6×04 – The Doctor’s Wife

Recap! Recap! Neil Gaiman! Neil Gaiman!

Correte su Serialmente per trovare il nostro commento a “The Doctor’s Wife“. EDIT: Serialmente non esiste più, quindi copiamo il post qui.

– Put the bunt into the slack of the clews!
– I swear he’s making half this stuff up.

Okay, doveri da Talk Like a Pirate Day soddisfatti. Pirati! Come in Hook! Come in Pirati di Roman Polanski! Come in Pirati dei Caraibi 1, 2, 3 e 4! Veri pirati sanguinari e crudeli che non appena vedono una donna come Amy in minigonna… non commentano nemmeno. Oh, be’… è pur sempre anche per i bambini.

Comunque. Nave di pirati nella bonaccia. Quando un pirata si ferisce gli compare una macchia nera sulla mano e viene disintegrato da una “sirena”. Arrivano il Dottore, Amy e Rory attirati da una misteriosa richiesta di soccorso e riescono a farsi amico il capitano Avery. Uno per uno tutti i marinai vengono presi dalla sirena… incluso il figlio clandestino del capitano. Ma pure Rory viene “maledetto” e quando viene infine preso, il Dottore decide che è giunto il momento di farsi prendere tutti per capire cosa succede realmente. Scoprono così che non è morto nessuno, la sirena è un MOE l’infermeria di una nave aliena precipitata senza superstiti che quindi cerca di curare i feriti che trova. Dopo aver rischiato di far schiattare ancora Rory, i nostri se ne tornano sul TARDIS, mentre i pirati prendono possesso della nave spaziale e spostano le loro scorrerie verso Sirio.

E questo è quanto… in pratica un grosso “The Empty Child”/”The Doctor Dances” sul mare tra i pirati. In realtà è solo lo spunto dietro la trama della sirena a essere ripreso… tecnologia aliena fatta per guarire che non capisce bene come si faccia a guarire un umano e quindi fa danni. “Pensa cosa succederebbe se giungesse a riva”, ecco, appunto, quello l’avremmo già visto.

È quindi infine giunto il famoso episodio leggero per farci respirare dopo l’inizio moffattiano e prima dell’episodio gaimaniano. E ovviamente, molti si sono lamentati perché non era all’altezza delle settimane precedenti… ma è giusto così, no? Se tutti gli episodi fossero fuori dal mondo, dopo un po’ non sarebbero più niente di speciale… quindi ben venga qualche “filler” ogni tanto. Anche se mi rendo conto che pure “Blink”, in fondo, non era nient’altro che un filler.

Leviamoci subito il dente del pirata scomparso… sì, il pirata più rompiballe viene preso dalla sirena fuoriscena. Sì, è decisamente curioso. No, non è un plot hole perché è ovvio cosa gli accade, non c’è nessun dubbio e nessuna illogicità a riguardo. No, non è comunque normale, quindi la mia idea è che probabilmente la scena ci fosse, ma per qualche motivo sia stata eliminata. Forse è stata persino girata ed eliminata alla fine per motivi di tempo (era effetivamente l’unica “sparizione” che non era necessario mostrare ai fini della storia). Comunque sì, la cosa stona un po’. Ancor di più in UK dove molti hanno riconosciuto l’attore (Lee Ross), cioè uno dei protagonisti della prima serie di Steven Moffat, Press Gang, in cui interpretava Kenny nelle prime 3 stagioni, tra il 1989 e il 1991. Da noi è solo un volto come un altro (che qualcuno avrà riconosciuto da Life on Mars e Ashes to Ashes, comunque).

Detto questo… devo dire che all’inizio l’episodio non mi ha preso molto, troppo veloce, troppo concitato, troppo “chi cacchio sono questi pirati tutti uguali e chissenefrega se li ammazzano”. Nella seconda parte dell’episodio però le cose hanno cominciato a girare meglio, il capitano ex-ufficiale che non resiste all’oro, i vari tentativi del Dottore (che ne sbaglia una dopo l’altra, come nei primi episodi della stagione scorsa) e i vari temi pirateschi, per i quali ammetto di avere un debole, hanno rialzato il livello dell’episodio fino a farlo arrivare a quello di simpatica avventura staccata da tutto e che si rivede volentieri. A questo hanno aiutato anche le visioni multiple obbligatorie quando si fanno i sottotitoli (almeno tre), anche perché rivedendolo e avendo familiare l’ambientazione anche la prima parte risulta più scorrevole.

