Toccato da un angelo

Toccato da un Angelo – Recensione

Toccato da un angeloBellissimo!

Questa è la parola che continuo a ripetere da ieri sera (o meglio da stanotte alle 2) quando ho finito di leggerlo. Bellissimo! Questo vi dovrebbe bastare, se non l’avete ancora fatto andate a comprarlo su Amazon, sul sito Asengard o dove vi pare, ma compratelo e leggetelo!

Un tempo, i primi anni di questa serie di romanzi, era proibito agli autori di usare “mostri” della serie tv. Niente Dalek, niente Cybermen niente Weeping Angel, niente di niente. E forse per un po’ di tempo la cosa ha anche avuto un suo senso, per non inflazionarli. Per fortuna ormai è già un po’ che la regola è stata tolta o non avremmo avuto questa perla!

Sto parlando di “Touched by an Angel” di Jonathan Morris (2011, “Toccato da un Angelo”, in italiano, traduzione di Luca Terenzi, Edizioni Asengard);

Senza spoilerare (troppo) si può dire che chiaramente è una storia incentrata sui Weeping Angel e a suo modo è più simile a “Blink” e soprattutto a “The Angels Take Manhattan” che a “The Time of Angels”/”Flesh and Stone”. L’abilità degli Angeli di rimandare le persone indietro nel tempo è centrale alla vicenda e la storia è simile a “Blink” anche nel senso che il protagonista della vicenda non è il Dottore e non sono nemmeno Amy e Rory che si “limitano” a intervenire quando serve nella vita del protagonista. Il protagonista è una persona normale con cui il lettore non può fare a meno di identificarsi fin dalle primissime pagine (altro punto a favore del libro, visto che una delle difficoltà maggiori di questa serie è riuscire a “entrare” nelle storie). Basti dire che un Angelo lo rimanda indietro nel tempo, ma non del solito centinaio di anni, soltanto di una ventina. E cosa fa un quasi quarantenne quando torna indietro di vent’anni? Esatto, proprio quello. Senza dire oltre si può aggiungere che la storia si sviluppa seguendo la linea temporale del protagonista e coprendo praticamente tutta la sua vita adulta… due volte.

Bella la “variante” sulle motivazioni degli Angeli (come in TV, ogni volta ne hanno di diverse… anche se questa sembra l’esatto opposto di quella vista in “The Angels Take Manhattan” in seguito!), belli i riferimenti temporali molto precisi (si capisce sempre subito in che anno si è, grazie a canzoni o serie tv), bello il Blinovitch Limitation Effect spiegato e aggirato esplicitamente, bella la citazione di Sally Sparrow, belli i personaggi originali, belle le caratterizzazioni di Dottore, Amy e Rory (soprattutto questi ultimi due assolutamente perfetti), bello il fatto che a Rory succeda una cosa che… gli succederà di nuovo in “The Angels Take Manhattan”. Perché questo romanzo viene prima sia come cronologia interna (per ovvi motivi) sia come concezione, siamo nel 2011. In realtà sono anche stupito che l’abbiano lasciato passare, ma stupito e contento.

Volendo proprio essere pignoli si potrebbe dire che dovrebbe essere facile scrivere una bella storia con a disposizione i Weeping Angel, ma… lo è davvero? Bisogna comunque essere capaci di scrivere bene e io questo libro non sono riuscito ad appoggiarlo finché non l’ho finito.

Per quanto riguarda l’edizione italiana… ribadisco quanto detto l’altra volta, promossa a pieni voti! Ottima la traduzione di Luca Tarenzi, ottima la carta, ottima la copertina, ottimo tutto.

Su Amazon.it lo trovate scontato del 15%.

Non avete scuse!

4 commenti su “Toccato da un Angelo – Recensione”

  1. Mmm, io l’ho letto. Però il mio è un giudizio medio. Il libro è scritto bene, è un buon romanzo in sè, ma lo avevo comprato per leggere del Dottore e invece ce ne era poco di lui, quindi sono rimasta ancora con l’appetito! Uffi.
    Comprate il libro sapendo questo e sarete soddisfatti.
    Io spero in un Dottore più protagonista nel prossimo libro tradotto.

  2. Appena finito, direi che l’unico difetto è che l’ho letto in una manciata di giorni! Devo dire che mi ha messo molta voglia di rivedere qualche episodio con i Pond!

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