Il cofanetto UK della quinta stagione contiene due simpatici extra, molto più importanti dei soliti dietro le quinte o bloopers: due scene aggiuntive come “premio”: “Meanwhile in the TARDIS” 1 e 2. Non si tratta di scene tagliate (come molti hanno pensato), ma di scene girate appositamente. Ed essendo scene riservate a chi acquista i DVD, evitiamo anche in questo caso di fare sottotitoli o di linkare i (comunque facilmente trovabili) filmati che qualcuno ha prontamente messo su YouTube. Certo, se uscisse il cofanetto in italiano (speriamo presto!) e non ci fossero questi extra allora probabilmente faremmo i sottotitoli. Per ora nulla ci vieta di proporvi comunque una breve trascrizione dei dialoghi! Sono due scene molto brevi (ma fantastiche) che hanno luogo sul TARDIS.
La prima avviene subito dopo il grande episodio odierno e quindi ve la proponiamo ora. La seconda sarà dopo tra il quinto e il sesto episodio, quindi ci vediamo tra qualche giorno!
Amy Pond: Perché c’è scritto “cabina della polizia”?
The Doctor: Scusa, come?
Amy Pond: Fuori, c’è scritto “cabina della polizia”. Perché hai etichettato una macchina del tempo “cabina della polizia”? Perché non “macchina del tempo”? È troppo ovvio? I poliziotti girano nelle cabine? E tu sei un poliziotto? No, guarda che capelli. A dirla tutta… guarda che i capelli! Non ti guardi mai i capelli e pensi “Bleah, non si fermano mai e il mio mento! Oh, porto un farfallino, sparatemi!” Sto farfugliando?
The Doctor: Un pochino, sì.
Amy Pond: …be’, la domanda resta.
The Doctor: Be’, non è davvero una cabina della polizia. Che, a proposito, è uno speciale tipo di cabina telefonica che usano i poliziotti.
Amy Pond: Giusto. È una cabina telefonica. C’è una luce sopra, devi cambiare la lampadina?
The Doctor: Amy! Calmati, ora. Respira.
Amy Pond: …Perché l’aria non esce? È di legno! Hai una macchina del tempo di legno… Ti senti stupido? Scusa, sono tornata al farfallino.
The Doctor: È un camuffamento. È mascherata da cabina telefonica della polizia del 1963. Ogni volta che il TARDIS si materializza in un posto nuovo, nel primo nanosecondo dell’atterraggio analizza il circondario, calcola una mappa dodecadimensionale di tutto quanto nel raggio di mille miglia e determina che guscio esterno si mimetizzerebbe meglio con l’ambiente! E poi si maschera da cabina telefonica della polizia del 1963.
Amy Pond: Oh. Perché?
The Doctor: Probabilmente un piccolo guasto, a dire il vero. Ho sempre voluto controllare.
Amy Pond: Cioè è una cabina della polizia tutte le volte?
The Doctor: Sì, immagino di sì, ora che me lo fai notare.
Amy Pond: Da quanto tempo lo fa?
The Doctor: Oh… non molto.
Amy Pond: Okay… e le finestre? Ci sono delle finestre fuori, dove danno?… È una richiesta d’aiuto?
The Doctor: Cosa?
Amy Pond: Il farfallino!
The Doctor: Naa. I farfallini sono fighi.
Amy Pond: Così sei un alieno, eh?
The Doctor: Sì. Dal tuo punto di vista, comunque. Dal mio, sei tu l’aliena… da quello di molta gente, a dire il vero.
Amy Pond: Che genere di alieno?
The Doctor: Oh, uno buono, decisamente uno di quelli buoni.
Amy Pond: Quindi sei come un… calamaro spaziale o qualcosa del genere? Sei come una minuscola lumaca in un costume da umano? Per quello cammini così?
The Doctor: Amy, questo sono io! Questo è il mio vero aspetto!
Amy Pond: Be’, va bene allora!
The Doctor: AHIA!!!
Amy Pond: Va bene, credo di aver finito, ora.
The Doctor: Amy Pond, abbiamo appena cominciato. Perché sai cosa tengo qui dentro?
Amy Pond: Cosa?
The Doctor: Assolutamente tutto.
Meanwhile in the TARDIS – I, di Steven Moffat.