I riferimenti alla trama generale sono solo accennati… la tizia con la benda sull’occhio (che farebbe quasi pensare che sia tutto un sogno di Amy… ma sarebbe eccessivo, sarebbe come un reclamare la doccia di Bobby e nessuno vuole la doccia di Bobby. Mai. Tranne forse in serie orribili) e quei minimi flashback finali e riferimenti al possibile bambino di Amy (e anche prima quando il Dottore dice che tutti ce ne dobbiamo andare prima o poi). E tutto ciò è curioso se si pensa che l’episodio era stato programmato per la seconda parte della stagione… non vorranno portare avanti tutto quanto fino a questo autunno?? Ma sicuramente avranno sistemato un paio di scene quando hanno spostato l’episodio.

Fra l’altro questo episodio era stato spostato qui per non avere troppi episodi “chiusi”… ma se tutto l’episodio ha luogo di notte su una nave! Certo, sono anche sul ponte, ma non è la prima cosa a cui penso quando sento “spazi aperti”. Curioso! Comunque è un episodio più leggero (tenendo conto che Everybody lives!) e scanzonato dei primi due… e a questo punto dobbiamo pensare che lo sia anche dei prossimi.

Hugh Bonneville è stato davvero grande nei panni del capitano Avery e ammetto che non mi dispiacerebbe riveder saltar fuori questi neo-pirati spaziali in futuro. Anche quello è stato uno sviluppo che mi è piaciuto molto… invece di tornare a quello che erano prima (o peggio, redimersi) i pirati prendono l’astronave e si mettono a viaggiare nello spazio! Inaspettato… anche se si sarebbe dovuto capire quando il capitano afferrava in mezzo secondo come si pilotava il TARDIS.

Lily Cole è stata sicuramente sotto-utilizzata! Arriva fluttuando qua e là, cantando in playback con la voce di un’altra una nenia ipnotica tutta colorata di verde come Elphaba (capelli inclusi! Delitto!) e non interagisce praticamente mai con nessuno. Anche se è comunque più sexy – anche colorata – del suo corrispettivo startrekkiano Roberto Picardo, con rispetto parlando. Comunque un peccato, sarebbe stato bello vedere le due rosse interagire di più, visto che Rory ci stava proprio in mezzo…

E a proposito di Rory… “hanno ammazzato Kenny Rory!”, come ha scritto Murray Gold su Twitter. La cosa sta cominciando a diventare un po’ scontata… Rory anche se non ha la maglietta rossa è come se l’avesse – anche se alla fine non muore quasi mai. Tanto ormai si sa che non muore più, almeno non a breve.
Comunque, volendo essere puntigliosi, Rory è morto in “Amy’s Choice“, ma così anche Amy e il Dottore; Rory è morto alla fine di “Cold Blood“, e qui davvero; ma poi Amy muore alla fine di “The Pandorica Opens“… poi risorge, ma è morta. E il Dottore è morto chissà quante volte in 50 anni di storia. Quindi alla fine è più un’impressione che un fatto quella che Rory muoia ogni 5 minuti…

Ho amato la Amy spadaccina… in teoria scena totalmente priva di senso (una che non ha mai preso in mano una spada tiene a bada 5 pirati?), ma con il suo senso se si pensa che i pirati non potevano ferirsi per paura di morire. Fra l’altro, mentre maneggia la spada, la pirata Amy fa alcune espressioni alla Keira Knightley… una sindrome da donna-pirata? Karen è comunque molto più bella. 😛

E a proposito di pirati ho visto gente lamentare la mancanza di riferimenti a L’isola del tesoro, la più grande storia di pirati esistente e quella che ha praticamente creato il genere. In realtà il riferimento c’è eccome ed è persino nel titolo… certo, la struttura del titolo è ricalcata su quello del primo POTC, ma la “black spot”, la “macchia nera”, non è un riferimento al personaggio Disney (che in realtà è Phantom Blot, non c’entra una mazza), bensì alla macchia nera introdotta proprio da Stevenson nel suo celebre romanzo… un pezzo di carta con una macchia – appunto – nera che significava morte per chi la riceveva. Direi che non ci possono essere equivoci sulla natura della citazione!

