrivo ancora qualche frase inutile per evitare che qualcuno legga per sbaglio… Può valere la pena ricordare che il “Timeless Child” era stato citato nel secondo episodio della scorsa stagione e da allora non se n’era più saputo niente. Ora invece torna alla ribalta con quello che potrebbe essere lo story-arc della stagione. (O magari dell’intera tenuta di Chibnall! Ma sono troppo ottimista, manco Moffat era riuscito a fare uno story-arc subito, la vita reale impedisce cose troppo a lungo termine…)

E parte dello story-arc potrebbe essere anche (ora lo dico)… il ritorno del Master! E un ottimo Master, tra l’altro, Sacha Dhawan che già conoscevamo per aver intepretato il primo regista in An Adventure in Space and Time qualche anno fa. Il problema principale – ammesso e non concesso che questo Master venga dopo Missy, come è comunque probabile – è che come carattere ricorda di più i Master precedenti a Missy, ma la rivelazione finale su Gallifrey potrebbe ampiamente giustificare questo cambiamento. Cosa vorrà dire che è sempre stata tutta una bugia? Chi era il Timeless Child? E il Master ha davvero ucciso tutti i Time Lord e distrutto Gallifrey a causa di questa misteriosa bugia?

Finalmente si osa un po’. È cosa buona e giusta ribaltare ogni due per tre la mitologia dei Time Lord e di Gallifrey, come è stato sempre fatto… non fosse così nemmeno esisterebbero, visto che sono stati introdotti entrambi anni dopo l’inizio della serie. Naturalmente bisogna anche farlo bene e per ora il potenziale per farlo potrebbe esserci.

Parlando di Gallifrey però non posso fare a meno di sottolineare il grosso problema ovviamente ancora presente (e a cui non credo ci possa essere soluzione) cioè la musica che rimane purtroppo sempre totalmente anonima. È un delitto andare su Gallifrey e non usare il tema di Gallifrey. Magari non si può fare per questione di diritti (probabile), magari è una (discutibile) scelta aristica, fatto sta che questo rende il lavoro di Chibnall molto più difficile. In Rogue One Giacchino usa tranquillamente la marcia imperiale quando appare Darth Vader, anche se non si chiama John Williams. Bah!

Finalmente il Dottore racconta qualcosa di sé agli altri tre… per noi è tutto scontato, ma ora anche loro sanno dell’esistenza di Time Lord e Gallifrey. E parlando dei tre dell’Ave Maria c’è da dire che (scarpe laser a parte) in questo episodio mi sono piaciuti tutti, sono stati utilizzati bene. Come sempre Graham più degli altri, comunque. In realtà sarebbe stato bello potersi portare dietro più a lungo le due companion d’eccezione Ada Lovelace e Noor Inayat Khan… e invece niente, anzi (vedi nota più avanti).

Tornando al Master… la storia si ripete con strane alleanze con alieni misteriosi, con l’aggeggio che miniaturizza e volendo persino con lo scegliere le fattezze di una persona esistente. Molto bello il suo TARDIS (che ora è rimasto a disposizione del Dottore?) e ancora più bello il fatto che per arrivare alle scene finali abbia dovuto “percorrere la strada più lunga”. Tra Master, Dottore e Jack Harkness finisce che in ogni momento nell’universo ci sono decine di “doppioni”…

E parlando di Jack Harkness, ottimo il riferimento a UNIT e Torchwood, da parte del buon Stephen Fry che purtroppo viene fatto fuori dopo pochi minuti (budget?) evitando di diventare un potenziale interessante recurring.

Infine, altra ottima cosa che ha contribuito alla buona riuscita dell’episodio, il ritorno di un po’ di sano Timey-Wimey, con il Dottore che prepara l’aereo a posteriori!

Varie:

  • Usare i quattro battiti per evocare il Master è un colpo basso.
  • Il Dottore che conversa via schermo televisivo, con in Blink!
  • Il Dottore che è particolarmente stronzo! Non si fa scrupoli a lasciare una persona dall’aspetto palesemente non ariano in balia dei nazisti (per quanto fosse il Master, okay) e soprattutto cancella la memoria alla gente senza un particolare motivo! Soprattutto ad Ada che gli aveva esplicitamente chiesto di non farlo!
  • Riconoscete questa location di Cardiff dalla prima stagione? (O da “His Dark Materials”, che è più recente.)

Per la prossima settimana il trailer non promette nulla di buono! Ma alla fine anche le stagioni con lo story-arc più accentuato hanno episodio standalone… e poi i trailer ingannano, potrebbe non essere standalone oppure potrebbe essere standalone ma bello!