Steven Moffat.

Ennesima intervista a Steven Moffat

Steven Moffat.Manca ormai solo un giorno!! L’ansia cresce e l’impressione che la scorsa (bellissima) stagione fosse in realtà solo per scaldarsi e introdurre i personaggi si fa sempre più pressante. Vedremo domani sera cosa succederà!

Nel frattempo eccovi un’altra intervista rilasciata da Steven Moffat, questa volta a Gothamist.

Nell’intervista scopriamo che:
– Stanno girando l’ultimo episodio della sesta stagione;
– Moffat deve ancora scrivere il suo episodio di Sherlock (la cui produzione è iniziata oggi – o comunque il giorno dell’intervista), ma appena l’avrà fatto dovrà tornare a Doctor Who, perché per lui è ormai ora di pensare a Natale!
– L’idea è che ogni episodio possa essere introduttivo, ma non finire, in modo da lasciare gli spettatori curiosi e farli tornare. E questo anche a livello di intera stagione… come nella scorsa, in cui il Silenzio è rimasto alla fine un mistero;
– Scrive le sue storie rigorosamente in ordine e non si lascia tentare di andare avanti in anticipo anche se gli vengono delle idee;
– L’idea di River Song è nata perché gli serviva un modo non banale di rendere il Dottore noto all’archeologa nella biblioteca… e farlo in questo modo era di sicuro non banale (e di colpo è diventato l’aspetto principale della vicenda) (questo lo sapevamo già, in realtà);
The Time Traveler’s Wife è stata un’influenza, soprattutto per “The Girl in the Fireplace”;
Doctor Who non è Hannah Montana, ma potrebbe piacere comunque ai bambini americani, nello stesso modo in cui piacciono Guerre stellari o Gli Incredibili;
– Ci sono somiglianze tra il Dottore e Sherlock Holmes (tant’è che nel 1963 il creatore Sydney Newman disse alla produttrice Verity Lambert che lo stavano facendo troppo antipatico, sarebbe dovuto essere più come… Sherlock Holmes), ma nei dettagli sono molto diversi… Sherlock è sostanzialmente crudele, mentre il Dottore ovviamente no;
– Martin Freeman tornerà in UK apposta per girare le sue scene da Watson pur essendo impegnato a fare Bilbo nello Hobbit di Peter Jackson, in Nuova Zelanda;
– Per motivi misteriosi Sherlock è stato un successo annunciato mentre Jekyll non l’ha guardato nessuno (e quindi non ci saranno seguiti);
– Nixon non era un totale imbecille;
– Jack potrebbe anche tornare, per Moffat la serie sempre quella è per cui non c’è nessun limite ai possibili ritorni dei personaggi, se non si esagera. Per Jack sarebbe anche stata ora, ma è ovviamente impegnato in Torchwood. E pare abbiano appena fatto riferimento a Rose (non per farla tornare, un semplice riferimento);

7 commenti su “Ennesima intervista a Steven Moffat”

  1. Solo un riferimento a Rose?
    Jack ci starebbe alla grande, ma “solo” piccoli riferimenti a Rose no. O qualcosa di concreto, o niente (gli haters diranno “niente”, ovviamente).

    1. Che bello sarebbe un ritorno di Jack! Adoro il suo personaggio! 😀 E adoro Rose.. ma poi scusate, c’è qualcuno che odia Rose? Non capisco perché.. l’amore tra lei e il Doctor non mi è sembrato smielato o strappalacrime, anzi!! Mah… @.@

    2. Sono due frasi distinte: Jack potrebbe tornare (futuro) e a Rose è stato fatto un riferimento (passato). Ora che il passato è anche nostro, sappiamo che riferimento si stesse… riferendo. E c’era anche Jack, nel riferimento. Quindi ben vengano anche i piccoli riferimenti.

      1. Nah, mi riferivo (insinuavo) più a spin-off o speciali, soprattutto ora che, a quanto pare (e sfortunatamente) si chiude il sipario su “The Sarah Jane Adventures”, per forza di cose.
        Ad ogni modo, non sono ancora arrivato al succitato episodio, per forza di cose. Lo scoprirò presto.
        Saluti a tutti 😉

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