Insomma, alla fine credo di poter dire che era il genere di episodio che ci aspettavamo, con qualche problema qua e là, ma sostanzialmente godibile seppur non particolarmente memorabile. Tant’è che non mi viene più in mente altro da dire, per vostra gioia!

Spero che l’autore, Steve Thompson, non se ne abbia a male per l’accoglienza un poco fredda all’episodio… è successa la stessa cosa con il suo episodio di Sherlock. Buono pure quello, ma quando ti tocca l’ingrato compito di seguire le aperture del Moff… non è facile!

Settimana prossima… Neil Gaiman!! Con uno degli episodi più attesi di tutti i tempi, in quanto… di Neil Gaiman!

“The Curse of the Black Spot” è stato scritto da Steve Thompson
(Grazie a Morry, che con me e altri cura Doctor-Who.it, per l’aiuto!)

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27 commenti su “6×04 – The Doctor’s Wife”

  1. Pazienteremo don’t worry!!! Anche perché saremo curiosissimi di sapere com’è andato lo spettacolo e soprattutto cosa combinerete fuori dal teatro!! 😉

  2. Epicooooooooooooooooo!!!! Sicuramente il migliore finora!!!!
    Beati voi che andate a londra a vedere David <3…..

    1. nooo a me mi piaice piu l’attore matt smith per me e stato il migliore ad recitare come la parte del dottore proprio la parte del dottore lo rispecchia 🙂 :* 😀

  3. che bello!!! io ho pregato i miei genitori in tutti i modi x convincerli a portarmi a londra a vedere lo spettacolo!! ma forse ho ancora una speranza, se vado bene all’esame (sono in 3a media) forse potrei farcela! sono impaziente di sapere com’è stato!!

  4. Team Tardis in partenza per Londra vi auguro “buon vento”!
    Io vorrei tanto vedere all’azione “Il corsaro” col suo ouroboros tatuato..urge spin off!!! Adesso amiamo ancora di piu’ “la” Tardis anche se forse dovevano provare un po di piu’ l’affiatamento Matt/Idris, non mi e’ sembrato facesse faville come doveva, vista la situazione sentimentale (problemi di budget immagino)…comunque “quando il Dottore diventa sentimentale..sono guai”..giustissimo Amy.

  5. Già sbietolato tutto possibile nei posti vecchi dunque per simpatia nitpicko/cavillo: quando Helena dice “che cosa c’è scritto sulla porta di ingresso caro? Tirare! O tu che cosa fai?” mi è venuto in mente: ma cara Idris scusa l’interruzione lunatica ma ti sbagli le istruzioni si riferiscono forse invece al piccolo delizioso sportellino che una volta aperto serviva per le telefonate!

    il titolo è stato la cosa più spoiler che mi si potesse scrivere, non aveva torto Gaiman a proteggerlo con i denti come una madre con i propri indifesi cuccioli… sarei persino stato d’accordo con la riformulazione del titolo in The Doctor And the Patchwork Factory e non collegare Wife a Tardis prima che l’episodio cominciasse mio malgrado!!

    il Tardiso-and-so o la Console ecologicamente sostenibile che usano Idris ed Eleven raccattando lamiere è stato ideato da una ragazza vincitrice di un concorso e con solo quest’idea ripensare alle sue piccole dimensioni rende tutto molto più tenero e divertente e meritato!

    come è entrato Nephew nel Tardis? Prima dei Ponds? O House lo ha teleportato insieme alla puzza verde?

    E a proposito di House chiedo solo così, con onestissimo buon umore e curiosità animata: DW avrà sempre bisogno per dare vita ai plots dell’ovvio meccanismo per il quale in una sua trama ci dev’essere molto spesso bisogno di un character avverso (si conosco l’audience per il quale lo show viene/veniva pensato) o una figura dai connotati chiaramente perniciosi o si possono/potranno trovare benissimo anche altre diverse storie fruttuose e ricche all’interno delle quali i personaggi possano interagire ed esistere in modo indipendente e non-compresso dagli agenti esterni e sfavore del monopolio storia-nemico-tipo, storie spinte da o dominate dal o condite dal confronto con una generica o concreta minaccia? Insomma mi piace pensare che DW possa diventare abbastanza libero da dimenticarsi del o da slegarsi dall’inghippo narrativo che per la ricetta episodio di DW prevede spesso l’aggiunta dell’ingrediente “avversario di turno” o elemento di confronto/scontro che possa muovere i personaggi. Facendo mente locale non mi vengono in mente tali storie… insomma mi chiedo se (e mi viene di rispondere si) l’uomo nella scatola possa da solo costruire eccellenti storie in modo indipendente interagendo con esempio pochi personaggi amichevoli, una figura del passato anche non celebre, un personaggio random, una situazione striata di grigio e meno black-and-white. forse un po’ Amy’s choice rientra vagamente in questa proto-categoria (in retrospettiva) ma si può obiettare che, seppur fittizia, ci sia stata anche li la figura dell’enemy all’interno come elemento-ingrediente della narrazione che poi si è rivelato fuffa o una analisi psicologica ma comunque conservando anche in quell’occasione la prerogativa di motore o ingrediente del plot. Ragazzi sto comunque riflettendo in modo semi-serio e rilassato chiedendomi cosa manchi in DW o di che cosa si possa fare a meno o migliorare nei dettagli, anzi il fatto per il quale dica tardivamente “si può fare a meno di un solo particolare ingrediente?” fa riflettere sulla ricchezza narrativa delle storie che raramente ristagnano o annoiano davvero. Anche House con tutto il dovuto rispetto al mio gusto personale, suppongo abbia la sua back-story eccezionale e sublime e il suo perché oltre alla vocalità invidiabile (ehm).

    Infine, bella recensione Laz specie quando noti: il TARDIS… lo porta dove ha bisogno di andare… Ovviamente è sempre stato vero, parlando a livello narrativo… ora è vero anche all’interno della narrazione!” fioccare troppo spesso queste rivelazioni però no, poiché è molto piacevole speculare, ed avere opinioni che lapidarie certezze narrative tolgono. immagina se ci rivelassero una volta per tutte il nome del Dottore: Sweetie, it’s Doctor Cottard. Orrore! Dunque niente clonazioni della carina certezza nella quale si è trasformato il simpatico sospetto che avevamo sul Tardis e le sue mete terapeutiche e non-casuali!

    Sulla foresta ho la sensazione che stavolta il Moffo pur tenendosi incollato ai suoi leggiadri enigmi sarà meno metaforico e ponderato del solito e ci farà forse persino rivedere con naturalezza qualche tecnoforesta in cui abbiamo inciampato, letto o a tentoni camminato nel passato, però per vederla mi sa che si dovrà aspettare la seconda parte della 6°.

    Solo per parlare di Almost People 1&2: basically run. can’t wait. a bit. Poiché di solito sono quelli per i quali si ha meno foga o interesse a guardare e che, privi di grandeur, nel relax e nell’accettazione della sua natura discreta, si apprezzano molto più nei piccoli dettagli.

  6. Buon weekend e divertitevi anche per tutti noi che rimaniamo qui…. aspettando i sottotitoli (non preoccupatevi, siete tanto bravi e solleciti che per una volta – ma solo una – vi permettiamo di arrivare in ritardo) senza i quali la nostra vita non sarebbe completa!
    Attendiamo resoconti e notizie…. e vi auguriamo funny days and a lot of fun!!!!

  7. come ho già detto altrove… un po’ troppo caotico. Adoro Gaiman, da Sandman ad Anansi, ma penso che qui abbia creato qualcosa dal respiro troppo grande e ci credo che i tagli siano stati tanti. Probabilmente un episodio da 60 minuti sarebbe stato perfetto.
    Notevoli invece le intepretazioni e le frasi storiche. Splendido come il Tardis prenda in giro il Dottore chiamandolo come in genere viene chiamato/a da lui.

    Il titolo per me non era per niente spoiler, anzi, l’ho apprezzato ancora di più per la sua “metaforicità”. E sono tanto contento quando c’è un bel cattivo di turno, anche se quello di questo episodio era obiettivamente un po’ troppo scemino per aver fatto fuori centinaia di timelords…

  8. Bellissima recensione per un meraviglioso episodio!!
    Forse sono di parte, dato che amo Gaiman alla follia, ma… far parlare il TARDIS? È stata un’idea geniale realizzata in modo molto dolce ed anche divertente!

    5 stelle più un’infinità di +!

  9. Per favore fateci sapere TUTTO TUTTO su Much Ado About Nothing… Subito dopo i sottotitoli di lunedì sera ! 🙂 Grazie Grazie

      1. ..ragazze, ragazze mi associo ma facciamoli respirare..e’ vero che sono il “nostro” Team Tardis..pero’ devono correre piu’ del Dottore con i Dalek alle calcagna !!! (qui ci starebbe bene una faccina sorridente ma io non so come si fa a farle col PC..che vergogna!!!)

          1. Anch’io mi aggrego e vi replico con una “Faccina che strizza l’occhio” per iscritto. Ehm, sì, immagino che la scarsa dimestichezza col mezzo sia data anche dall’età ma direi che possiamo smettere di auto-definirci TEAM TARDone, ormai si è evinto in abbondanza dai nostri commenti.. AH!AH! Saluti alle donzelle qua sopra e in attesa dei sottotitoli vado a stirare una pila di panni..sulla Tardis ci sarà la lavanderia?!

        1. Ragazze mie siete troppo simpatiche!!!! Ed ecco a voi spiegato il mistero delle faccine: quella con l’occhiolino è così ; – ) ma dovete scrivere la punteggiatura tutta attaccata!!!! Un bacione a tutte!!!!!!!!!! 😉

          1. Forse loro intendevano lo smile giallo sorridente… quello non lo so fare neanch’io!!!

          2. Ragazze e insisto “ragazze” e Cori, il Team TARDone e’ fantasticoooo!!! La lavanderia ci deve essere per forza…Ten aveva solo 2 vestiti e un palto'(come si dice da noi in Emilia) e Eleven addirittura ne ha 1 solo se non sbaglio..lavanderia a getto continuo oppure Deodorante Spazialeee !!

  10. @Trycia: Emilia dove? Mi ha colpito il paltò (dal francese paletot?), anch’io sono emiliana, mi suona molto familiare!!!
    La lavanderia ci sarà senz’altro, Eleven usa sempre lo stesso vestito, camicia e papillon, Ten aveva BEN 2 vestiti, e Nine indossava solo il giaccone da “scaricatore di porto” (e non allarghiamoci su Torchwood, dove penso che il pastrano militare di Jack ormai abbia i vermetti incorporati, non pensiamo all’odore, visto che tutti ci corrono anche dentro per molto tempo…)…

    1. Si, a Parma il gergo dialettale e l’intonazione e’ praticamente il francese di corte del 700/800 storpiato dai miei avi plebei..con risultati tragicomici ed esilaranti quando ci tocca parlare in inglese (soprattutto se la prima lingua studiata e’ il francese).

      1. Guarda, credo che niente possa arrivare alle sublimi vette del ferrarese “artichock” per indicare l’esterofilo “artichoke” o carciofo che dir si voglia…. in questo a noi non ci batte nessuno, soprattutto quando la persona che si esprime in cotal guisa condisce il tutto con una bellissima “elle” ferrarese (e chi non l’ha mai sentita non può immaginare di cosa parlo): il risultato è da sturbo!!!

  11. Puntata decisamente particolare…

    E in alcuni punti molto simpatica…

    Certo e’ che alcuni effetti speciali erano decisamente degni di nota !

  12. a me viene la recensione dell’episodio precedente e non quella dell’episodio in questione. Altri hanno riscontrato questo tipo di problema? Risolvete al più presto

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